Una nuova ondata di arresti in Cecenia, sulla stregua di quelli che un anno e mezzo fa portarono alla persecuzione di oltre cento omosessuali arrestati illegalmente e torturati, è in atto nella repubblica del Caucaso russo. A dare notizia degli arresti, così come in passato, sono alcune fonti citate dalla testata investigativa russa Novaya Gazeta, come riportato dall’Ansa. Le autorità cecene negano fortemente le preoccupanti indiscrezioni che filtrano in queste ore dalla Cecenia ai danni degli omosessuali. A rappresentare il punto di vista del controverso leader ceceno Ramzan Kadyrov, accusato online dagli attivisti per i diritti umani di gravi violazioni e sanzionato da Usa e Ue, è stato il suo portavoce, Alvi Karimov, che ha dichiarato:”Si tratta di menzogna e disinformazione”. Il portavoce ha aggiunto:”Nella repubblica cecena non esiste nessuna prigione e nessun luogo di detenzione che non facciano parte del sistema carcerario”.
CECENIA, NUOVA ONDATA ARRESTI GAY
Non sono note le proporzioni della nuova ondata di arresti nei confronti di persone omosessuali che secondo la testata Novaya Gazeta sarebbe in corso in queste ore in Cecenia. Nell’aprile del 2017 furono più di 100 le persone arrestate, perseguitate e torturate dalle forze dell’ordine locali per le loro preferenze sessuali: alcune di queste vennero addirittura uccise. Allora come oggi le autorità cecene negarono ogni addebito, per quanto alcune dichiarazioni non fecero che alimentare il sospetto che le informazioni di Novaya Gazeta fossero veritiere. Karimov all’epoca infatti dichiarò:”Non si possono arrestare e perseguitare coloro che semplicemente non ci sono nella repubblica”. Una dichiarazione evidentemente di stampo negazionista, volta ad affermare che in Cecenia non esistono persone di orientamento omosessuale.