Sarebbero tutti miracolosamente salvi i 36 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio di un Boing 737 finito in mare in Micronesia. Tra di essi c’erano diversi turisti ma anche uomini d’affari, solitamente alle prese con gli spostamenti tra l’isola, la Papua Nuova Guinea e l’Australia. Al momento manca all’appello soltanto una persona, ma le autorità locali stanno indagando per capire se possa essere ricoverata in ospedale o comunque sia riuscita ad arrivare a riva. Il volo partito da Port Moresby doveva atterrare a Pohnpei, la capitale della Micronesia, al Chuuk International Airport per uno scalo tecnico. Ancora sconosciute le cause dell’incidente, avaria o errore del pilota, che hanno a questo ammaraggio anche se al momento quest’ultima opzione appare più probabile. Glenn Harris, ispettore dell’Autorità aeronautica civile della Micronesia, fatica a trattenere l’emozione per lo scampato pericolo: “È stata davvero una fortuna che non ci siano state vittime”. [Agg. di Dorigo Annalisa]



UN POSSIBILE DISPERSO

Arrivano aggiornamenti in merito all’atterraggio di emergenza del Boeing 737 della compagnia Air Niugini, che ieri è affondato presso una laguna dell’oceano Pacifico poco dopo il decollo. Fra i 47 passeggerei a bordo risulta esservi un disperso, come reso noto dalla stessa compagnia aerea citata dall’agenzia Ansa. Inizialmente la compagnia di bandiera della Papua Nuova Guinea, aveva reso noto che tutti i passeggeri e il personale di bordo, erano stati tratti in salvo dopo l’incidente, ma in realtà mancherebbe un uomo all’appello. Non si conosce l’età del disperso, ne tanto meno nazionalità e generalità varie, ma si sa solo che le autorità locali, gli ospedali e gli investigatori, sono al lavoro per rintracciarlo. Ricordiamo che l’aereo era diretto all’isola di Chuuk, ma per cause ancora da accertare, molto probabilmente un errore umano, il velivolo è finito in mare in un arcipelago della Micronesia. Le persone sono riuscite a mettersi in salvo nuotando verso delle piccole barche messe a disposizione dai pescatori locali. Sei passeggeri si trovano in ospedale ma non sono in pericolo di vita. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



COME NEL FILM “SULLY”

L’episodio del boeing 737 che è finito in mare in Micronesia ha riportato alla mente un episodio del 2009 raccontato in un film di successo diretto da Clint Eastwood. La pellicola si chiama “Sully” e racconta quanto accaduto a New York in quello che è stato denominato il miracolo sull’Hudson. Anche in quel caso fu condotta una straordinaria operazione di salvataggio che permise di evitare una strage. Nonostante gli evidenti deficit mostrati dal boeing ci troviamo di fronte a un lavoro importante nel riuscire a salvare delle vite umane in una zona piuttosto particolare. L’aereo in questione era della Air Niugini ed era diretto all’Isola di Chuuk. Poco dopo il decollo ha toccato l’acqua, questo alla base dell’incidente come riferito dalla stessa compagnia aerea. Vedremo cosa accadrà e se ci saranno denunce in merito all’accaduto con anche possibili pesanti ripercussioni. (agg. di Matteo Fantozzi)



PASSEGGERI IN SALVO A NUOTO

Spiacevole disavventura per i passeggeri di un volo della Air Niugini, compagnia di bandiera della Papa Nuova Guinea. Il Boeing 737 su cui viaggiavano ha sbagliato l’atterraggio nei pressi di un’isola sperduta sull’oceano Pacifico, negli stati federati della Micronesia, ed è finito in acqua. Fortunatamente non si sono verificate vittime, e la scena è stata quasi tragicomica visto che le persone a bordo del velivolo, sono state costrette a mettersi in salvo a nuoto, abbandonando appunto l’aereo per dirigersi verso le coste o le barche di salvataggio. Il Boeing 737, un aereo di piccole-medie dimensioni di solito utilizzato per le tratte interne, doveva atterrare presso l’aeroporto di Weno, ma qualcosa deve essere andato storto.

IL VIDEO DI QUANTO ACCADUTO

Il mezzo si è quindi ritrovato in mare, nella laguna Chuuk, e una volta fermatosi ha iniziato ad affondare poco a poco. Numerose le foto e i video pubblicati sul web in queste ultime ore, dove si vedono i passeggeri portarsi a riva a nuoto, o salvati da alcuni piccoli barchini dei pescatori locali. Stando a quanto riferito da una fonte dell’aeroporto e riportato dai colleghi di Rai News, a bordo vi erano 36 passeggeri e undici membri dell’equipaggio, tutti salvi ma comunque portati in ospedale per accertamenti. L’aereo stava volando fra Port Moresby e Pohnpei, la capitale della Micronesia, e doveva fare scalo al Chuuk International Airport, sull’isola di Weno, nello Stato di Chuuk.