Non lo cita mai direttamente, come del resto ha sempre fatto anche in passato (dimostrando il motivo per cui in Francia viene accusato di essere snob e poco amato, ndr) eppure il riferimento a Matteo Salvini e all’Italia è chiaro nel discorso di Macron appena fuori dal Vertice informale di Salisburgo: «I Paesi che non amano l’Ue non potranno avere i fondi per fare le riforme strutturali», afferma il Presidente francese attaccando, di fatto, il Governo italiano e i membri di Visegrad. Macron addirittura arriva a proporre, «I Paesi che non vogliono far parte di Frontex usciranno da Schengen» prima di concludere «Ci sono le crisi, ma le crisi le genera chi dice che non rispetta il diritto internazionale e umanitario e quando arriva una nave non la prende anche se è il porto più vicino. La crisi la genera chi dice che ama la Ue quando prende i fondi strutturali ma non prende neanche un migrante». (agg. di Niccolò Magnani)



SUI MOVIMENTI SECONDARI ANCORA “CAOS” MERKEL-CONTE

Non ci sono significativi passi avanti: a dirlo non è solo Conte ma praticamente tutti i principali leader europei dopo il vertice austriaco da poco concluso. In conferenza stampa il premier italiano ha affondato il colpo, «Quando abbiamo ragionato di immigrazione si è discusso delle prospettive di attuazione delle conclusioni di giugno. Merkel vuole dire che non ci sono ancora stati passi avanti per il meccanismo di gestione condivisa». Sul nodo dei movimenti secondari, Conte ha dato la sua parola alla Cancelliera tedesca che «riprenderemo sino all’ultimo migrante assegnato in quota all’Italia che dovesse riuscire a valicare i confini in modo irregolare nel momento in cui saremo arrivati a un meccanismo condiviso». Insomma, accordo ancora una volta “a metà” dopo gli screzi tra Seehofer e Salvini dei giorni scorsi: «Va rivisto il regolamento di Dublino e quanto prima perseguire meccanismi di solidarietà. Più ritardiamo più siamo in difficoltà», riconferma il premier Conte. (agg. di Niccolò Magnani)



CONTE: “MOLTE DISTANZE CON TUTTI”

Si è concluso il vertice Ue a Salisburgo e l’impressione che avevamo questa mattina è stata confermata anche dai (pochi) fatti: o almeno, da quanto raccolto dal Premier Giuseppe Conte che in conferenza stampa in questi minuti sta ponendo tutti i dubbi emersi durante le discussioni con i principali leader Ue. «Dubbi sull’utilità degli investimenti a Frontex, restano ancora diverse distanze sul problema immigrazione», spiega subito il Presidente del Consiglio per nulla soddisfatto di quanto emerso nel vertice “informale”. Come riportano le fonti Ansa, «Dopo oltre 4 ore di dibattito restano le distanze tra i leader Ue sulla gestione interna dell’immigrazione, mentre i 27 si sono trovati d’accordo sulla necessità di rafforzare il coinvolgimento dei paesi terzi, incluso l’Egitto»: secondo Conte, inoltre, «Ci siamo detti un po’ tutti che dobbiamo arrivare a conclusioni sui migranti perché più ritardiamo più andiamo tutti in difficoltà». Non solo, sul fronte Diciotti il caso ha rivelato “simbolicamente” tutti i problemi attuali della gestione Ue dell’immigrazione: «siamo tutti perdenti. Se l’Europa vuole esprimere una politica in materia di immigrazione vuol dire che mette a punto una strategia, rivede il regolamento di Dublino e quanto prima persegue nuovi meccanismi di gestione collettiva nel segno della solidarietà». Per il Presidente austriaco Kurz, «Ci sono divergenze evidenti sulla ripartizione degli oneri della migrazione per cui l’accento deve essere posto sulla protezione delle frontiere e sul contrasto della tratta di persone». (agg. di Niccolò Magnani)



VERTICE UE “MEZZO FLOP”?

