Non ha retto ai continui tormenti dei bulli e così un bambino di appena 10 anni ha preso la decisione più triste e disperata, suicidandosi nella sua stessa abitazione. La vittima è Seven Bridges, di Louisville, in Kentucky (Stati Uniti) e frequentava la quinta elementare alla Kerrick Elementary School. Una vita intera davanti ma che per il piccolo era diventata ormai un vero inferno perché, come spiega la madre Tami Charles, era “tormentato dai bulli”. La triste storia è riportata da FanPage e strazia per le parole della madre di questo bambino, la quale già nei mesi scorsi aveva pubblicato online un video in cui esprimeva tutto il suo dolore per il piccolo Seven, vittima di continui atti persecutori. Il bimbo purtroppo era nato con un difetto medico importante per il quale era necessario che lui portasse costantemente una sacca per la colostomia. Nonostante i numerosi interventi chirurgici, infatti, non era stato possibile risolvere il suo problema e così la scuola, messa al corrente di tutto, custodiva degli abiti di ricambio per ogni evenienza. Quando i bulli lo hanno scoperto, però, Seven si è trasformato nel loro bersaglio preferito.
BAMBINO DI 10 ANNI SI SUICIDA A CASA: COLPA DEI BULLI
Nonostante il suo grande problema fisico, Seven Bridges era riuscito a trovare il modo per celare il suo dolore interiore: “Gli piaceva vestirsi da superbulleroe. Così riusciva a nascondere la sua tristezza”, racconta oggi la madre, dopo il suicidio del figlioletto di appena 10 anni. È stata lei a trovarlo in casa privo di vita ed ora le domande che la perseguitano sono infinite: “Aveva 10 anni, la mia domanda è: ‘Come ha fatto a suicidarsi da solo?’” si chiede la donna. A commentare l’accaduto anche la portavoce della scuola, Renee Murphy: “Questa cosa è semplicemente schiacciante. È qualcosa che non vorremo mai sentire. Siamo tutti devastati”, ha detto. In seguito al suicidio del bambino, la scuola ha aperto un’inchiesta interna per fare luce sui presunti casi di bullismo denunciati dalla madre della vittima. Sul caso è stata interpellata anche Katy Hopkins, psicologa della Norton che ha commentato come in quell’età “pensieri suicidi derivano in genere dalle relazioni”. Ora la famiglia di Seven sta raccogliendo fondi necessari per poter contribuire alle spese per i funerali del piccolo.