Quello che si è abbattuto sulle coste della Cina e delle Filippine è uno dei tifoni più forti. Diminuito di intensità nel suo passaggio sopra le Filippine, Mangkjut ha poi raggiunto la Cina continentale, toccando Macao nel pomeriggio di domenica. Per lunedì è previsto un suo ulteriore indebolimento, prima del declassamento a tempesta tropicale quando transiterà sulla regione dello Yunnan. Intanto nelle Filippine si contano i morti: sono una sessantina quelli accertati domenica, ma il bilancio potrebbe aggravarsi. Le autorità sottolineano che una conta definitiva potrà essere fatta solo a fenomeno esaurito. Dopo aver lasciato le Filippine, il tifone Mangkhut ha sorvolato Hong Kong con venti superiori ai 230 km/h. Spazzate le coste, ha provocato allagamenti importanti e lasciato dietro di sé più di 210 feriti, costringendo le forze dell’ordine e i soccorsi a “dragare” le strade per cercare le vittime. (agg. di Silvana Palazzo)



‘DECLASSATO’ A HONG KONG

Fortissima paura anche ad Hong Kong dove però, nelle ultime ore, pare che il tifone Mangkhut si è “declassato” come emergenza (correndo a devastare il sud della Cina, come osserviamo qui sotto). Paura anche per due personaggi noti dello showbiz italiano che nelle scorse ore da Hong Kong hanno visto passare la bufera letteralmente atterriti: «Mangkhut ha colpito Hong Kong. Il peggior Hurricane (230 km) nella storia di Hong Kong è arrivato. Sarà una domenica di paura !!!», scrive su Instagram la ballerina e showgirl Heather Parisi. C’era però anche l’attore protagonista di Dogman, Marcello Fonte, nell’isola asiatica costretto anche lui a rimanere chiuso in hotel per il forte pericolo del tifone di passaggio: «il peggio è passato. Il tifone è passato», avverte i suoi followers sui social. Assieme ai due “vip”, moltissimi altri italiani bloccati in Asia dal tifone, in particolar modo i commercianti italiani del corallo che hanno rischiato fortissimo come hanno raccontato gli stessi ai colleghi del Messaggero.



50MILA BARCHE NEI PORTI

Dopo le Filippine e Hong Kong, il violento tifone Mangkhut ha provocato le prime vittime anche nella provincia di Guangdong, sempre in Cina. Sale ulteriormente il numero delle vittima. Il bilancio attuale (ma che potrebbe essere soggetto a nuovi aggiornamenti) parla di 64 morti, 45 dispersi e 33 feriti solo nelle Filippine, dove ha provocato i maggiori danni. Secondo i dati riferiti da RaiNews in queste ore, sarebbero 24 le persone morte in seguito alle frane causate dalle forti piogge. Tra i danni si segnalano anche alberi sradicati, inondazioni e tetti divelti. Due vittime anche in Cina, come segnalato da Cctv mentre sarebbero oltre due milioni le persone costrette ad evacuare. Sempre in Cina è stato chiesto il rientro in porto di circa 50mila imbarcazioni in vista del passaggio dell’immane tifone. Il tifone si sarebbe leggermente indebolito, stando a quanto riferito dall’osservatorio meteo di Hong Kong ma nonostante questo la sua forza sarebbe ancora ai massimi livelli e non è escluso che possa minare nuove vittime. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



MINATORI TRAVOLTI

Purtroppo si contano i primi morti anche in Cina, dopo il passaggio del tifone che aveva già devastato Hong Kong e Filippine: secondo quanto riportato della Cctv ci sarebbero due persone rimaste uccise dopo che il Mangkhut ha toccato terra nella provincia meridionale di Guangdong. Si parla di mareggiate e tempeste con onde fino a tre metri che stanno portando devastazione in tutta l’area est asiatica: «Quindici persone sono rimaste ferite nella regione autonoma di Macao, che per la prima volta ha chiuso i suoi casinò», riporta l’Ansa. Sono invece almeno 40 i cercatori d’oro, accampati in una baraccopoli vicino alla miniera nel nord delle Filippine, che sarebbero rimasti sepolti sotto un enorme smottamento di pietre e fango, provocato dalle fortissime piogge del Mangkhut: «I corpi senza vita di sette minatori sono già stati recuperati», spiega la polizia filippina. (agg. di Niccolò Magnani)

DANNI A GRATTACIELI E FERITI

Il bilancio delle vittime in seguito al violento tifone Mangkhut, si è aggravato sempre di più nelle ultime ore facendo parlare di almeno 50 vittime e decine di dispersi sull’isola di Luzon, nelle Filippine. I morti sono stati provocati in gran parte dalle frane causate dalle violentissime piogge. Almeno 40 cercatori d’oro sarebbero rimasti sepolti in una baraccopoli nei pressi di una miniera e 7 corpi sarebbero già stati recuperati. Ora però il tifone con tutta la sua violenza si è abbattuto anche su Hong Kong ed i feriti sono stati ben 111, numero purtroppo destinato ad aggravarsi con il passare delle ore. Mangkhut soffia attualmente a 160km/h e la sua potenza ha fatto persino ondeggiare i grattacieli di Hong Kong dove, come spiega l’agenzia di stampa Ansa, si sono registrati non pochi danni ai palazzi, con rottura di finestre e raffica di schegge ovunque. Proprio qui vige il massimo stato di allerta, al punto che le autorità hanno già avvisato i residenti di rimanere nelle proprie abitazioni onde evitare ulteriori ferimenti a causa di oggetti volanti, sollevati dal tifone. Sono oltre 800, intanto, i voli cancellati e che stanno provocando disagi per oltre 100mila passeggeri. per la prima volta a Macao si è registrata la chiusura di tutti i casinò. Cancellata anche la visita prevista per la giornata odierna del ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, d’accordo con i governi di Cina e Filippine. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

