Bruno Roger-Petit, portavoce dell’Eliseo, getta la spugna. Dopo le dimissioni a sorpresa del ministro dell’Ambiente Nicolas Hulot e della ministra dello Sport Laura Fressel, arrivano quelle del portavoce di Macron. La decisione sarebbe stata presa in estate, prima delle dimissioni dei due ministri, e dovrebbe diventare effettiva il 15 settembre. A prenderne il posto Sulvain Fort, ghost writer del presidente francese. Come riportato France Info, si procede con una «ristrutturazione più ampia della Comunicazione dell’Eliseo». Roger-Petit in effetti si è visto pochissimo nell’ultimo anno, è stato quasi un fantasma all’Eliseo. Pochissime le apparizioni dinanzi alla stampa: l’ultima risale al luglio scorso, in pieno affare Benalla. Il portavoce suscitò polemiche e perplessità per le dichiarazioni risultate in contraddizioni con quelle di altri testimoni dell’inchiesta. (agg. di Silvana Palazzo)



ROGER-PETIT GETTA LA SPUGNA

Sono giorni veramente difficili per Emmanuel Macron. L’inquilino dell’Eliseo dopo aver visto dimettersi il ministro per la transizione ecologica, Nicolas Hulot e la ministra dello sport, Laura Fressel, deve oggi fronteggiare la bufera innescata dalle dimissioni del suo portavoce Bruno Roger-Petit. Una decisione maturata prima dell’estate, e dunque precedentemente all’addio dei due ministri, ma che per tempismo non fa che rendere ancora più palese la difficoltà del leader de “La Republique En Marche!”. A riferire la decisione di Roger-Petit è stato il settimanale Challenges, come confermato dalla tv di Stato France 2. Questo addio, secondo France Info, si iscrive nel quadro di una più ampia ristrutturazione della comunicazione presidenziale. Di Roger-Petit in quest’ultimo anno si erano avute scarse notizie, al punto da essere considerato quasi un fantasma dell’Eliseo. A prendere il suo posto sarà il ghost writer di Macron, Sylvain Fort. (agg. di Dario D’Angelo)



MACRON, LE POLEMICHE SUL FRONTE LIBICO

Per il Presidente francese Emmanuel Macron la crisi del consenso è legata anche a decisioni di politica estera. Come quelle sulla Libia, fronte nel quale la Francia è sempre stata molto attiva: Macron vorrebbe nuove operazioni per riuscire ad aumentare la presenza negli affari petroliferi nella zona, mossa che secondo molti sarebbe un danno per Eni e le compagnie italiane. Una polemica che Macron porta però con sé da molto tempo, e che ha fatto calare i suoi consensi in Francia dove ritengono che una strategia troppo spregiudicata in Libia abbia fatto scivolare i francesi sotto i riflettori del terrorismo islamico. Una situazione che dovrà ora confrontarsi con la proposta avanzata dal Governo Italiano su una conferenza di pace per far cessare ogni conflitto in Libia, che potrebbe avere anche ulteriori ripercussioni sulle mire espansionistiche di Macron. (agg. di Fabio Belli)



SENZA CONSENSO ANCHE IL PREMIER PHILIPPE

Le ennesime dimissioni di un ministro (questa volta è toccato a Laura Flessel che aveva la delega allo Sport) alla vigilia dell’annunciato rimpasto di Governo, unite agli ultimi sondaggi che lo danno in caduta verticale negli indici di popolarità, lasciano presagire un autunno particolarmente caldo per il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. L’inquilino dell’Eliseo, complici le proteste che montano in tutto l’Esagono a causa di alcune riforme da tempo annunciate, oltre che per via delle inevitabili ricadute del caso Benalla, ha visto la sua popolarità calare al 31% con un decremento di oltre 10 punti percentuali rispetto all’ultima rilevazione. L’impressione è che, al di là delle dichiarazioni di facciata, a poco servirà dunque l’ingresso di due nuovi ministri nell’esecutivo guidato dal premier Edouard Philippe, pure lui peraltro in calo nei sondaggi: nell’ultimo periodo, infatti, il 47enne repubblicano è passato dal 38% dei consensi al 35, attenuando la “caduta” solamente per via della sua minore esposizione mediatica rispetto a quella di Macron. (agg. R. G. Flore)

CROLLO NEI SONDAGGI: PEGGIO PURE DI HOLLANDE

Non sono settimane facili per Emmanuel Macron, il presidente francese costretto al rimpasto di governo dopo le dimissioni di due ministri molto popolari come Nicolas Hulot, titolare del dicastero della Transizione Ecologica, e Laura Flessel, oramai ex ministro dello Sport. Rispetto all’addio di quest’ultima, il più recente, staff presidenziale – come riportato da Il Fatto Quotidiano – ha tenuto a precisare che l’ex campionessa olimpica 46enne “vuole ritrovare la propria libertà e agire in modo diverso” e le sue dimissioni “non sono legate a questioni di bilancio”. Non basterà però questa comunicazione a frenare l’emorragia di consensi che vede protagonista Macron: il presidente dal mese di luglio ha perso 10 punti: con il 31% si tratta del livello più basso dall’inizio del suo mandato ma soprattutto ancora più basso del suo predecessore, il François Hollande nello stesso periodo (32%). E per l’inquilino dell’Eliseo meglio non pensare alla fine fatta dal socialista…(agg. di Dario D’Angelo)

