Con una dichiarazione firmata da Giuseppe Conte, l’Italia si smarca di fatto dal blocco europeo sul Venezuela dopo che Francia, Germania e Spagna si sono dette pronte a riconoscere l’autoproclamatosi presidente Juan Guaidó se non verranno indette elezioni entro otto giorni. Il premier italiano su Facebook ha scritto:”L’Italia sta seguendo con costante attenzione la situazione in Venezuela. Auspichiamo la necessità di una riconciliazione nazionale e di un processo politico che si svolga in modo ordinato e che consenta al popolo venezuelano di arrivare quanto prima a esercitare libere scelte democratiche”. Il passaggio principale è quello in cui Conte sottolinea:”In questo momento è di fondamentale importanza scongiurare una escalation della violenza all’interno del paese e al contempo cercare di evitare che il Venezuela, attraverso l’impositivo intervento di Paesi stranieri, possa diventare terreno di confronto e divisioni tra attori globali”. Poi la chiosa:”L’Italia sta con il popolo venezuelano e auspica per esso migliori condizioni di vita politica, sociale ed economica”. (agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI CONTRO MADURO
I leader mondiali si scontrano sul tema Venezuela. Il numero uno dell’opposizione Juan Guaidò si è autoproclamato presidente, destituendo il dittatore Maduro e offrendogli l’amnistia. Una scelta che è stata condivisa praticamente in toto dal blocco Nato, a cominciare dagli Stati Uniti e arrivando fino a Francia, Spagna e Germania, che proprio nelle ultime ore hanno chiesto nuove elezioni libere o il riconoscimento ufficiale di Guaidò. A loro ha fatto eco il ministro dell’interno, Matteo Salvini: «Spero che anche il governo italiano abbandoni ogni prudenza e sostenga il popolo venezuelano, il diritto a libere elezioni, alla democrazia. Maduro sta piegando con la violenza e con la fame un popolo. Lo dico perché ci sono anche tanti italiani in Venezuela che stanno soffrendo». La pensa però diversamente la Russia, che alla riunione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha invece puntato il dito contro il nemico Stati Uniti: «In Venezuela – le parole dell’ambasciatore russo all’Onu, Vassily Nebenzia – è in corso un tentativo di golpe da parte degli Stati Uniti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VENEZUELA, FRANCIA, GERMANIA E SPAGNA AL FIANCO DI GUAIDO’
Mentre in Venezuela circola la notizia che alcuni mercenari russi starebbero proteggendo il presidente-dittatore, Nicolas Maduro, le nazioni europee alzano la voce, rivolgendo un invito a questo ultimo. Il numero uno della Francia Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, hanno chiesto la convocazione di «elezioni eque, libere, trasparenti e democratiche entro otto giorni», altrimenti verrà riconosciuto l’auto-proclamato Guaidò. «Il popolo venezuelano deve poter decidere liberamente il proprio futuro», il pensiero dei leader europei, e non è da escludere che a breve altre nazioni del Vecchio Continente possano unirsi a Spagna, Germania e Francia. «Non vogliamo instaurare o rimuovere governi, vogliamo la democrazia e elezioni libere in Venezuela», le parole del premier iberico, mentre Josep Borrell, ministro degli esteri spagnolo, ha ammesso: «Se non esiste la volontà del regime venezuelano a procedere alla convocazione di elezioni, noi solleveremo l’adozione di altre misure, tra le quali anche il riconoscimento di Guaidò come capo di Stato ad interim». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NICOLAS MADURO PROTETTO IN VENEZUELA DA MERCENARI RUSSI?
Ci sarebbero dei mercenari russi in Venezuela a proteggere il regime di Nicolas Maduro. Secondo quanto svelato da un’inchiesta pubblicata nella giornata di ieri dall’autorevole agenzia Reuters, una serie di contractors provenienti dalla Russia, sarebbero alle dipendenze di società militari private con l’obiettivo appunto di difendere il presidente destituito negli scorsi giorni dal leader dell’opposizione Guaidò. La Reuters afferma di aver ascoltato numerosi testimoni in merito alla presenza dei mercenari, e che sia il ministero della Difesa russo nonché il ministero dell’Informazione venezuelano, non hanno voluto commentare la notizia. Poche parole invece da Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, che ha ammesso senza smentire: «Non abbiamo questa informazione». Fra coloro a difesa del regime di Maduro, anche una serie di militari facenti parte del gruppo Wagner, insieme di ex soldati che negli ultimi anni ha combattuto a fianco dell’esercito russo in Siria e in Ucraina.
VENEZUELA, MERCENARI RUSSI PROTEGGONO MADURO
Il gruppo Wagner non è la prima volta che viene nominato in un’inchiesta visto che durante lo scorso mese di agosto si puntò il dito proprio contro i militari di cui sopra come principali sospettati dell’uccisione di tre giornalisti anti-Putin nella Repubblica Centrafricana. Secondo quanto sostiene la Reuters, i contractor russi sarebbero giunti in Venezuela attraverso un volo commerciale proveniente da Cuba, alleato storico di Mosca. Non è però ben chiaro a quanto ammonti il loro numero, visto che una fonte parla di 400 militari, mentre per altri il loro numero sarebbe ben più ridotto. Qualora la presenza del gruppo Wagner venisse confermata, si tratterebbe del loro primo intervento militare nell’emisfero occidentale, dopo appunto gli interventi in “casa” e in Africa. L’inchiesta della Reuters è stata pubblicata due giorni dopo il caos scoppiato in Venezuela, con il leader dell’opposizione Guaidò, che si è autoproclamato presidente, appoggiato dagli Stati Uniti e da numerosi altri paesi della Nato.