Scozia nel caos dopo l’arresto nella notte di Alex Salmond, ex primo ministro e già leader del partito indipendentista Snp, grande protagonista del referendum per la secessione della Scozia dal Regno Unito del 2014 conclusosi con la vittoria dei “Remain”. Come riportato dal Guardian, Salmond è finito sotto indagine da agosto, quando sono venute a galla le accuse di due donne che sostengono di essere state molestate sessualmente dall’ex premier alcuni anni fa, proprio nel periodo in cui l’uomo, oggi 64enne, era il primo ministro in carica di Scozia, ruolo che ha ricoperto dal 2007 al 2014. Fin da quando l’inchiesta è venuto allo scoperto, Salmond ha rigettato ogni accusa dichiarandosi innocente. Sempre il Guardian spiega come di recente Salmond avesse ottenuto un’importante vittoria in tribunale facendo causa al governo scozzese per le modalità di gestione delle indagini, definendo l’inchiesta “macchiata da pregiudizi”.
SALMOND E L’ACCUSA DI OLTRAGGIO ALLA GIUSTIZIA
Per il momento le autorità scozzesi hanno cercato di mantenere un certo riserbo sull’arresto di Alex Salmond, sebbene un portavoce della polizia di Scotland Yard abbia confermato che “un uomo di 64 anni è stato arrestato e incriminato”. Come riportato da Rai News, secondo fonti investigative locali, l’ex primo ministro scozzese sarebbe accusato di “oltraggio alla giustizia”. Di fatto Salmond sarebbe stato convocato in tribunale proprio in relazione all’inchiesta per molestie sessuali a suo carico, ma non si sarebbe presentato. Le due donne che hanno presentato denuncia nei suoi confronti sostengono di essere state molestate nel 2013: entrambe facevano parte del suo staff. Salmond, fiero indipendentista, come ricostruisce Rai News, “decise poi di intraprendere un’azione legale contro il segretario permanente del governo scozzese, Leslie Evans, braccio destro dell’attuale premier e leader del Partito nazionale scozzese (Snp), Nicola Sturgeon, per aver attivato una procedura interna che lo ha poi condotto a lasciare il partito”.