«Se l’alto funzionario dell’amministrazione anonimo e senza spina dorsale esiste, il New York Times deve consegnarlo o consegnarla al governo immediatamente per questioni di sicurezza nazionale»: è un Donald Trump letteralmente infuriato per la presunta “talpa” che dall’interno della Casa Bianca avrebbe confermato in toto i racconti di Woodward nel libro-scandalo sui segreti della White House. Non solo, l’attacco al quotidiano liberal anti-Trump si allarga all’intera stampa americana: «il cosiddetto alto funzionario non esiste realmente, è solo un altra fonte falsa. Sto drenando la Palude, e la Palude sta cercando di contrattaccare. Non preoccupatevi, vinceremo!». Dal fronte suo, replica il New York Times dopo le accuse di Trump: «Oggi il Times sta facendo il raro passo di pubblicare un editoriale anonimo e lo abbiamo fatto su richiesta dell’autore, un alto dirigente dell’amministrazione Trump la cui identità ci è nota e il cui lavoro sarebbe messo a rischio dalla sua rivelazione. E’ l’unico modo per dare ai nostri lettori una prospettiva importante». (agg. di Niccolò Magnani)



TYCOON: “QUESTO È TRADIMENTO”

Torna allo scoperto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e lo fa in un’intervista rilasciata ai microfoni di Fox News. La chiacchierata verrà trasmessa nelle prossime ore, ma nel frattempo è stato pubblicato un estratto. Ovviamente, l’argomento principale della discussione è stata la famosa talpa che mercoledì sera ha scritto una lettera al New York Times, in cui di fatto viene screditato l’operato dell’uomo più potente al mondo presso la Casa Bianca. Trump, a riguardo, parla di tradimento, aggiungendo che la White House di Washington è una macchina oliata che funziona bene, e infine, che l’editoriale è molto ingiusto perché l’autore è anonimo e di conseguenza è difficile screditarlo. Nelle ultime ore sono circolate molte ipotesi circa la possibile identità della talpa, tutte però smentite: chi sarà il funzionario della Casa Bianca che rema contro Trump? (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LE PAROLE DELLA MOGLIE MELANIE

Prosegue la caccia alla talpa presso l’amministrazione Donald Trump. La lettera anonima pubblicata nella serata di mercoledì sul New York Times, non ha solamente confermato il caos più totale alla Casa Bianca già anticipato da Woodward nel suo libro, ma ha aggravato ancora di più la situazione. All’interno della stessa White House c’è gente che rema contro il presidente, con alcuni alti funzionari che avrebbero addirittura pensato di invocare il venticinquesimo emendamento della Costituzione: rimuovere il capo della Casa Bianca quando non è più in grado di svolgere le sue funzioni. Sulla questione è intervenuto ovviamente il tycoon americano, ma anche la moglie Melania, che lo ha difeso a spada tratta su Twitter: «All’autore dell’editoriale dico: non stai proteggendo questo Paese, lo stai boicottando con le tue azioni codarde». Tutti i sospettati, da Pence a Pompeo, passando per Mattis del Pentagono, stanno smentendo di essere la cosiddetta “Gola profonda” come venne soprannominata la fonte chiave che permise a Woodward di spodestare Nixon. La caccia prosegue, ma se non si troverà c’è il “rischio” che l’articolo del Nyt, più che screditare Trump, possa dar lui ulteriore forza… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



E SE FOSSE MIKE PENCE?

E se fosse Mike Pence l’anonimo insider che ha scritto una lettera al New York Times per svelare al mondo il caos che regna alla Casa Bianca? Potrebbe essere proprio il vice-presidente la talpa che ha spifferato tutto al quotidiano della Grande Mela, e l’indizio arriva dalla parola “lodestar”, che significa “stella guida”, e che utilizza solamente una persona: il vicepresidente in persona. Lodestar lo ritroviamo nella famosa lettera di cui sopra, ed è per questo che sono molti i sospetti nei confronti di Pence. C’è poi chi pensa che quella otto lettere siano state messe lì appositamente, proprio per depistare e distogliere l’attenzione dalla reale talpa di Washington, che non ha assolutamente intenzione di rivelarsi, nonostante l’appello del presidente stesso. C’è infien la teoria ancora più complottista, che vuole Trump aver messo di proposito quella parola nella lettera, per screditare Pence in caso di un suo impeachment: robe da film di spionaggio… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

FURIA TRUMP

Nuovo fronte polemico per Donald Trump che, stavolta, pare però essere davvero furioso contro i media statunitensi e in particolare con quel New York Times che, citando una fonte anonima di cui il Presidente vorrebbe ora conoscere le generalità, spiega come alla Casa Bianca il suo principale inquilino abbia perso il controllo della situazione. Tra le critiche che gli sono mosse, nonostante indubbiamente le sue politiche stiano portando l’America a bruciare record su record, facendo rivivere al Paese i fasti dell’amministrazione Obama, è che mancherebbe totalmente una agenda legislativa, mentre altre iniziative sono state abbandonate subito dopo essere stare annunciate. Ma, come sottolineano diversi quotidiani d’Oltreceano, proprio queste debolezze che si manifesterebbero tra le quattro mura della storica dimora di Washington potrebbero essere molto pericolose per l’immagine che dà all’esterno. (agg. R. G. Flore)

CACCIA ALL’ANONIMO DEL NEW YORK TIMES

Tornado doveva essere e tornado è stato. Sull’amministrazione Trump si è abbattuta una tempesta che rischia di creare delle conseguenze dolorose per il proseguo dell’operato del presidente degli Stati Uniti. Il tutto è iniziato con le anticipazioni del Washington Post del libro di Bob Woodward, proprio nei confronti del tycoon a stelle e strisce, e della vita folle alla Casa Bianca. Quindi ha fatto seguito il New York Times, che ha deciso di rendere nota una lettera anonima di un funzionario della White House, che ha di fatto confermato quanto scrive Woodward nel suo libro: a Washington regna il caos, ma soprattutto, sono molti a remare contro Trump e il suo operato.

CHI SARA’ LA TALPA?

L’uomo più potente al mondo è andato su tutte le furie all’apprendere tale notizia, e durante la notte ha subito twittato un grido di guerra: “Sto drenando la Palude, e la Palude sta cercando di contrattaccare. Non preoccuparti, vinceremo!”. Quindi è partita la caccia al funzionario anonimo del Nyt, la cui esistenza è addirittura messa in dubbio dallo stesso Trump, che ha poi aggiunto: «Nessuno ha fatto quello che è riuscita a fare questa Amministrazione dal punto di vista dei provvedimenti approvati e nell’ottenere risultati». Nel contempo è partita la caccia all’anonimo, non solo da parte della Casa Bianca, ma anche dei media: il segretario di stato Mike Pompeo, e il vice-presidente Mike Pence, forse sentendosi tirati in ballo, hanno negato di essere la talpa, chi sarà?