Attacco diretto del repubblicano Mitt Romney al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Dalle colonne del Washington Post il neo-senatore dello Utah lancia la sfida all’uomo più potente al mondo, facendosi portavoce dei ribelli Rep dopo la morte del compiano John McCain: «La presidenza Trump ha avuto un crollo profondo a dicembre – scrive – le dimissioni del capo del Pentagono Jim Mattis e del capo dello staff della Casa Bianca John Kelly, la nomina di alti dirigenti di minore esperienza, l’abbandono degli alleati che hanno combattuto con noi e la sconsiderata affermazione del presidente secondo cui l’America è stata a lungo un’idiota negli affari del mondo, ha confermato il crollo della sua presidenza». Ma Romney non ha ancora finito, e poco dopo rincara la dose sottolineando come le azioni di Trump dell’ultimo mese: «sono la prova che il presidente non è stato all’altezza dell’incarico»



ROMNEY VS TRUMP “NON E’ ALL’ALTEZZA”

Un attacco diretto quello dell’ex amico di Trump, che secondo alcuni starebbe pensando ad una candidatura alle presenziali del 2020, per cui la campagna elettorale inizierà fra pochi mesi: «Con la nazione così divisa, risentita e arrabbiata – ha proseguito il repubblicano – la leadership presidenziale, nelle qualità del carattere, è indispensabile. Ed è in questo campo che ci sono le carenze. Il mondo sta guardando un’America che ha perso autorevolezza e che per riguadagnarla deve sanare i fallimenti della politica interna, ad esempio promuovendo politiche che ci rafforzino piuttosto che il tribalismo, sfruttando paura e risentimento». Romney aveva già attaccato Trump nel 2016, ma l’anno successivo, aveva ringraziato il tycoon per il suo appoggio durante la candidatura come senatore dello Utah. «Un presidente – ha aggiunto il dissidente dell’amministrazione presidenziale – deve unirci e ispirarci per seguire i nostri ‘angeli migliori’, deve dimostrare le qualità essenziali dell’onestà e dell’integrità ed elevare il discorso nazionale con buone maniere e rispetto reciproco».

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