L’omicidio del presidente americano John F. Kennedy, il 22 novembre 1963, non è mai stato realmente risolto. Ci si è accontentati di una verità ufficiale, quella che vuole unico autore e ideatore Lee Harvey Oswald, nonostante le numerose prove scientifiche che dimostrano che a sparare furono diverse persone. Si è data la colpa un po’ a tutti: la mafia, i ribelli cubani anti Fidel Castro, la Cia, ma il governo americano ha escluso ognuna di queste teorie. Adesso spuntano clamorosamente delle registrazioni della vedova Kennedy, Jackie, effettuate pochi mesi dopo la morte del presidente dallo storico Arthur Schlesinger che sono state tenute secretate per 50 anni. In queste registrazioni la futura Jackie Onassis si dice convinta che a capo della cospirazione che portò alla morte del marito  fosse il vice presidente Lyndon B. Johnson, eletto il giorno stesso della morte di Kennedy presidente e che sarebbe stato rieletto alle elezioni successive. Insieme a lui, dice la donna, una cospirazione composta da grandi industriali texani.



I TRADIMENTI DELLA COPPIA KENNEDY

Fu la stessa vedova a chiedere che le registrazioni rimanessero secretate per tutto questo periodo di tempo. I sospetti della vedova sono gli stessi che in moltissimi hanno avuto. Come si sa, Kennedy voleva interrompere l’impegno americano in Vietnam, cosa che fece infuriare i grandi industriali produttori di armi di cui lo stesso Johnson era un sostenitore. Difatti, con la sua elezione, la guerra in Vietnam ebbe una escalation sempre più violenta. Una serie televisiva dedicata alle vicende dei Kennedy, interpretata tra gli altri dalla moglie di Tom Cruise, Kate Holmes, che doveva andare in onda sul canale ABC è stata sospesa perché, d’accordo con la figlia di Jackie, Caroline, si vuole adesso mandare in onda queste registrazioni. Nei nastri ci sono anche rivelazioni intime, ad esempio la relazione che John Kennedy ebbe con una impiegata 19enne della Casa Bianca e anche la sua ammissione di aver avuto lei stessa relazioni extra coniugali, ad esempio con l’attore William Holden e il presidente della Fiat Gianni Agnelli, di cui si sospettava da tempo.

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