Prosegue lo shutdown negli Stati Uniti, il blocco delle attività dell’amministrazione. Il presidente Donald Trump non arretra di un millimetro, e finché la Camera non sbloccherà i 5 miliardi di dollari necessari per la costruzione del ponte lungo il confine con il Messico, non riaprirà gli uffici del Campidoglio e delle altre sedi amministrative di Washington. Shutdown che ha obbligato gli Usa a cancellare la propria partecipazione al Davos, il World Economic Forum che si terrà a Ginevra dal prossimo 22 gennaio fino al 25. Tutta la delegazione a stelle e strisce resterà quindi a casa, compreso, come ricorda l’edizione online di TgCom24, anche il segretario di stato, Mike Pompeo, e il segretario al tesoro, Steven Mnuchin. A darne notizia è stata la portavoce presidenziale Sarah Sanders, associando tale forfeit appunto allo shutdown, e aggiungendo che anche il presidente rimarrà alla Casa Bianca: «Per rispetto degli 800mila impiegati americani che non ricevono lo stipendio – le parole della rappresentante del governo – e per il supporto della sua squadra, il presidente ha annullato il viaggio in Svizzera».



SHUTDOWN: DELEGAZIONE USA DISERTA IL DAVOS

Shutdown che ha permesso a Donald Trump di negare alla nemica Nancy Pelosi, speaker democratico della Camera, l’utilizzo di un aereo militare per recarsi in Belgio, Egitto ed Afghanistan per una visita politica: il tycoon ha inviato una lettera alla terza carica dello stato, avvisandola appunto che il velivolo non le sarebbe stato concesso, una chiara ripicca dopo che la stessa Pelosi aveva chiesto a Trump di rimandare il discorso sullo stato dell’Unione fino a che lo shutdown non sarebbe terminato. A conferma di ciò, il fatto che la first lady americana, Melania Trump, avrebbe utilizzato un jet governativo per recarsi nella residenza di Mar-a-Lago, in Florida, come riportato da Politico, episodio che ovviamente avrebbe fatto andare su tutte le furie la nemica Pelosi.

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