Una “bufala”: così Repubblica bolla la notizia secondo cui gli italiani in Germania disoccupati e privi di sussidi sociali sarebbero stati cacciati dal Paese nel giro di 15 giorni. La verità è che il servizio dell’emittente Radio Colonia era finalizzato non a sollevare un vespaio di polemiche e allarmismi spropositati (avallati evidentemente da interventi come quello del sottosegretario Merlo partito all’attacco della Merkel senza verificare la notizia) ma soltanto a chiarire che in Germania quando si perde il lavoro, se si è esaurito il diritto al sussidio di disoccupazione (sei mesi) e, successivamente, all’assegno sociale (altri sei mesi), se non si risiede in Germania da cinque anni (causa legge Nahles), non si possono più chiedere aiuti e dunque i Comuni possono arrivare a “consigliare” ai cittadini europei (e quindi non solo italiani) di lasciare il Paese. Un consiglio “discutibile”, come chiarito da Tommaso Pedicini, il caporedattore di Radio Colonia, la storica emittente WDR pensata per gli italiani emigrati in Germania. I tedeschi non cacciano gli italiani, insomma. (agg. di Dario D’Angelo)



TESTIMONIANZA CHOC

Giungono nuove testimonianze choc da parte di alcuni italiani in Germania raggiunti dall’invito a regolarizzare la loro posizione pena l’esclusione dal Paese. Come spiega Corriere.it, sarebbero stati segnalati circa un centinaio di casi di immigrati italiani invitati a fare le valigie e a lasciare la Germania per effetto dell’entrata in vigore il 20 luglio dello scorso anno di una legge che recepisce la direttiva Ue numero 38 del 2004 sulla libera circolazione per i cittadini comunitari. Detto in altri termini, gli italiani che hanno fatto domanda di sussidio sociale ma risiedono in Germania da meno di 5 anni e sono attualmente senza lavoro (né lo starebbero cercando) sono invitati a lasciare il Paese. In alcuni casi i tempi sono ristrettissimi: appena 15 giorni. Tra le tante testimonianze raccolte, emblematica quella di una donna che ai microfoni di Radio Colonia ha spiegato di aver ricevuto dal comune di residenza una sorta di ultimatum: 15 giorni per trovare un lavoro o via dalla Germania con tanto di spese di viaggio a suo carico. Tanti i casi simili a quelli della donna soprattutto nel land della Nord Reno-Westfalia anche se al momento nessuno sarebbe stato concretamente espulso. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IPOTESI ESPULSIONE ENTRO 6 MESI SE SENZA LAVORO

Gli italiani e tutti gli altri cittadini europei emigrati in Germania e rimasti senza lavoro ora potrebbero rischiare l’espulsione dal Paese se entro sei mesi non dovessero trovare una nuova occupazione. A lanciare l’allarme, come spiega TgCom24, è stato Radio Colonia, che ha reso nota la testimonianza clamorosa di una donna italiana alla quale sono stati dati solo 15 giorni di tempo per trovare un impiego, pena l’obbligo di rimpatriare in Italia. Un vero e proprio controsenso se solo fosse vero denunciato anche dal sottosegretario Merlo. L’avvertimento che ha raggiunto la donna italiana però, non sarebbe stato un caso isolato. Simili comunicazioni avrebbero riguardato in questi ultimi giorni anche molti altri connazionali in Italia che potrebbero quindi incorrere nel medesimo rischio. A quanto pare le comunicazioni sarebbero state prime verbali e poi messe nero su bianco e inviate per lettera. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



L’ATTACCO PARADOSSALE DELLA MERKEL

Se sei in Germania, ma non hai lavoro, e non hai origini tedesche, te ne devi andare. E’ questa in estrema e brutale sintesi la comunicazione ricevuta da moltissimi migranti italiani e non, di stanza appunto nella nazione teutonica. Disoccupati uomini e donne, giovani e anziani, colpiti indistintamente da una missiva a seguito di una modifica di una legge di due anni fa, che aveva elevato il periodo necessario di permanenza in Germania, da 3 mesi a 5 anni, per poter richiedere il sussidio sociale. Si tratta di una richiesta assurda dei tedeschi, alla luce dei continui proclami dell’Unione Europea in merito all’abbattimento di barriere all’insegna della solidarietà. Berlino, che rappresenta il cuore dell’UE insieme a Parigi, ha puntato il dito più volte contro la rigida politica anti-immigrazione del governo italiano, ed ora replica di fatto con la stessa moneta. Obiettivo della Germania, è fare in modo che il paese non sia troppo appetibile per gli stranieri. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

