Il summit in Vietnam tra Donald Trump e Kim Jong-un e che ha segnato il secondo incontro tra i leader di Usa e Corea del Nord sarà ricordato innanzitutto per la stretta di mano ed i loro sorrisi al cospetto dei flash di decine di giornalisti, i cui scatti stanno già facendo il giro del mondo. Nonostante i due Paesi abbiano alle spalle una storia di grande ostilità, l’incontro si è basato su un approccio di estrema cordialità che si è estesa anche quando si sono seduti per la ‘social dinner’ allargata ai consiglieri più stretti. “Penso si arriverà a una situazione davvero meravigliosa a lungo termine”, si è lasciato scappare il tycoon a stelle e strisce come riferisce RaiNews. Kim avrebbe replicato asserendo di “essere fiducioso di raggiungere i grandi risultati ai quali ognuno darò il benvenuto”. Prima della cena formale alla quale hanno preso parte, avrebbero avuto “una conversazione molto interessante”, come spiegato da Kim. Trump non è stato da meno, definendo il rapporto con Kim Jong-un come “una relazione speciale”. “Kim è un grande leader e la Corea del Nord ha molto potenziale illimitato”, ha proseguito, definendosi molto orgoglioso per questo loro secondo incontro. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



DICHIARAZIONE FINE GUERRA USA-COREA?

C’è stata la stretta di mano tra Donald Trump e Kim jong-un all’hotel Metropole di Hanoi, in Vietnam, ma è ancora presto per dire cosa uscirà di concreto dal secondo incontro tra i leader di Usa e Corea del Nord dopo quello di Singapore. Ne è una prova la risposta fornita dal tycoon di New York alla domanda se ci sarà o meno la “dichiarazione di fine guerra” di Corea del 1950-53, di cui tanto si è discusso nei giorni scorsi come ipotesi ventilata da Seul per la distensione dei rapporti bilaterali, ha replicato in maniera molto diplomatica:”Vedremo”. C’è da dire che un eventuale accordo non avrebbe degli effetti legali, non trattandosi di un trattato di pace, ma avrebbe di sicuro un forte impatto simbolico. Di certo si può dire che la volontà dei diretti interessati di ottenere qualcosa di positivo dall’incontro non manchi. Trump, ad esempio, potrebbe sfruttare gli esiti del meeting a suo favore nella corsa alla Casa Bianca del 2020. Forse non a caso ha già lusingato il suo interlocutore sostenendo di avere con lui una “relazione speciale”. (agg. di Dario D’angelo)



INCONTRO IN CORSO TRUMP-KIM

E’ iniziato circa un’ora fa l’atteso nuovo incontro fra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il dittatore nord-coreano Kim Jong-un, in Vietnam. Un summit che è stato una “decisione coraggiosa”, ha detto il numero uno di Pyongyang dopo la stretta di mano di rito, presso il Metropole di Hanoi. Kim ha aggiunto che i due paesi hanno superato la sfiducia dopo il primo summit, promettendo il massimo impegno affinché l’incontro riesca, e di voler ottenere risultati che siano graditi a tutti. Il coreano ha poi aggiunto che per il secondo summit «C’è voluta molta pazienza». Ottimista anche il numero uno degli Usa, secondo cui l’incontro fra i due sarà un successo. Trump ha quindi ribadito il pensiero già espresso nelle scorse ore su Twitter, spiegando che «la Corea del Nord ha un potenziale economico senza limiti e di essere impaziente di vederlo», aggiungendo poi di considerare un «onore essere con Kim». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TRUMP-KIM, ATTESA PER L’INCONTRO DI HANOI

