E’ gravissimo l’attentato avvenuto nella notte italiana a Bogotà, in Colombia, dove un’autobomba è esplosa presso la scuola per cadetti di polizia General Santander. Il bilancio racconta di almeno 21 morti e di 68 feriti, ma il bollettino di guerra potrebbe peggiorare nel giro di poche ore viste le gravi condizioni di molte delle persone coinvolte. Le forze dell’ordine hanno subito avviato le indagini per provare a capire chi possa aver commesso l’attentato forse più sanguinario in Colombia degli ultimi anni, e che ha fatto rivivere ai residenti il periodo nero in cui regnavano i cartelli della droga, a cominciare da quello del noto Pablo Escobar. A bordo del mezzo fatto esplodere vi era José Aldemar Rojas, imbottito con ben 80 chilogrammi di pentolite. La pita più battuta al momento resta quella dell’Eln, già protagonista di un sanguinoso attentato contro la polizia un anno fa, ma non è da escludere sia coinvolto il cartello Usuga, chiamato anche Clan del Golfo, che ha tutto l’interesse a scardinare il cammino di pace colombiano. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ATTENTATO A BOGOTA’: INDIVIDUATO IL RESPONSABILE
E’ stato identificato l’attentatore dell’attentato a Bogotà, in Colombia, dove un’autobomba scoppiata nei pressi di un’accademia di polizia ha provocato per ora circa 10 morti e 50 feriti, ma col passare delle ore il bilancio delle vittime continua ad aggravarsi. Il Procuratore generale, Néstor Humberto Martínez, ha affermato che l’attentatore è stato identificato: si tratta di José Aldemar Rojas Rodríguez, al momento non è stato comunicato però se appartenesse a un gruppo armato. L’esplosione è avvenuta all’interno della Scuola di Polizia “Generale Santander”, con gli eventi che sono precipitati dopo che un cane dell’unità cinofila dell’accademia era riuscito a identificare l’esplosivo all’interno del furgone guidato dall’attentatore. Si sta cercando ora di comprendere se l’assalto sia stato un atto isolato oppure se possano esserci dei mandanti esterni. (agg. di Fabio Belli)
PEGGIORA IL BILANCIO DELLE VITTIME
Come previsto, è peggiorato il bilancio delle vittime dell’attentato in Colombia, avvenuto oggi a Bogotà, dove è esplosa un’autobomba provocando almeno dieci morti e 50 feriti. E’ il quotidiano El Tiempo, come riferisce RaiNews, a fornire gli ultimi aggiornamenti sull’attacco kamikaze nel quale sarebbe rimasto ucciso ovviamente anche il conducente del mezzo carico di esplosivo. Grazie alle prime testimonianze è possibile ricostruire quando avvenuto nel momenti drammatici. Secondo le autorità, alcune delle persone ferite, tutti agenti di polizia presenti nell’Accademia dove si è consumato l’attacco, sarebbero già state condotte nell’ospedale di El Túnal, mentre altri al policlinico Olaya. La scuola si trova a sud della capitale e qui vengono formati gli ufficiali della Polizia nazionale. Il presidente Iván Duque nella giornata di oggi si trovava in visita a Quibdó, a Ovest della Colombia ma dopo la drammatica vicenda ha già annunciato che farà immediatamente ritorno nella Capitale ribadendo il suo impegno nella lotta al terrorismo. Anche il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha espresso la sua “condanna all’attentato terroristico” sferrato a una scuola ufficiali della Polizia di Bogotà. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
AUTOBOMBA ALL’ACCADEMIA DI POLIZIA: AZIONE KAMIKAZE?
Un’autobomba è esplosa oggi davanti all’Accademia di polizia di Bogotà, in Colombia. Le prime notizie che arrivano dai media locali parlano di un bilancio ancora del tutto provvisorio ma drammatico. Secondo quanto riferito dal Fatto Quotidiano online, le vittime di quello che è già stato definito un attentato dalle stesse autorità, sarebbero al momento nove, numero destinato ad aggravarsi con il passare delle ore. Oltre quaranta le persone rimaste ferite dalla violenta esplosione che, stando alle primissime ricostruzioni, potrebbe essere stata l’azione di un kamikaze. Le vittime, spiega il ministero della Difesa, sarebbero tutte agenti di polizia. La ricostruzione primaria di quanto accaduto parla di un’auto giunta all’improvviso nel cortile della scuola di polizia General Santander, a sud della capitale. Avrebbe sfondato le barriere dopo che un cane addestrato aveva già fiutato la presenza di esplosivo a bordo. A quel punto il conducente avrebbe accelerato travolgendo un agente e facendo schiantare il veicolo che sarebbe poi esploso contro l’ingresso di un edificio interno. L’episodio si sarebbe consumato precisamente nell’area di parcheggio della scuola di polizia.
COLOMBIA, ATTENTATO A BOGOTÀ: LE PRIME REAZIONI
Dopo lo schianto dell’autobomba, l’esplosione avrebbe provocato il conseguente incendio mandando in frantumi le finestre degli edifici limitrofi. Sul posto numerose ambulanze e vigili del fuoco. La zona è stata isolata. Secondo le prime fonti dell’intelligence colombiana, è possibile che l’attentatore volesse parcheggiare l’auto per poi farla esplodere con un comando a distanza ma che abbia quindi dovuto modificare i suoi piani dopo essere stato fiutato dall’unità cinofila. A confermare l’attentato, come rivela l’agenzia di stampa Ansa, è stato anche il sindaco di Bogotà, Enrique Penalosa che ai giornalisti ha commentato: “Non abbiamo ancora informazioni complete, sembra che ci fosse un’autobomba all’interno della Scuola General Santander, ci sono almeno cinque morti e circa 10 feriti”. Iván Duque, presidente della Colombia, ha apertamente condannato l’attacco asserendo che il suo Paese “si rattrista ma non si piega davanti alla violenza”. Su Twitter ha poi aggiunto di avere “dato ordini alla Forza pubblica di determinare gli autori di questo attacco e di portarli davanti alla giustizia. Noi tutti colombiani respingiamo il terrorismo e siamo uniti nell’affrontarlo”.