LA TESTIMONIANZA DI UN’ITALIANA INCINTA

Rischiano di venire rimpatriati gli italiani che vivono in Germania ma che non hanno un lavoro. La notizia è stata rilanciata nelle scorse ore dall’emittente radiofonica Radio Colonia, attraverso la trasmissione in italiano, Cosmo. Moltissime le lettere ricevute nelle ultime ore da parte di nostri connazionali disoccupati e a rischio rimpatrio, come confermato anche da una donna trasferitasi in Germania nel 2013: «Mi hanno comunicato che avevo quindici giorni di tempo, visto che non potevo provvedere a me stessa, per trovare un lavoro: altrimenti mi avrebbero rimpatriato e avrebbero pure pagato il viaggio a me e alle bambine, se non fossi stata in grado di poterlo pagare io». La donna aveva chiesto il sussidio allo stato a seguito di una gravidanza che le aveva impedito di proseguire il lavoro. Dopo tre mesi è stata convocata dall’ufficio immigrazione che le ha appunto comunicato l’ultimatum. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SE SENZA LAVORO, RIMPATRIO

Espulsione, rimpatrio coatto. Cambia la forma, non la sostanza. Nella Germania paladina dell’accoglienza e dell’integrazione circolano comunicati di ben altro tono. I destinatari non sono profughi delle guerre africane ma cittadini italiani. Nelle lettere ufficiali che sarebbero state recapitate nelle scorse settimane si ricorda che i cittadini comunitari «hanno libertà di soggiorno nel territorio federale se dispongono di a protezione sanitaria e di mezzi di sussistenza sufficienti», come riportato dal Giornale. Chi ne è privo deve trovarsi in fretta un lavoro, oppure tornare in Italia. Tutto entro quindici giorni. Esiste l’altra faccia del problema: l’abuso del sistema assistenziale tedesco da parte di molti connazionali, e criticato severamente dagli stessi italiani. Ma l’iniziativa non annuncia il diniego di sussidi, bensì parla in maniera esplicita di espulsione coatta. Ed è questo che suscita l’incredulità e le proteste di chi ha ricevuto la lettera. (agg. di Silvana Palazzo)

“ITALIANI DISOCCUPATI A RISCHIO ESPULSIONE DA GERMANIA”

Gli italiani disoccupati che vivono in Germania rischiano l’espulsione. Un’immigrata italiana ha raccontato ai microfoni della trasmissione radiofonica Cosmo di Radio Colonia, di aver ricevuto una comunicazione che la invita a trovare lavoro entro 15 giorni, altrimenti l’avrebbero rimpatriata. «Avrebbero pure pagato il viaggio a me e alle bambine, se non fossi stata in grado di poterlo pagare io». La donna si era trasferita nel 2013 in Germania. In seguito ad una gravidanza ha smesso di lavorare, e allora è andata a chiedere il sussidio sociale. Dopo tre mesi di attesa, l’Ufficio per gli immigrati l’ha contattata dandole l’ultimatum. Ma non si tratta di un caso isolato. Come riportato dal Messaggero, sono in molti ad aver avuto comunicazioni simili, prima a voce e poi per lettera. Secondo Radio Colonia, sono almeno un centinaio, soprattutto nel Nord Reno-Westfalia, le minacce di espatrio nei confronti di italiani che non lavorano o non stanno cercando un impiego. E riguardano, secondo gli esponenti dei patronati contattati dalla radio, anche situazioni di grave difficoltà, come donne in avanzato stato di gravidanza.

SOTTOSEGRETARIO MERLO: “SE VERO, È GRAVE”

Dietro questa vicenda c’è una legge di due anni fa per la quale si è passati da tre mesi a cinque anni come periodo di permanenza in Germania per accedere ai sussidi sociali. Così la legge tedesca vuole ridimensionare lo stato sociale, considerato troppo generoso e quindi “invitante” per gli stranieri europei che, facendo leva sul principio di libera circolazione, sfruttavano il sistema. «Se fosse vero, l’atteggiamento della Germania sarebbe molto grave e andrebbe a colpire l’essenza stessa della Ue»., ha dichiarato il Sottosegretario agli Esteri, Riccardo Merlo. «Sarebbe un paradosso: l’Italia sotto accusa perché cerca di difendere l’Europa dall’immigrazione illegale e la Merkel che starebbe colpendo un diritto fondamentale dei cittadini Ue. Il Sottosegretario con delega agli Italiani all’Estero ha proseguito: «A questo punto chi è che difende davvero l’Unione Europea? Chi lavora per proteggerne i confini o chi starebbe preparandosi a cacciare dal proprio Paese cittadini europei?».