C’è attesa per il nuovo incontro di quest’oggi fra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il numero uno della Corea del Nord, Kim Jong-Un. Secondo il tycoon a stelle e strisce, la nazione coreana avrebbe un potenziale imponente se solo mollasse i piani sulle armi nucleari. «Il Vietnam sta prosperando come pochi posti al mondo – le parole di Trump via Twitter – la Corea del Nord potrebbe fare lo stesso e molto velocemente, se decidesse di denuclearizzare». Il presidente degli Stati Uniti ha quindi aggiunto: «Il potenziale è imponente, un’opportunità grande, come quasi mai accaduto nella storia per il mio amico Kim Jong-Un. Lo sapremo piuttosto presto… Molto interessante!». Dichiarazioni sicuramente positive quelle scritte dal commander in chief, in particolare quando sottolinea la parola “amico”, riferendosi al dittatore nordcoreano, fino a poco tempo fa il nemico assoluto dell’America e del mondo occidente. Secondo il programma, Kim e Trump terranno un incontro di circa due ore per affrontare nuovamente il tema della denuclearizzazione, nonché dei rapporti bilaterali e della pace. Il vis-a-vis inizierà alle ore 18:30 locali, quando in Italia saranno le 12:30. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TRUMP-KIM, OGGI INCONTRO IN VIETNAM

Ora anche Trump è giunto ad Hanoi in vista del summit che domani porrà di fronte i due leader mondiali per la seconda volta nel giro di meno di un anno: le 5 tappe predisposte dalle diplomazie per mettere alla massima “comodità” i due leader di Usa e Corea del Nord dovrebbero portare ad un approfondimento del trattato per la denuclearizzazione della penisola di Pyongyang. Nel frattempo dalla Cina, dove Kim Jong-un ha passato gli ultimi giorni in treno lungo l’intero Paese comunista, arriva un nuovo appello “simile” a quanto stilato da Mike Pompeo: «speriamo che questo summit sia un nuovo passo verso la denuclearizzazione e la pace. Quest’anno l’intero mondo si trova di fronte a speranza e sfide. Questa settimana, in particolare, è molto importante e cattura l’attenzione della comunità internazionale», fa sapere il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi in una nota inviata alle due diplomazie di Trump e Kim Jong-un.

VERTICE TRUMP-KIM IN VIETNAM

Sono ben 5 gli appuntamenti che vedranno assieme, fianco a fianco, il leader della Corea del Nord Kim Jong-un e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump: dopo il primo vertice di pace tenutosi il 12 giugno scorso è ora il Vietnam, per la precisione la città di Hanoi, che ospiterà il summit sulla pace nel tentativo di portare alla denuclearizzazione completa della penisola nordcoreana e la conseguente fine delle ostilità con gli alleati degli Usa, Giappone e Sud Corea. In serata dalla Casa Bianca arriverà il tycoon repubblicano mentre Kim è già arrivato ad Hanoi dopo un viaggio di ben 65 ore in treno – i dittatori di Pyongyang hanno la tradizione di non prendere gli aerei – in cui ha passato tutta la Cina e l’intero Vietnam. Come racconta Sky Tg24, il lungo corteo di auto della scorta di Kim Jong-un si è diretto verso l’hotel Melia nel pieno centro nella capitale vietnamita, presieduto da alcuni giorni da centinaia di agenti della sicurezza nordcoreana impegnati nella messa a punto di ogni dettaglio per l’arrivo del supremo comandante.

POMPEO, “NON SARÀ L’ULTIMO VERTICE”

Ad accoglierlo ad Hanoi c’era già il segretario di Stato Usa Mike Pompeo che ha anticipato l’arrivo del Presidente Trump, previsto per l’appunto in serata in attesa della due giorni di vertice con il collega nordcoreano: domani e giovedì infatti saranno ben 5 gli incontri previsti fra Trump e Kim, a cominciare dalla cena di domani sera. Rispetto al primo storico vertice di un solo giorno a Singapore, dove furono impostati i primi canali di appuntamenti per giungere, molto lentamente, alla denuclearizzazione, ora i due avranno più tempo per parlare del nodo nucleare e, soprattutto, per creare un rapporto personale “stabile” (al netto dei caratteri alquanto “forti” dei due leader, ndr) e duraturo che non faccia interrompere l’accordo alla prima scintilla diplomatica che andrà di traverso. «Sarà un’importante opportunità per fare progressi sugli impegni di Singapore per trasformare le relazioni, costruire una pace duratura e completare la denuclearizzazione», ha spiegato Pompeo non prima di aggiungere come il vertice in Singapore non sarà l’ultimo anche perché non dovrebbe essere – salvo stravolgimenti di programmi – quello decisivo e risolutorio.