È stato identificato uno dei responsabili dei gilet gialli macchiati delle ignobili accuse e insulti rivolti al filosofo 70enne Alain Finkielkraut: “sporco ebreo sionista, il popolo ti punirà” e tante altre “chicche” lanciate per strada contro un pensatore di sinistra che ha combattuto tutta una vita l’antisemitismo come il tentativo di creare un “pensiero unico” che annullasse sostanzialmente le individualità e i valori della collettività umana. Da due giorni, oltre a condannare le nuove violenze su strada fatte dai gilet gialli in mezza Francia – la battaglia contro Macron continua eccome, ndr – si è aperta la nuova “grana” per i manifestanti anti-sistema legata agli insulti antisemiti lanciati. «Ho sentito tutto l’odio addosso» ha raccontato ieri il filosofo dopo il video indegno circolato in rete con gli insulti completamente “gratuiti” lanciati contro di lui: oggi a parlare dall’Italia è la presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, che intervistata da Repubblica lancia una dura reprimenda a quel M5s che continua a vedere nei gilet gialli una buona forma di “nuova politica”. «Ho aspettato 24 ore prima di intervenire, attendevo qualche reazione, speravo che i cinquestelle – come tutti gli altri – prendessero una posizione chiara rispetto all’antisemitismo», spiega la Dureghello che sottolinea poi subito dopo come «Due settimane fa Di Maio si è dissociato dall’antisemitismo di Lannutti e lo abbiamo apprezzato. Ora, davanti ai gilet gialli che assalgono un ebreo per strada non si può restare in silenzio, considerato che pochi giorni fa i due movimenti si sono strizzati l’occhio. Bisogna dire con chiarezza da che parte si vuole stare. E non si tratta di campagna elettorale, ma di dignità delle persone. Non è una questione politica, ma una battaglia di civiltà».



FINKIELKRAUT, “EBREI E CATTOLICI SULLA STESSA BARCA

La polemica resta e molto forte, nonostante il breve “passo indietro” fatto da Di Maio in merito al suo incontro con Chalecon – il leader dei gilet jaune – che tanto scalpore ha creato a Parigi arrivando fino alla crisi diplomatica senza precedenti tra Italia e Francia: «Siamo di fronte a un fenomeno che non è solo d’Oltralpe ma rischia di diventare più ampio in questo nostro mondo globalizzato. Bisogna capire chi questi moti li sta conducendo e con che toni. E se i toni sono quelli squadristi che abbiamo visto sabato vanno certamente condannati e soffocati sul nascere, senza alcun tipo di ambiguità», conclude la Dureghello ai colleghi di Repubblica. Intanto, nel giorno stesso in cui Finkilkraut veniva insultato insegnamento da alcuni gilet gialli, su Le Figaro lo stesso filosofo “politically uncorrect” raccontava e avvertiva sulla pericolosa deriva di cui si sta assistendo in Francia da ormai troppo tempo: «Per capire bene quello che succede, bisogna collegare le aggressioni antisemite alle profanazioni di chiese e agli altri atti anti-cristiani che pure conoscono, al giorno d’oggi, una crescita esponenziale. Che non ci si venga a riproporre, per favore, il paragone con gli anni Trenta: in Francia, nel XXI secolo, gli ebrei e i cattolici sono sulla stessa barca».

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