Il Dalai Lama era a conoscenza degli abusi sessuali in Occidente dei maestri buddisti negli anni ’90, quindi quello che è venuto a sapere dalle vittime che ha incontrato «non è nulla di nuovo». Il leader spirituale tibetano lo ha ammesso durante una visita di quattro giorni in Olanda, dove ha incontrato alcune vittime di abusi sessuali presumibilmente commessi da maestri buddisti. «Sapevo già queste cose», ha detto il Dalai Lama, spiegando che venticinque anni fa qualcuno gli parlò di un problema di abusi durante una conferenza a Dharamshala. «Le persone che commettono violenze sessuali non seguono l’insegnamento di Buddha, quindi ora che tutto è stato reso pubblico, dovranno fare i conti con la vergogna». Il rappresentante europeo del Dalai Lama, Tseten Samdup Chhoekyapa, ha dichiarato che «i comportamenti irresponsabili e non etici» sono stati costantemente denunciati dal leader spirituale tibetano.
DALAI LAMA SAPEVA DEGLI ABUSI SESSUALI DEI MAESTRI BUDDISTI
Al Dalai Lama, premio Nobel per la pace nel 1989, sono state consegnate in Olanda le testimonianze scritte di 12 presunte vittime di abusi, oltre all’appello di affrontare la vicenda. Le quattro persone che sostengono di essere state abusate fisicamente o psicologicamente da maestri buddisti avevano usato l’hashtag #metooguru e raccolto le firme per una petizione online per ottenere un incontro con il leader spirituale tibetano. Inoltre, volevano chiedere al Dalai Lama di condannare chiaramente gli abusi e sostenere l’avvio di un’inchiesta. Lo staff dell’autorità religiosa prima dell’incontro a Rotterdam ha diffuso una comunicazione in cui sottolineava che «il Dalai Lama è sconvolto per le notizie secondo cui alcuni allievi di maestri buddisti sono stati vittime di violenze sessuali». Dopo l’incontro sono emerse reazioni contrastanti. C’è chi si è detto deluso, un altro ha raccontato di aver visto il Dalai Lama commosso dai loro racconti, come riportato dall’HuffPost. «È sembrato dire, ora ho le prove, documenti veri, storie vere di persone reali per intervenire».