Anche Papa Francesco ha voluto esprimere la sua posizione dopo l’attentato a Jolo, nelle Filippine, con le bombe collocate dai terroristi dell’Isis (che ha rivendicato l’azione) nella cattedrale cattolica che hanno provocato un bilancio di 27 morti e decine di feriti. Il Santo Padre, al termine dell’Angelus recitato nella Casa Hogar del Buen Samaritano a Panama, ha commentato:”Possa il Signore, Principe della Pace, convertire i cuori dei violenti e garantire agli abitanti delle Filippine una convivenza serena”. Il Pontefice ha proseguito:”Affidiamo a Cristo e alla Vergine – è l’invocazione di Francesco – le vittime dell’attacco terrorista perpetrato questa domenica nella cattedrale di Jolo nelle Filippine mentre si celebrava l’Eucaristia. Ribadisco la mia più ferma riprovazione per questo episodio di violenza, che porta nuovi lutti in questa comunità cristiana ed elevo le mie preghiere per i morti e per i feriti”. (agg. di Dario D’Angelo)



FILIPPINE, 27 MORTI

Una vera e propria strage, quella registrata nelle ultime ore nelle Filippine in seguito al nuovo attacco che ha colpito il cuore del mondo cristiano, nel giorno domenicale e in un luogo sacro come la cattedrale di Jolo, dove erano radunati molti fedeli durante la messa. I maggiori indiziati del nuovo attacco sono i terroristi islamisti di Abu Sayyaf che da anni operano sull’isola di Mindanao. Sarebbero stati loro a far esplodere le due bombe nei pressi della cattedrale provocando la morte di almeno 27 persone e oltre 80 feriti. Al momento tuttavia, come riporta Il Giornale nell’edizione online, l’attacco non è stato rivendicato anche se le esplosioni avvenute questa mattina sembrano essere molto simili nelle tecniche usate in altre occasioni dal gruppo terroristico sospettato della strage che da qualche tempo ha abbandonato l’etichetta di Jemaah Islamiah per aderire allo Stato Islamico dell’Isis. Il ministro della Difesa Delfin Lorenzana non ha nascosto il timore di nuovi attacchi e per questo ha inviato ulteriori truppe per assicurare maggiore sicurezza nei luoghi pubblici e di culto. Intanto, il portavoce del presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, Salvador Panelo, ha commentato: “Le forze armate delle Filippine vinceranno alla sfida e schiacceranno questi criminali senza Dio”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“QUASI TUTTI FREQUENTATORI DELLA MESSA”

Rivisto al ribasso il bilancio dei morti a seguito dell’attentato nel sud delle Filippine. Le vittime sarebbero 20 e non 27 come comunicato in precedenza dall’autorità: il dato sbagliato sarebbe dovuto ad un doppio conteggio. Aumenta invece il numero dei feriti, che salgono ora a 81 di cui 65 civili, 14 soldati e due poliziotti. Per quanto riguarda le vittime, 15 sono civili e cinque sono invece poliziotti. Due le bombe fatte esplodere presso la cattedrale di Jolo: una all’ingresso dell’edificio e un’altra qualche minuto dopo all’esterno, nel parcheggio della stessa chiesa. Padre Romeo Saniel, degli Oblati di Maria Imacolata, amministratore apostolico del Vicariato di Jolo, ha spiegato che la maggior parte delle vittime erano «regolari frequentatori della messa domenicale», incluso il capo del Consiglio pastorale parrocchiale. «Non vi è alcuna parola per descrivere il dolore che stiamo provando – ha aggiunto padre Saniel – possano ricevere la giustizia da Dio, gli amici delle vittime sono in lutto e profondamente addolorati». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



FILIPPINE, BOMBE FATTE ESPLODERE ALLA CATTEDRALE

E’ un vero e proprio attacco contro il mondo cristiano quello avvenuto nelle scorse ore nelle Filippine. Sull’isola di Jolo, nel sud della nazione, sono state fatte esplodere due bombe presso una cattedrale, causando almeno 27 morti, ma il bilancio rischia di aggravarsi di ora in ora. Molti i commenti sulla vicenda, a cominciare da quello di Antonio Tajani. Il presidente del parlamento europeo, numero due di Forza Italia e vice-presidente del Partito Popolare Europeo (PPE), ha utilizzato Twitter per esprimere il proprio dolore: «Fermiamo il genocidio dei cristiani nel mondo! – il suo grido – Una preghiera per le vittime della strage di Jolo nelle #Filippine, innocenti assassinati solo perché credenti. Ora basta!». La chiesa fatta esplodere è la Cattedrale di Nostra Signora del Monte Carmelo, mentre era in corso la santa messa della domenica. Una doppia esplosione beffarda visto che prima è stato fatto deflagrare un ordigno all’ingresso dell’edificio, poi si è atteso l’arrivo dei soccorsi e delle forze armate per farne esplodere un altro nel parcheggio esterno. Di conseguenza fra le vittime vi sarebbero molti civili ma anche diversi militari. Nessun gruppo terrorista ha rivendicato l’attentato ma la zona è da tempo nel mirino dell’Isis. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

FILIPPINE, ATTENTATO NELLA CATTEDRALE: 27 MORTI

Nuovo attacco contro i cristiani nelle Filippine. Durante la messa domenicale che si stava svolgendo nella cattedrale di Nostra Signora del Monte Carmelo a Jolo, nel sud della nazione, sono state fatte esplodere due bombe che hanno ucciso almeno 27 persone. Il bilancio resta però solamente parziale, visto che vi sono anche 77 feriti, di cui molti in maniera gravissima, e va aggiornato ogni ora. A rendere nota la notizia è il direttore della polizia regionale, che fa altresì sapere che le vittime sono quasi tutte civili (20 persone che stavano partecipando alla funzione), con l’aggiunta di sette uomini delle forze dell’ordine. Situazione simile per quanto riguarda i feriti, per la maggior parte civili. Come ricorda l’edizione online di TgCom24.it, l’attentato avviene a pochi giorni dal referendum che ha sancito la creazione di una provincia autonoma a maggioranza musulmana proprio nel sud delle Filippine, e conferma di fatto che si tratta di un attacco terroristico di stampo islamico a voler colpire i cristiani. «Il movente è sicuramente il terrorismo: sono persone che non vogliono la pace», ha riferito il portavoce militare regionale, il tenente colonnello Gerry Besana.

FILIPPINE, DUE BOMBE ALLA CATTEDRALE DI JOLO: 27 MORTI E 77 FERITI

La prima bomba è stata fatta esplodere sulla porta della cattedrale mentre la seconda esplosione è avvenuta all’esterno dell’edificio, mentre le forze armate stavano cercando di rispondere all’attacco. Subito dopo l’attentato, i militari hanno transennato la strada principale che porta alla cattedrale, e nel contempo, sono stati medicati i feriti e trasportati poi negli ospedali più vicini: quelli più gravi sono stati soccorsi da un elicottero che li ha portati nella vicina città di Zamboanga. «Ho ordinato alle nostre truppe di alzare il livello di allerta – le parole diffuse in una nota dal segretario alla Difesa Delfin Lorenzana – per garantire la sicurezza in tutti i luoghi di culto e di porre in atto azioni preventive per stroncare sul nascere eventuali azioni ostili». Al momento nessuno ha rivendicato l’attacco, ma non è da escludere sia opera di Abu Sayyaf, una banda di terroristi che da anni compie attentati, omicidi e rapimenti, e che si trova sulla lista nera degli Stati Uniti.