Luca Tacchetto, il ragazzo italiano scomparso in Burkina Faso dallo scorso 15 dicembre e la sua amica canadese Edith Blais, hanno scelto un tragitto pericoloso per il loro viaggio. Lo ha detto Stefano Lo Savio, dal primo settembre 2017 ambasciatore italiano in Burkina Faso, Costa d’Avorio, Sierra Leone e Liberia, intervistato da Il Mattino di Padova. Secondo Lo Savio, infatti, “il Burkina Faso è un Paese con una crescente instabilità dovuta all’attività terroristica”. Come riportato da Il Giornale, “nella cartografia della sicurezza aggiornata dall’ambasciata di Francia il Burkina è diviso in tre zone: giallo, arancio e rosso. Il giallo corrisponde a “vigilanza rafforzata”, l’arancio a “zona sconsigliata”, mentre il rosso è “formalmente sconsigliata”. La provincia di Boulkiemdé, dove sono scomparsi Luca Tacchetto ed Edith Blais è contrassegnata dal rosso. (agg. di Dario D’Angelo)
L’ULTIMO CONTATTO CON UN UOMO FRANCESE
Non si trova il trentenne Luca Tacchetto, ragazzo veneto scomparso dallo scorso 15 dicembre in Burkina Faso assieme alla sua compagna di viaggio, la canadese Edith Blais. Il giovane si era messo in viaggio verso la nazione africana per un’opera di volontariato, e quando giunto sul posto, a Bobo-Dioulasso, si sono perse le sue tracce. L’ultima testimonianza è una foto scattata dallo stesso Luca e pubblicata sui social, in cui si vede il trentenne italiano in compagnia di Edith, ospitati da un “misterioso” francese e dalla sua compagna. Il transalpino è stato rintracciato nelle scorse ore, come riferito dall’edizione online del Corriere della Sera: «Attraverso dei missionari – spiega Paolo Rizzi, un amico della famiglia Tacchetto – abbiamo contattato alcune guide locali, una delle quali ha rintracciato l’uomo. Si chiama Robert e viene descritto come una brava persona. Ha detto di aver consigliato ai due ragazzi di visitare un parco naturale che si trova a un centinaio di chilometri dalla città…».
LUCA TACCHETTO SCOMPARSO IN BURKINA FASO
A confermare tale tesi è stato Nunzio Tacchetto, il padre del giovane architetto originario di Vigonza, che ha svelato nelle scorse ore: «In effetti, in uno dei messaggi spediti da mio figlio a sua madre, spiegava di voler andare proprio a visitare un parco naturale. E comunque, francamente non credo che quel francese possa aver avuto un ruolo nella sua scomparsa». Lo stesso Nunzio ha aggiunto di sapere che investigatori italiani e canadesi sono al lavoro per ritrovare i due ragazzi scomparsi: «qualcosa si muove: siamo speranzosi». Nonostante tali parole di speranza, al momento comunque tutto tace, e anche l’automobile utilizzata dai due durante il viaggio, una Renault Megane Scenic di colore blu, risulta essere scomparsa: probabile che i due abbiano avuto un incidente e siano finiti con la propria auto in una zona impervia e difficile da raggiungere?