La Russia è preoccupata per una possibile escalation della tensione tra India e Pakistan dopo il raid aereo, il primo dal 1971, ordinato dal Governo di Nuova Delhi nei confronti del Paese confinante: a riferirlo, nella giornata di oggi, è stato il Ministero degli Esteri di Mosca che ha manifestato “seria preoccupazione” per i fatti che stanno avvenendo lungo la zona di controllo tra quelli che per il Cremlino sono degli Stati Amici. Anche per questo motivo la diplomazia che fa capo a Vladimir Putin ha invitato il governo indiano e il premier del Pakistan, Imrah Khan, a riannodare i fili del dialogo e a intraprendere tutte le strade possibili per risolvere i reciproci problemi attraverso il dialogo; non solo, dato che da Mosca sono comunque arrivate della rassicurazioni affinché in futuro venga rafforzata la dotazione anti-terroristica per il Pakistan come per l’India. (agg. di R. G. Flore)
SALE LA TENSIONE TRA I DUE PAESI
Tensione altissima tra India e Pakistan dopo l’attacco aereo sferrato da Nuova Delhi a Balakot, città di confine appartenente al territorio pakistano. Si tratta del primo raid di questo tipo dal 1971, quando tra le due nazioni era in corso una guerra in seguito alla secessione del Bangladesh dal Pakistan. Come riferito da La Stampa, il ministero degli Esteri indiano ha annunciato di aver ucciso nell’attacco “300 terroristi” del gruppo Jaish-e-Mohammed, cioè l’Esercito di Maometto, un gruppo jihadista sunnita nato in India ma con basi anche in Pakistan. Quella indiana potrebbe essere interpretata come un’azione in risposta ai separatisti del Kashmir, di cui si parla molto in seguito all’attentato di San Valentino in cui sono morti 42 paramilitari indiani. L’India ritiene infatti responsabile dell’azione il gruppo Jaish-e-Mohammed e ha chiesto al Pakistan di reprimere i jihadisti.
INDIA, ATTACCO AEREO SU TERRITORIO PAKISTAN
Le tensioni tra India e Pakistan non sono una novità. L’elemento più preoccupante rispetto al 1971, anno dell’ultimo attacco di New Delhi, è che nel frattempo i due Paesi sono diventati entrambi potenze nucleari. Significa che le due nazioni possiedono l’atomica e una nuova guerra rischierebbe di tradursi in una catastrofe. La reazione di Islamabad, che a differenza dell’India non considera Jaish-e-Mohammed un gruppo terroristico, non si è fatta attendere. Il Pakistan ha fatto alzare in volo i suoi caccia e accusato New Delhi di aver violato la sua sovranità minacciando di avvalersi “del suo diritto di rispondere” all’attacco, anche se ha minimizzato l’efficacia del raid, in quando i cacciabombardieri indiani, Mirage 2000, avrebbero “sganciato le bombe in una zona boscosa sulla montagne, senza provocare nessuna vittima”. Una versione opposta rispetto a quella indiana: scaramucce militari e verbali, torna la tensione tra India e Pakistan.