Questa storia arriva dall’India ma racconta di una dimensione completamente “umana” del grande mistero che è la vita: lo ha colpito un infarto, all’improvviso, dopo che aveva appena salvato una bimba che a sua volta stava morendo per soffocamento. È la storia di un medico – già ribattezzato “eroe” da mezza India – raccontata dal Times of India in merito ad una tragedia avvenuta lo scorso 15 gennaio nell’ambulatorio di base di Patanda all’interno del distretto di Midnapore, in Bengala Occidentale. Secondo quanto raccontano diverse testimonianze, il medico ginecologo Bibhas Khutia, 48 anni, da tempo era parecchio sofferente per crisi coronariche ma «per via del troppo lavoro e per la mancanza di altri medici nella zona, non aveva trovato il tempo di allontanarsi per sottoporsi ad una angiografia». Poi capita che in ambulatorio giunge una donna con le doglie già in atto, il cui parto però si rivela molto più complesso di quanto possa sembrare.



DAL MIRACOLO ALLA TRAGEDIA

12 ore di travaglio, numerosi interventi delicatissimi prodotti dal medico ginecologo e dalle varie infermiere assistenti, finche la donna finalmente riesce a fare nascere la piccola bimba: qui però il dramma continua visto che la neonata non sembra dare alcun segno di vita. A quel punto è Khutia a provare con tutte le forze a salvarla, con la rianimazione specifica per i corpi così piccolini e un impiego di forze sovrumano data anche la sua complicanza cardiaca che lo affliggeva da tempo. La piccola continua a non respirare – raccontano ancora dall’India, riportato da Tg Com24 – ma ad un certo punto, proprio mentre stava per soffocare, il miracolo avviene: la piccola emetto il primo vagito, scoppia a piangere come ogni normale neonato, e tutti festeggiano la meraviglia della nascita di una vita con la tragedia evitata. Passano pochi secondi e però quel medico-erode si accascia a terra, colpito da un infarto: l’infermiera lì vicino non dispone di defibrillatore e non riesce a rianimarlo subito. Bibhas viene così trasportato d’urgenza nella clinica della città più vicina, ma all’arrivo era già troppo tardi. Niente pause dal lavoro, una vita completamente dedicata a far nascere altre vite umane e quell’ultimo miracolo come soffio vitale donato a chi ora ha tutta un’esistenza davanti anche grazie all’intercessione di quel medico-eroe. Lui non ce l’ha fatta, è morto così davanti al miracolo della vita, e il mistero dell’intera umana esistenza non fa che riaprirsi e “squarciare” la realtà davanti a noi..

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