ITALIANI INTRAPPOLATI IN HOTEL

Si teme una strage di larga scala che purtroppo potrebbe non occupare “solo” le Filippine ma potrebbe estendersi anche ad Hong Kong: è massimo grado di allerta in queste ore nell’isola proprio per il passaggio del tifone Mangkhut che terrorizza l’intera popolazione. Sul Messaggero alcuni cittadini italiani raccontano di essere in questo momento “imprigionati” negli hotel di Hong Kong, «prigionieri in albergo e abbiamo paura: il vento del tifone Mangkhut sta riducendo in frantumi le finestre dei grattacieli». Sono quasi tutti imprenditori del corallo che dal sud Italia vengono ogni anno in Asia per due importanti fiere internazionali di ottima rilevanza proprio nel commercio del pregiato “abitante” dell’Oceano: «Oggi avremmo dovuto partecipare all’ultimo giorno di fiera, ma le autorità hanno alzato l’allerta al livello T10 – il più alto possibile – e uscire dall’hotel è impensabile. Siamo stati svegliati stanotte dalle raffiche di vento fortissime che picchiano alle finestre e in molti casi le hanno distrutte: nel distretto finanziario molti edifici sono fatti completamente di vetro», racconta molto agitata una giovane commerciante italiana ai colleghi del Messaggero. (agg. di Niccolò Magnani)

HONG KONG, I PALAZZO OSCILLANO

Sarebbero un centinaio i morti nelle Filippine a causa del passaggio del tifone Mangkhut. Secondo gli esperti meteorologici si tratta del tifone più devastante di quest’anno, e stando a quanto scrive La Repubblica, il numero di vittime sarebbe aumentato a dismisura nelle ultime ore, toccando appunto la tripla cifra. Dopo aver lasciato le Filippine, Mangkhut ha raggiunto Hong Kong, e nonostante l’ex colonia britannica sia stata toccata solo marginalmente, non sono mancati disastri e distruzione: i venti hanno spirato fino a 242 chilometri all’ora, spaccando vetri, facendo oscillare le abitazioni, e sradicando alberi. Cathay Pacific, compagnia aerea di Hong Kong, ha annullato ben 400 voli, e l’aeroporto resterà chiuso per almeno 3 giorni, con 900 voli in totale annullati in tutto il sud della Cina. Ora si prepara all’arrivo del tifone Macao, con 42 casinò che sono stati chiudi per la prima volta nella storia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SALE A 30 IL NUMERO DEI MORTI

Con lo spostamento del tifone verso il Sud della Cina, anche Hong Kong ha visto la potenza devastatrice del tifone Mangkhut con disagi e danni in molte parti del Paese: 30 i morti ufficiali nella Filippine, ma ancora tanti sono dispersi e il problema si pone nei prossimi giorni per gli abitanti delle paladine nelle zone più rurali e povere della Cina meridionale. In totale, dallo scatenamento del tifone nelle scorse ore, sono complessivamente i 5 milioni di persone rimaste isolate e al buio: proprio questo “dettaglio” rende ancora più difficile fare un bilancio esatto dei danni e delle vittime nell’Asia orientale. Il timore per gli abitanti delle vaste zone colpite è quello di rivivere l’immane tragedia del novembre 2013 quando sull’arcipelago delle Filippine si abbatté il più forte tifone della storia con tsunami annesso che provocarono oltre 7300 morti. (agg. di Niccolò Magnani)

TERRORE NELLE FILIPPINE PER IL TIFONE MANGKHUT

Sale a 28 il numero di morti nelle Filippine, a seguito dell’arrivo del tifone Mangkhut. Come purtroppo previsto dagli esperti, a causare numerose vittime sono state le frane provocate dalle piogge torrenziali, con almeno venti persone morte nella regione di Cordillera e altre quattro in Nueva Vizcaya. C’è un po’ di incertezza sul numero reale delle vittime, che secondo il portavoce del presidente Francis Tolentino sarebbero 25, fatto sta che si tratta di uno dei cicloni tropicali più devastanti degli ultimi tempi, e senza dubbio il più forte del 2018, superiore anche a Florence, che ha invece toccato gli Stati Uniti in queste ore. QUI LA CRONACA DELLE PRIME ORE DEL TIFONE

SI DIRIGE VERSO LA CINA

La cosa certa è che le Filippine hanno saputo reagire all’arrivo di Mangkhut, rispetto invece a quanto capitato nel 2013, quando il tifone Haiyan provocò ben 6000 morti. Evidentemente il paese ha fatto tesoro di quella tragedia, e si è preparato in maniera più adeguata ad affrontare la violenza del terribile fenomeno atmosferico. Il bollettino resta comunque da aggiornare, visto che attualmente la zona nord del paese risulta essere irraggiungibile a causa dell’interruzione della corrente, e non appena sarà ripristinata si avranno dati più certi. Ora Mangkhut si sta dirigendo verso nord, in direzione Cina, con venti superiori ai 170 chilometri orari: attualmente si trova ad Hong Kong.