Non è una scoperta come “altre” si possono fare sotto un terreno abbandonato: si tratta di scheletri di 14 tra neonati e feti che sono stati seppelliti e oggi rinvenuti in un’area a sud di Calcutta, in India. Una vera e propria “clinica dell’orrore” a qualche metro di profondità, come rivelato dalla polizia locale: lo ha riportato questa mattina un’agenzia di stampa indiana (al Pti news) spiegando come i macabri resti delle povere vittime innocenti siano stati contenuti in 2 borse, completamente avvolti l’uno separato dall’altro in buste di plastica. Secondo le prime scoperte della polizia indiana, «sospettiamo l’esistenza di un racket di aborti clandestini nella zona e che tutto il quartiere verrà accuratamente setacciato nelle prossime ore», spiega il commissario Rajeev Kumar (fonte Ansa). L’agghiacciante e macabra scoperta è stata da alcuni operai di una ditta di costruzioni che stavano iniziando la bonifica di quel campo abbandonato da tempo, ma di recente acquistato da un’impresa edile per costruirvi un condominio.
CONTINUA L’INCUBO DEGLI ABORTI CLANDESTINI
Non è certo la prima volta che in India si sente parlare – e spesso con prove consistenti – di autentico racket degli aborti selettivi e clandestini in più parti dello Stato indiano: solo un anno fa, tra marzo e maggio 2017, vennero trovate altre neonate (in quel caso tutte femmine) sepolte in terreni nel villaggio di Shyamsundarpur – nella città indiana di Jaipur, nello stato del Rajasthan – con ancora il cordone ombelicale attorcigliato addosso. Una di essere era ancora viva quando è stato scoperto il tutto da una studentessa che stava passando per caso: «Stiamo cercando di risalire ai genitori della bambina. Probabilmente è un caso di feticidio femminile. Era chiaro che seppellendola così, i genitori volevano sbarazzarsi di lei», spiegò all’epoca l’Afp. Il caso di oggi ricorda molto da vicino e spiega il perché da tempo in India si assiste a veri e propri “controlli sulle nascite” non formalizzati dalla legge ma divenute sempre più frequenti. In alcune zone rurali dell’India, infatti, e partorienti che scoprono di aspettare una femmina «non si fanno scrupoli ad abortire oppure seppellire le loro figlie appena nate», spiegava Tpi in un focus qualche mese fa sull’argomento. Oggi la polemica – anzi, l’orrore – esplode una volta di più..