Con il 67% dei voti, San Gallo sarà il secondo cantone in Svizzera dopo il Ticino a introdurre il divieto di dissimulare il volto nei luoghi pubblici. Nello specifico, è il divieto all’uso del burqa che fa discutere la Svizzera e tutti i Paesi Ue che in maniera più o meno “convinta” da tempo hanno movimenti interni ai propri confini che richiedono lo stesso trattamento “duro” contro qualsiasi minaccia alla sicurezza pubblica (specie dopo la durissima stagione degli attentati islamisti). Oggi il cantone svizzero di San Gallo – all’interno di 9 votazioni che si sono tenute questa domenica 23 settembre 2018 – ha votato a favore del divieto del burqa negli spazi pubblici regionali, con una maggioranza schiacciante del 67% secondo i dati ufficiali, ben 83.830 voti contro 36.948. Si è giunti al voto per una revisione della legge sulle contravvenzioni approvata dal parlamento cantonale a fine 2017 a maggioranza UDC e PPD, contrari invece il PLR, PS e Verdi Liberali.



DOPO IL TICINO ANCHE SAN GALLO CONTRO IL BURQA ISLAMICO

«Qualsiasi persona che si renda irriconoscibile coprendosi il volto in uno spazio pubblico, e quindi metta in pericolo la sicurezza pubblica, la pace sociale e religiosa, sarà multata»: questo il testo approvato dai cittadini svizzeri a San Gallo, seguendo lo stesso iter già visto in Ticino qualche anno fa. Ricordiamo che lo scorso anno il Governo federale svizzero si era opposto ad una iniziativa destinata a creare un divieto nazionale per il burqa, ribadendo invece che «spetta alle singole regioni valutare se tale misura sia appropriata». Dopo San Gallo però, gli elettori svizzeri saranno chiamati nel 2019 a dirimere ancora la questione dopo che il Partito del Popolo (la destra populista) ha raccolto oltre 100mila firme per indire nuovo referendum nazionale.

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