Sul sito spagnolo Infovaticana una intervista al parlamentare conservatore inglese Jacob Rees-Mogg che spiega perché restare nell’Unione europea sarebbe per il Regno Unito un errore. Come si sa, la Chiesa cattolica non ha preso alcuna posizione sul referendum del 2016 sulla Brexit. A titolo personale, si legge, però i prelati britannici si sono detti in pubblico o in privato a favore del rimanere nella comunità europea. Jacob Rees-Mogg, cattolico praticante e considerato il possibile sostituto della premier Theresa May, si dice invece in disaccordo. “C’è molto affetto che rimane nei confronti dell’Unione europea” spiega “dovuto sostanzialmente al fatto che tale progetto fu voluto inizialmente soprattutto dai partiti democristiani e doveva essere basato su un ethos cristiano e democratico”. Ma quello che oggi è l’Unione europea, dice ancora, è tutt’altro: “Nella prima proposta di Costituzione europea non c’era alcun riferimento o menzione a Dio e all’eredità cristiana dell’Europa”.



BREXIT ED EUROPA ANTI CRISTIANA

L’Unione europea, nonostante l’idea originaria, è una organizzazione profondamente secolare, la stessa Unione europea che nel 2004 costrinse al ritiro della candidatura dell’eurodeputato italiano Rocco Buttiglione per la sua idea contraria sul matrimonio tra persone dello stesso sesso ed è aperta sostenitrice dell’aborto in Africa. “Non è solo un’organizzazione non cristiana, ma non è nemmeno neutrale. Si muove invece nella direzione di uno stato apostato, lo stesso che la Chiesa ha sempre considerato il peggior risultato possibile”. L’Unione europea, dice ancora il parlamentare inglese, funziona esattamente come uno stato clericale in cui è persa la sovranità del popolo a favore di una élite: “I leader europei si fanno i loro interessi senza pensare al popolo. La Commissione europea è la destinazione finale di molti politici respinti dagli elettori nei loro paesi. Sono una élite che si prende cura dei suoi propri membri”.

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