Dopo il duro attacco all’Iran da parte del presidente americano Donald Trump nel corso della riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu presieduta proprio dal tycoon per la prima volta, lo stesso ha voluto lanciare oggi un importante monito all’Unione Europea. A chi gli domandava di commentare i tentativi da parte dell’Ue di bypassare le sanzioni all’Iran, Trump ha replicato seccamente: “Spero che l’Europa si comporti molto bene”. Chi, infatti, aggirerà le sanzioni imposte all’Iran “subirà serie conseguenze”, ha aggiunto il presidente americano. “Non dobbiamo mai permettere che un regime come quello dell’Iran abbia armi nucleari”, ha quindi tuonato, chiedendo il sostegno di tutti i membri del Consiglio di sicurezza Onu. Per il varo completo delle sanzioni all’Iran, tuttavia, occorrerà attendere i primi di novembre. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“PRESTO PIANO DI PACE PER IL MEDIO ORIENTE”

Lo show andato in scena presso il Palazzo di Vetro è servito non solo a Donald Trump per farsi beffe dell’ONU, rivendicando a suo modo i successi della propria amministrazione, ma pure per attaccare duramente l’Iran del suo omologo Hassan Rouhani che ha pesantemente ribattuto tirando in ballo l’11 settembre. Tuttavia, la “missione” è servita all’inquilino della Casa Bianca anche per avere un incontro con il premier israeliano Benjamin Netanuahu (in pratica, altro fumo negli occhi di Teheran) e annunciare quello che sarà un vero e proprio piano in grande stile per raggiungere quell’agognata pace in Medio Oriente: infatti, da qui a quattro mesi Trump ha promesso a margine dell’incontro col leader dello Stato di Israele e dell’Assemblea Generale dell’ONU il varo di un progetto che dovrebbe prevedere la soluzione dei due Stati, anche se non è detto che questa sia la priorità dello stesso Netanyahu per porre fine al lungo conflitto con la Palestina. (agg. di R. G. Flore)



ROUHANI, “11 SETTEMBRE E’ COLPA DEGLI USA?”

Anche il Palazzo di Vetro di New York, storica sede dell’Onu, è stato teatro di scontro fra gli Stati Uniti e l’Iran. Nella giornata di ieri è infatti andato in scena un nuovo ennesimo capitolo della guerra, per ora solo diplomatica ed economica, fra le due nazioni. Il presidente iraniano, Hassan Rouhani, quando ha preso la parola, ha puntato il dito contro il nemico Donald Trump, accusandolo di aver tentato di rovesciare il governo di Teheran. Smentita altresì la possibilità di nuovi colloqui alla Casa Bianca fra i due leader per rinegoziare i termini del famoso accordo nucleare, dopo il ritiro di Washington: «Perché vi possa essere un dialogo – ha detto il numero uno dell’Iran – non c’è bisogno di una occasione per scattarsi una foto. Le due parti possono ascoltarsi proprio qui, in questa assise. Io inizio il dialogo proprio qui e dichiaro, in termini inequivocabili, che la questione della sicurezza internazionale non è un gioco di politica interna americana». Rouhani ha inoltre avuto parole di fuoco nei confronti di Nikki Haley, rappresentante USA all’Onu, che aveva accusato l’Iran in merito all’attacco avvenuto negli scorsi giorni ad Ahvaz durante la parata militare: «Un funzionario Usa ha dichiarato di recente cose terribili su l’attacco terroristico a Ahvaz – dice Rouhani – accusando lo stesso governo dell’Iran: cosa penserebbero gli americani se dicessimo qualcosa a proposito degli attacchi terroristici dell’11 settembre?». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RISATINE AL PALAZZO DI VETRO

Risatine in sala all’Onu mentre parla il presidente degli Stati Uniti. Donald Trump ha tenuto un discorso in occasione dell’assemblea generale dell’organizzazione delle nazioni unite, e parlando dei progressi compiuti dagli Stati Uniti grazie alla sua amministrazione, ha detto: «Oggi sono davanti all’Assemblea generale delle Nazioni unite per condividere il progresso straordinario che abbiamo fatto. In meno di due anni la mia amministrazione ha raggiunto più di quasi nessun’altra amministrazione nella storia del nostro Paese. Ho fatto più di qualunque altro nella storia». Dalla sala si è quindi levato un brusio che si è trasformato ben presto in una risata generale.

FRATTURA FRA GLI STATI UNITI E IL RESTO DEL MONDO

Non era un riso di approvazione, ne di divertimento, quanto di scherno, visto che sono moltissimi gli oppositori del tycoon a stelle e strisce nel mondo. Il presidente degli Stati Uniti non si è scomposto ed ha commentato l’episodio così «Non mi attendevo questa reazione, ma ok…», per poi ridere a sua volta e riprendere il filo del discorso. Dopo il momento di empasse, che segna comunque una frattura fra gli Stati Uniti e la maggior parte delle nazioni nel Palazzo di Vetro, Trump ha quindi elencato gli aspetti chiavi della politica estera, leggasi Corea del Nord, Siria, Iran e la guerra commerciale.