CHI SONO I DUE NUOVI MINISTRI

Qui Francia, importanti novità per il governo di Emmanuelle Macron: rimpasto dell’esecutivo dopo la crisi delle ultime ore. Due volti nuovi per i ministeri di Ambiente e Sport: il presidente dell’Assemblea Nazionale francese Francois de Rugy è stato nominato ministro per la Transizione Ecologica e prenderà il posto di Nicolas Hulot, dimessosi negli scorsi giorni come segno di protesta. Svolta anche per il dicastero dello sport: al posto della dimissionaria Laura Flessel ci sarà l’ex nuotatrice Roxana Maracineanu. Non è prevista alcuna cerimonia di annuncio con dichiarazione ufficiale. E sono tempi duri, come vi abbiamo raccontato, per il presidente Macron: gli ultimi sondaggi pubblicati dagli organi di informazione sottolineano che il numero uno di Parigi avrebbe perso ben dieci punti percentuali rispetto a luglio. Parliamo del livello di consenso più basso del suo mandato. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

PERIODO NERO PER MACRON

Un crollo di popolarità vertiginoso che stupisce, prima ancora gli osservatori esteri, quelli transalpini che, nel giorno in cui il suo governo perde un altro pezzo, certificano come Emmanuel Macron fino ad ora abbia soddisfatto solamente il 31% dei francesi, stando a un sondaggio, nel corso del suo mandato. Addirittura, per l’inquilino dell’Eliseo si parla di una perdita di quasi dieci punti percentuali a distanza dell’ultima rilevazione e che rivaleggia, in negativo, con la progressiva caduta in disgrazia del precedente Presidente della Republique, quell’Hollande che tuttavia era riuscito a diluire il crollo durante tutto il mandanto quinquennale e non invece nel giro di poco più di anno. E adesso, dopo le dimissioni di Hulot in passato e il caso Benalla a tormentare la sua estate, Macron deve fare anche i conti con le dimissioni, “per motivi personali”, di Laura Flessel, oramai ex Ministro dello Sport. Si va dunque verso un inevitabile rimpasto di governo per provare ad arginare una crisi che non è solo di popolarità ma pure a livello politico. E intanto bordate arrivato anche dagli oppositori, con la beffa dell’ex Ministro François Hamon che ha attaccato il presidente definendo le sue politiche praticamente speculari a quelle del suo principale avversario, ovvero “il ministro fascista italiano Matteo Salvini”. (agg. R. G. Flore)

MACRON PERDE POPOLARITA’

Continua a perdere pezzi il governo francese guidato dal premier Edouard Philippe. Dopo che negli scorsi giorni aveva lasciato il proprio incarico a sorpresa, il ministro della Transizione Ecologica, Nicolas Hulot, in queste ore è toccata a Laura Flessel, ministra dello sport. Ufficialmente l’esponente del governo transalpino lascia per motivi personali, ma ufficiosamente si parla di alcuni forti dissensi interni, in particolare per quanto riguarda l’Ir, l’imposta transalpina che equivale alla nostra Irpef, prelevata obbligatoriamente ogni mese sui redditi da lavoro e da pensione, e che dovrebbe essere introdotta dal prossimo gennaio. La Flessel probabilmente si era opposta a questa imposta, ed ha preferito abdicare viste le differenti vedute. Al suo posto è stata chiamata Roxana Maracineanu, ex nuotatrice. Insomma, la Francia non se la sta passando troppo bene, con il governo che perde i pezzi e in contemporanea con il presidente Macron che perde consensi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

PERSO IL MINISTRO DELLO SPORT

Emmanuel Macron perde un altro pezzo. Dopo le dimissioni del ministro dell’Ecologia Nicolas Hulot, arrivano oggi quelle della ministra dello Sport Laura Flessel. Si tratta di una decisione presa «per ragioni personali», allo scopo di riprendere «gli impegni passati» nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale. Il governo francese ha perso così due esponenti della cosiddetta “società civile” su cui lo stesso presidente aveva insistito molto quando ha formato il suo esecutivo. Le dimissioni di Flessel comunque sono arrivate nel giorno in cui è in programma un rimpasto dei ministri francesi. Oggi è dunque una giornata cruciale per Macron, che sta registrando un crollo impressionante nei sondaggi. Secondo uno studio realizzato dall’istituto Ifop, solo il 31% dei francesi si dice soddisfatto per l’azione del presidente. È un crollo di popolarità di oltre dieci punti rispetto all’ultimo sondaggio dello stesso istituto. Il risultato di Macron è peggiore di quello dell’ex presidente François Hollande nello stesso periodo del precedente quinquennato.

MACRON, CROLLA NEI SONDAGGI E PERDE UN ALTRO MINISTRO

«Dopo 16 mesi appassionanti alla guida del ministero dello Sport, ho deciso di lasciare il governo per ragioni personali». Così l’ex campionesse Laura Flessel ha annunciato le sue dimissioni da ministro dello Sport. Un’uscita a sorpresa dall’esecutivo quella dell’ex schermitrice vincitrice di due medaglie d’oro, una d’argento e due di bronzo ai Giochi olimpici. Nel 2017 era stata nominata ministra. Nel comunicato Flessel ha ricordato il lavoro svolto fino ad oggi: sostiene di aver posto «le basi per una profonda revisione del modello sportivo francese e della sua governance» e ha parlato di un anno «eccezionale». Parigi infatti ospiterà le Olimpiadi del 2024, la Coppa del Mondo di rugby nel 2023 e la Nazionale di calcio maschile ha vinto gli ultimi Mondiali. Ma, come riportato da Le Monde, la ministra era contestata per alcune sue dichiarazioni sui media, per alcuni forti contrasti che aveva avuto con altri membri del governo sui tagli di bilancio e per alcune sue prese di posizione dopo il caso Weinstein: aveva infatti respinto la possibilità che vi fosse un atteggiamento omertoso nel mondo dello sport sulle molestie.