IRA TRUMP SU ROSENSTEIN

Donald Trump interviene sul caso Rosenstein, usando parole forti: “Bisogna sradicare il fetore persistente al Dipartimento della giustizia”, ha detto il Presidente americano durante un comizio in Missouri. La sua ira si è scagliata in questo caso sul viceministro della Giustizia, dopo le rivelazione del New York Times. Il quotidiano ha infatti scritto che Rod Rosenstein voleva cercare delle prove per far rimuovere dall’incarico Trump per “manifesta incapacità di governare”, attraverso il ricorso al venticinquesimo emendamento della Costituzione e sarebbe arrivato persino a proporre di utilizzare delle cimici per intercettare il Presidente. Tutto questo sarebbe avvenuto più di un anno fa, dopo il siluramento di James Corney dall’Fbi. Tra l’altro è stato proprio Rosenstein ad affidare le indagini sul Russiagate a Robert Mueller.



IL VICEMINISTRO SMETISCE IL NYT

Il viceministro ha smentito quanto riportato dal New York Times, spiegando di non aver mai cercato o autorizzato registrazioni del Presidente, né di aver mai sostenuto la sua rimozione dall’incarico. Dal suo punto di vista non ci sarebbero nemmeno le basi per ricorrere al venticinquesimo emendamento tirato in ballo dal quotidiano. Tuttavia Trump è già sul piede di guerra con il Dipartimento della Giustizia, visto che ritiene un incapace, per usare un eufemismo, il titolare Jeff Sessions, che pure era stato uno dei primi supporter di Trump durante la corsa per le presidenziali. Resta da capire se il Presidente sceglierà di fare qualche “epurazione” prima delle elezioni di novembre, considerando che Sessions ha ancora un buon bacino di voti in Alabama. Basteranno le smentite di Rosenstein a fermare Trump?

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