Numerosi scontri avvenuti nella giornata di ieri a Barcellona, in occasione del corteo indetto ad un anno dal famoso referendum indipendentista dei catalani. A provocare tensione e caos, sarebbero stati degli alterchi avvenuti fra due gruppi diversi di manifestanti, che hanno costretto la polizia in tenuta anti-sommossa ad intervenire. Sulla questione hanno espresso il proprio punto di vista i CDR catalani, Comitati di Difesa della Repubblica, che hanno chiesto le dimissioni di Quim Torra, presidente della Generalitat de Catalunya, e del ministro degli interni, Miquel Buch, definiti dei traditori per via dell’azione di forza dei Mossos. I CDR hanno pubblicato un messaggio attraverso i social network, per denunciare appunto l’azione di forza delle autorità: «Stanno massacrando la nostra gente. Siamo sconcertati! Pagherete. La storia vi chiamerà traditori, Miquel Buch, Quim Torra, Govern e il Consiglio comunale di Barcellona. Ci vergogniamo di non aver denunciato l’ingresso di coloro che sanno solo usare la violenza». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“TRADITORI”
La polizia catalana, i Mossos d’Esquadra, sono stati insultati al grido di «traditori» da un gruppo di indipendentisti durante le cariche per disperdere i manifestanti che si stavano scontrando con un’altra manifestazione di segno opposto. Durante gli scontri gli indipendentisti hanno lanciato in aria polvere colorata, come quella usata nelle feste indiane, con i colori giallo e rosso della bandiera catalana, stando a quanto riportato da La Vanguardia. Il bilancio degli scontri a Barcellona è di 6 persone arrestate e 24 feriti, di cui 5 sono stati ricoverati mentre gli altri sono stati medicati sul posto. Secondo la Guardia urbana di Barcellona, tremila persone hanno partecipato alla manifestazione indetta da Jusapol, il sindacato di polizia che chiede parità salariale tra i diversi corpi di polizia autonomi e che stava celebrando la repressione durante il referendum di un anno fa. I dimostranti indipendentisti invece sono stati seimila, per lo più pacifici. (agg. di Silvana Palazzo)
6 ARRESTI E 24 FERITI
I violenti scontri andati in scena a Barcellona alla vigilia dell’anniversario del referendum d’indipendenza della Catalogna parlano di un bilancio di 6 arresti e 24 feriti. A riferirlo è La Vanguardia, a proposito degli scambio violenti andati in scena in giornata a margine delle manifestazioni indette dal sindacato della polizia per l’aumento dei salari e dai separatisti. Tra i feriti, 5 sono stati ricoverati in ospedale mentre gli altri sono stati medicati sul posto. Le cifre diramate dalla Guardia urbana di Barcellona, parlando di una partecipazione nell’ordine delle 3000 persone alla manifestazione indetta da Jusapol, il sindacato di polizia che sostiene la parità salariale tra la Guardia Civìl e i Mossos d’Esquadra che celebrava la repressione durante il referendum di un anno fa. Alla contromanifestazione indipendentista hanno partecipato invece 6000 persone, per lo più pacifiste. (agg. di Dario D’Angelo)
CONTUSI E FERITI TRA I MANIFESTANTI
Tornano gli scontri in Catalogna, a quasi un anno di distanza dal famoso referendum per l’indipendenza. Da una parte le forze dell’ordine e dall’altra i militanti. Diversi i contusi fra i manifestanti a seguito delle cariche dei Mossos catalani, in campo con numerosi uomini. Le autorità avevano predisposto un cordone di sicurezza alla luce delle due manifestazioni annunciate: quella del sindacato di polizia Jusapol, che chiedeva che gli stipendi della Guardia Civili venissero equiparati a quelli dei Mossos, e dall’altra quella degli indipendentisti, accampati da ieri sera in piazza San Jaume. Gli scontri si sono verificati nel primo corteo dove si sono infiltrari a loro volta degli indipendentisti: questi ultimi hanno attaccato i sindacati ed è stato il caos. Indignazione da parte dei pacificisti di piazza San Jaume, circa sei mila persone, che a differenza degli altri facinorosi hanno manifestato in maniera pacifica: un pasto assieme, la lettura di alcune poesie, e il canto di inni indipendentisti. In molti, come sottolinea Il Fatto Quotidiano, hanno espresso indignazione per il corteo dei Jusapol, considerato solo “un omaggio alla violenza poliziesca”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NUOVI SCONTRI A BARCELLONA
Chi credeva che un anno dopo il referendum sull’indipendenza della Catalogna la situazione si fosse tranquillizzata si sbaglia di grosso. Ne sono la prova i nuovi scontri verificatisi oggi a Barcellona tra polizia e separatisti in Via Laietana, nella zona di Plaza del Angel. Come riportato da La Stampa, gli indipendentisti si sono dati appuntamento nel centro di Barcellona per protestare contro la marcia indetta dalle forze dell’ordine spagnole per chiedere un aumento del salario. La polizia locale, i Mossos d’Esquadra, sono dunque intervenuti per bloccare una barriera quando uno dei manifestanti del corteo di separatisti ha gettato della vernice viola addosso ad un uomo che al contrario sosteneva la sfilata degli agenti. A quel punto è stato il caos, con lo scontro tra le due “fazioni” inevitabile e i poliziotti costretti all’utilizzo dei manganelli per separare i due fronti della protesta.
CATALOGNA, SCONTRI A BARCELLONA: L’OMAGGIO CONTESTATO DAI SEPARATISTI
Di certo gli scontri tra la polizia e i separatisti della Catalogna non rappresentavano una sorpresa assoluta per chi è chiamato a garantire la sicurezza. Non è un caso, come riportato da La Stampa, che dal programma della manifestazione degli agenti che chiedono l’aumento dei salari sia stata preventivamente cancellato l’omaggio ai colleghi che hanno bloccato il referendum d’indipendenza della Catalogna dello scorso anno. Una decisione volta a non irritare proprio gli indipendentisti, soprattutto a due giorni dall’anniversario di una votazione che alla fine si è rivelata inutile. Per questo motivo i Mossos d’Esquadra si sono disposti dalle prime ore del giorno nelle strade per evitare che gli indipendentisti si dirigessero alla Prefettura, dove si svolgono spesso le manifestazioni della polizia. Una precauzione rivelatasi poco efficace se è vero che sui media si vedono foto dei Mossos d’Esquadra coperti di pittura e polvere colorate lanciate dai manifestanti.