E’ definitivamente esplosa la guerra commerciale fra gli Stati Uniti e la Cina. Le due potenze mondiali hanno iniziato a tassare i rispettivi prodotti importati, con i recenti 200 miliardi di dollari di dazi degli Usa, e la controreplica cinese da 60 miliardi. In questa guerra è intervenuto anche uno degli uomini più ricchi al mondo, il cinese Jack Ma, a capo del colosso dell’ecommerce Alibaba, che ha deciso di cancellare il proprio progetto di creare un milione di posti di lavoro negli Stati Uniti. A questo punto bisognerà capire quale sarà la prossima mossa di questa sfida che non fa bene a nessuno, a cominciare dai consumatori. «La Cina non può approfittarsi degli Usa», aveva spiegato pochi giorni fa Trump, che ha altresì aggiunto di essere disposto a dialogare con gli avversari, ma solo alle sue condizioni… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LO SCHIAFFO DI JACK MA A TRUMP

Una promessa è una promessa, ma non sotto “regime” di dazi: tra Usa e Cina i rapporti sono ai minimi storici e se non vi sono in ballo, per ora, vicende “nucleari” è il commercio la vera “bomba” che fa esplodere la guerra tra Pechino e Washington. Lo “schiaffo” di Jack Ma e del suo Alibaba è solo l’ultima novità di un conflitto che prosegue a furia di “ricatti” e “minacce” tutte rigorosamente commerciali. Alibaba vs Amazon è l’identificazione di questa nuova guerra 2.0 e se fino a pochi giorni fa Jack Ma sembrava sul punto di lasciare la poltrona, oggi rilancia e raddoppia cancellando quel “milione di posti di lavoro” promesso al leader Usa nello scorso gennaio. «Io e Jack faremo grandi cose», aveva detto Donald Trump in quella occasione, ma il livello dello scontro forse non era chiaro neanche per lui che pure ha dato il via alla guerra commerciale. Oggi, sembra passata una eternità da quella stretta di mano.. (agg. di Niccolò Magnani)



ALIBABA VS TRUMP: “CANCELLATO MILIONE DI POSTI DI LAVORO”

E’ guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina. Dopo l’annuncio di nuovi dazi nei confronti di 200 miliardi di dollari di prodotti cinesi da parte degli Usa, e la controreplica di nuove tasse su 60 miliardi di import a stelle e strisce, ecco il nuovo capitolo di questa battaglia a suon di tassazioni. Alibaba, il colosso dell’e-commerce cinese, ha bloccato il proprio progetto di creare un milione di posti di lavoro in America, come invece annunciato a gennaio di un anno fa, a seguito di un incontro fra il fondatore Jack e Donald Trump: «La premessa – le parole di Jack all’agenzia cinese Xinhua, pubblicate da La Repubblica – era quella di relazioni commerciali amichevoli tra i due Paesi ma questa premessa non esiste più e la nostra promessa non può essere mantenuta».



“IL COMMERCIO NON E’ UN’ARMA”

«Il commercio non è un’arma – ha proseguito il numero uno di Alibaba – e non dovrebbe essere usato per cominciare le guerre, ma dovrebbe essere un fattore chiave per la pace. La situazione che si è venute a creare ha distrutto le premesse sulle quali confidavamo, ma Alibaba non smetterà di lavorare duramente per contribuire a uno sviluppo di sane relazioni commerciai tra Stati Uniti e Cina». La guerra commerciale fra le due potenze mondiali sta creando un’escalation di eventi che per ora non sembrano trovare fine: quando si vedrà la luce in fondo al tunnel?