Raduno dell’estrema destra polacca ad Auschwitz: i manifestanti hanno cercato di entrare nel campo di sterminio nazista, dove si stanno svolgendo le commemorazioni del Giorno della Memoria. La polizia polacca ha impedito loro di entrare nel Museo per deporre una corona. Secondo i media locali, si tratta di un gruppo di circa 50 nazionalisti che hanno marciato verso il campo di sterminio con le bandiere polacche. Ad Auschwitz il loro leader Piotr Rybak ha poi preso la parola, come riportato da LaPresse: «È ora di combattere contro gli ebrei e liberare la Polonia! Dove sono i governanti di questo paese? Al letto! E questo deve essere cambiato». Non sono mancate schermaglie con gli antifascisti, ma la polizia ha separato il gruppo di estrema destra anche dai contromanifestanti giunti con lo striscione “Stop al fascismo”. Un vero e proprio affronto per quei sopravvissuti che, all’interno del campo di concentramento, hanno partecipato alla cerimonia in ricordo delle vittime deponendo fiori e indossando sciarpe a righe che ricordano le uniformi da detenuti. (agg. di Silvana Palazzo)



AUSCHWITZ, GRUPPO ESTREMA DESTRA AL CAMPO DI STERMINIO

Nel Giorno della Memoria per tutte le vittime dell’Olocausto, un gruppo di estrema destra in Polonia si è dato appuntamento davanti al campo di concentramento di Auschiwitz-Birkenau per provare a manifestare e rivendicare le vittime polacche della tragica pratica di morte dentro i lager nazisti: sono circa 45 le persone che questa mattina hanno innalzato le bandiere della Polonia, volendo entrare nel campo, capeggiate dall’attivista Piotr Rybak. Tra i tanti nazionalisti, si leggono striscioni del tipo “Auschwitz-Birkenau – Made in Germany”: in corteo dalla stazione verso il Museo della Memoria di Oświęcim (nome polacco di Auschwitz, ndr) con slogan «La Polonia per i polacchi». Il gruppo, alquanto esiguo va detto, di estrema destra in sostanza reclama che nel Giornata della Memoria si ricordino solo le vittime ebree, mentre all’interno del campo «vi furono anche morti tra i polacchi», rivendica il leader Rybak tristemente noto per aver bruciato in passato un fantoccio di un ebreo e una bandiera israeliana.



POLIZIA NEGA L’INGRESSO ALL’ESTREMA DESTRA

La polizia polacca ha però impedito al gruppo l’ingresso al Museo, separandolo anche dai contromanifestanti che invece stavano protestando proprio contro i gruppi di estrema destra in Polonia, con lo striscione «Stop al fascismo». Situazione tesa ma risolta in pochi minuti, con la decisione del gruppo nazionalista di rimanere all’esterno dei luoghi della memoria, pur contestando la decisione della polizia. «La cerimonia non è inclusiva, bisogna ricordare anche i polacchi» ribadiscono i nazionalisti già sotto “attenzione” in questi giorni in Polonia dopo il delitto politico del sindaco di Danzica Pawel Adamowicz. La tesi dei gruppi di destra, già materia di forti scontri culturali negli ultimi trent’anni in Polonia, è la medesima: i campi di concentramento sono colpa della Germania, i polacchi sono anche loro vittime del nazismo e non “complici”.