Non siamo catastrofisti se diciamo che il vertice di Salisburgo è finora, nei fatti, un mezzo flop: la proposta italiana, le parole di Macron e di Avramopoulos e tutti gli altri scambi tra i leader europei non hanno portato a grandi decisioni. Del resto è un vertice informale quello organizzato da Kurz, presidente di turno dell’Ue, e in quanto tale non può avere chissà quali pretese: il problema è che, esattamente come a fine giugno, è sembrato che l’Europa sui migranti e sulla sicurezza sia sempre più lontana dal concetto di “unione”. Ancora sul fronte Italia-Lussemburgo, si ripropone il “duello” già visto tra Salvini e Asselborn con i due premier presenti ieri in Austria: «Rifiuto di parlare di soldi quando si parla di migranti, non si tratta di tappeti o merci. Parliamo di esseri umani», spiega il presidente lussemburghese Xavier Bettel dicendosi addirittura “disgustato” dalla proposta italiana. Per Macron invece, «è possibile arrivare ad una riforma del regolamento di Dublino prima delle elezioni europee della prossima primavera. La Francia farà ogni sforzo per accompagnare questa ambizione». Sforzi, scontri ma per ora nessuna vera “unione” o “condivisione” finale: se non è un flop questo.. (agg. di Niccolò Magnani)

CONTE: “SOLDI DA PAESI CHE NON ACCOLGONO”

E’ iniziato nella serata di ieri il vertice sui migranti dell’Unione Europea in quel di Salisburgo. Presente anche il nostro presidente del consiglio Giuseppe Conte, pronto ad esternare per l’ennesima volta le richiesta italiane in merito alla delicata questione immigrazione. L’ultima idea scaturita è che i paesi che non accolgono il numero prestabilito di migranti, debbano pagare una sorta di multa: «Sul tavolo – le parole di Conte, come riportato da SkyTg24 – c’è l’ipotesi che i Paesi non volenterosi, ovvero quelli che non partecipano in termini di sbarchi o in termini di redistribuzione dei migranti, versino un contributo finanziario». Il premier ha poi aggiunto: «Qualcuno ha dichiarato di non avere interesse a partecipare alla redistribuzione dei migranti e ha già dato disponibilità ad accettare la soluzione del contributo finanziario». Questa mattina la ripresa della riunione per cercare di trovare un’intesa comune: tutti d’accordo nel coinvolgere maggiormente i cosiddetti paesi terzi, a cominciare dall’Egitto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SCATTA IL VERTICE UE DI SALISBURGO

Inizierà questa sera il vertice di Salisburgo dell’Unione Europa con l’obiettivo di continuare il dialogo degli stati membri sulla questione migranti, e di stilare nuove regole che distribuiscano meglio le varie responsabilità. L’Italia cercherà di far valere le proprie ragioni, e le richieste del bel paese le ha di fatto esternate in parte il premier Giuseppe Conte, in occasione dell’incontro di ieri con il cancelliere austriaco Kurz, a cominciare da maggiori investimenti nel nord dell’Africa. In questo caso si fa riferimento al modello Turchia, ovvero, ai sei miliardi versati ad Ankara per accogliere i rifugiati in fuga dalla Siria, evitando poi che queste persone raggiungano in massa l’Europa.

DUBLINO, SOPHIA, POLIZIA DI FRONTIERA…

Un’altra richiesta, come riportato da Il Sole 24 Ore, è quella di rivedere il Regolamento di Dublino, che regola l’assegnazione dei richiedenti d’asilo, con priorità ai paesi di prima accoglienza. In questo caso è tutto sulle spalle di Italia e Grecia, i due porti più vicini a territori come Libia e Siria. Conte chiede che venga modificata anche la direttiva dell’operazione Sophia, che prevede che sia l’Italia a sobbarcarsi i salvataggi in mare nella zona del Mediterraneo centromeridionale. Si chiede invece che tale gestione sia condivisa da altre nazioni, rotando ad esempio i porti di sbarco. Infine, la quarta richiesta, l’istituzione di una polizia di frontiera che presidi i confini, o comunque, un maggior controllo delle frontiere.