I minatori che sono al lavoro nel tentativo di estrarre Julen dal pozzo nel quale è precipitato 12 giorni fa, sarebbero sempre più vicini al piccolo bimbo di due anni e mezzo. Novità importanti giungono dalla trasmissione Pomeriggio 5, grazie all’inviata in collegamento con la Spagna: i minatori sarebbero a soli 65 centimetri dal bambino, ovvero hanno eseguito 3 metri e 15 centimetri di scavo grazie all’uso di esplosioni. Mancherebbe sempre meno, dunque, all’arrivo dell’obiettivo. Secondo quanto emerso, procederanno nel seguente modo: inseriranno una sonda con una telecamera per capire esattamente dove si trova il piccolo Julen. Durante la giornata sono state necessarie tre microesplosioni organizzate dai minatori, procedimenti che richiedono circa due ore per volta. Intorno alle 14.00 avevano già scavato due metri e mezzo e solo pochi minuti fa la conferma dei pochi centimetri ancora mancanti. Sono momenti concitati e negli ultimi minuti sono arrivati altri elicotteri e auto dei vigili del fuoco che anticipano una svolta decisiva. La speranza è che il piccolo sia realmente nel punto ipotizzato, diversamente sarà necessario scavare ancora. In merito alle speranze che il piccolo possa essere ancora vivo, queste sono ormai ridotte al massimo ma si continua comunque a sperare nel miracolo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
8 MINATORI AL LAVORO SENZA SOSTA
I minatori stanno continuando a scavare il pozzo orizzontale per raggiungere il piccolo Julen. Secondo le ultime indiscrezioni provenienti dalla Spagna sarebbero ormai ad un solo metro e mezzo di distanza dal bambino di due anni e mezzo, che ricordiamo, si trova sottoterra da domenica 13 gennaio. Il gruppo di 8 minatori sta lavorando senza sosta dandosi il cambio ogni mezz’ora, e comunicano con la superficie attraverso un tubo che passa attraverso il tunnel verticale scavato. In totale la squadra di soccorso e recupero è composta da ben 26 uomini: oltre agli 8 membri della Brigata soccorso minerario, vi sono dieci uomini della Guardia Civile (di cui otto specialisti della montagna e due di soccorso subacqueo), nonché otto vigili del fuoco. I lavori di scavo del tunnel orizzontale sono iniziati nella serata di ieri alle 17:33, e di conseguenza fra circa due ore scatteranno le 24 ore. La sensazione, tenendo conto dei tempi fino ad ora necessari per costruire il raccordo orizzontale, è che i lavori non termineranno prima di domani mattina. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
JULEN, ULTIMA FASE DI RECUPERO: DISTA DUE METRI
Julen è sempre più vicino. Dopo 12 giorni di tunnel, scavi, apprensione, angoscia, errori, problemi e ritardi, il piccolo bambino spagnolo di soli due anni e mezzo, caduto domenica 13 gennaio in buco largo circa 25 centimetri e profondo una settantina di metri, sembra davvero vicino ad essere tratto in salvo. La squadra composta da 8 minatori specializzati chiamati appositamente per l’emergenza, ha iniziato a scavare il raccordo orizzontale, quel tratto sottoterra che collegherà il tunnel costruito verticalmente a quello dove si trova il piccolo Julen. Al momento, dopo circa 15 ore di scavi anche a mani nude e anche con l’utilizzo di micro-cariche per far esplodere le rocce più dure, sono stati scavati circa due metri, su un totale di 3.5/4 metri di raccordo. Ancora una volta gli specialisti hanno dovuto far fronte alla durezza del terreno, che ha costretto gli stessi ad un lavoro extra pur di superare l’ostacolo e proseguire la propria strada. Nonostante siano poche le speranze di ritrovare ancora in vita il piccolo Julen, il numero uno della Guardia Civile di Malaga ha assicurato che il morale degli otto minatori è alto, e che tutti hanno voglia di stringere fra le braccia il povero bimbo.
JULEN, IL SALVATAGGIO DEL BAMBINO CADUTO NEL POZZO
Gli otto minatori stanno lavorando senza sosta alternandosi a ritmo di 35 minuti di scavi ciascuno: ognuno scende sottoterra grazie ad una sorta di “ascensore” realizzato proprio per tale emergenza, ed accompagnato da un vigile del fuoco, che bada alla salute dello stesso “scavatore”. I minatori si infilano sotto terra con circa 15 kg di attrezzatura con annessa anche la bombola di ossigeno, visto che in un tunnel di 60 metri, mentre si lavora senza sosta, è praticamente impossibile respirare in maniera autonoma. I minatori, inoltre, operano in un ambiente senza luce ne’ aria, in posizione scomoda, in ginocchio se non addirittura sdraiati. La Spagna è con il fiato sospeso e tutti i principali quotidiani stanno seguendo in diretta l’evento, in attesa che arrivino ovviamente buone notizie da quella maledetta collina di Totalan, a Malaga, fino ad ora quasi sconosciuta.