Nell’audizione al Congresso che ha tenuto incollati al teleschermo milioni di americani e anche giornalisti esteri, Michael Cohen ci è andato giù duro, elencando tutte quelle che sarebbero le menzogne dette dal suo ex capo, Donald Trump e argomentandole punto per punto. Infatti quello che un tempo era il legale dell’attuale Presidente degli Stati Uniti, oltre a palare di The Donald come di un imbroglione e di un razzista, lo ha attacco soprattutto sulla vicenda Russiagate, ci sui si sta occupando il super-procuratore Mueller, ma ha toccato altri ‘tasti dolenti’ quali i contatti con Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, sempre negati da Trump ma che gli avrebbe chiesto informazioni in merito alla querelle delle mail hackerate del Partito Democratico. Inoltre Cohen si è pure soffermato sulle menzogne che l’inquilino della Casa Bianca avrebbe raccontato alla moglie Melania in merito all’affaire riguardante la porno-attrice Stormy Daniels e accennando pure al business, anche qui sempre smentito dal diretto interessato, con la Russia e gli affari condotti nel Paese pur durante la campagna presidenziale. Non ultimo ci sarebbero le affermazioni di Cohen secondo cui Trump avrebbe apostrofato spesso i neri con epiteti razzisti, definendoli “troppo stupidi per votarmi” e allineandosi con le posizioni dei suprematisti bianchi in più di un’occasione. (agg. di R. G. Flore)



IN ARRIVO IL DOSSIER DI MUELLER

Le accuse arrivate in diretta tv nientemeno che da Michael Cohen, presidente della Commissione Sorveglianza alla Camera USA, non solo hanno contribuito a rovinare il summit in Vietnam di Donald Trump (che per l’inquilino della Casa Bianca era visto come una sorta di celebrazione della politica estera, anche se poi le cose non sono andate esattamente così) ma getta una nuova luce sulla sua amministrazione: la lunga testimonianza di circa sei ore che ha tenuti incollati agli schermi gli americani potrebbe segnare un turning point per un Trump definito “truffatore” da parte del suo ex legale che oramai, destinato alla prigione, pare non avere più nulla da perdere. Ma ora l’inchiesta sul Russiagate, i cui risultati dell’inchiesta relativa saranno presentati a giorni dal procuratore speciale Robert Mueller, e le parole di Cohen rischiano di dar vita a un mix esplosivo, in attesa di capire se le carte verranno rese pubbliche e condivise col Congresso oppure secretate, entrambe soluzioni che avranno pesanti ripercussioni sia sul fronte repubblicano, sia quello democratico. (agg. di R. G. Flore)



LA REPLICA DEL TYCOON, “VERGOGNOSO”

Un pieno attacco in diretta tv, per oltre 9 ore, mentre il Presidente Trump era impegnato nel delicato (e non concluso benissimo) vertice internazionale con il dittatore della Nord Corea ad Hanoi (Vietnam): Michael Cohen ha lanciato un vero e proprio atto di accusa sul fronte Russiagate rendendo a Trump il compito piuttosto arduo ora che dovrà ritornare in patria. Il Presidente però non ci sta e nella conferenza finale dopo il vertice con Kim Jong-un spara di nuovo a zero contro il suo ex avvocato difensore: «Michael Cohen ha mentito il 95% delle volte, l’unica cosa su cui non ha mentito è sulla mancata collusione tra me e la Russia: ha detto che non c’è stata. Mi chiedo perché no abbia mentito anche su questo, sono stupito», commenta ironico Donald Trump, non prima di aggiungere come la accusa alla Camera in diretta tv non sia stata cosa “gradita” vista il parallelo e delicato impegno geopolitico. «È vergognoso che sia stata fatta un’audizione così falsa, è una caccia alle streghe: non sarebbe mai successo con un altro presidente. È una cosa molto brutta per la nostra nazione», ha concluso Trump sul caso Russiagate.



COHEN “IL PRESIDENTE RAZZISTA E TRUFFATORE”

Non è certo la prima volta che Michael Cohen – ex avvocato per 10 anni di Donald Trump – rivela dettagli imbarazzanti e compromettenti sul Presidente Usa, ma dopo la deposizione choc alla Camera sul caso Russiagate, negli States di certo qualcosa potrebbe cambiare verso la campagna elettorale delle prossime Presidenziali. «Donald Trump è un razzista, un truffatore e un imbroglione» sono solo alcuni degli appellativi lanciati nella deposizione-fiume dell’ex avvocato di Trump, coinvolto nel maxi-caso del Russiagate (riferito alla campagna elettorale per le Presidenziali 2016). Davanti ai membri della commissione vigilanza della Camera del Congresso americano, Cohen ha spiegato come «fui spinto dallo stesso Trump a mentire sul progetto di una Trump Tower a Mosca», anche se non fu un ordine esplicito, «Io stavo negoziando per lui in Russia, ma lui mi guardò negli occhi e mi disse che non c’era alcun business in Russia. Poi andò fuori e mentì agli americani affermando la stessa cosa. In questo modo stava dicendo anche a me di mentire». Non solo, Cohen ha spiegato come Trump in realtà sapeva in anticipo che Wikileaks era in possesso di e-mail piratate dannose per la rivale Hillary Clinton durante lo scontro prima delle Elezioni (poi in realtà risultate prive di qualsiasi interesse politico).

TRUMP “MENTE PER RIDURRE LE SUE CONDANNE”

Un fiume in piena l’avvocato davanti alla platea dei deputati anti e pro Trump anche quando lo attacca sul sexgate e i rapporti con l’ex pornostar Stormy Daniels: «Sono qui per spiegare agli americani cosa conosco sul presidente Trump: mi chiese di pagare Stormy Daniels per comprare il suo silenzio, in tutto 11 assegni in un solo anno. Mi chiese anche di mentire a sua moglie. Mentire alla first lady è uno dei miei più grandi rammarichi. Non lo merita». Non solo, attacca ancora Trump sui rapporti tra Russia e famiglia di Trump prima e durante le elezioni americane: «è possibile che gran parte della famiglia Trump sia coinvolta nei contatti con la Russia prima delle elezioni del 2016». Da ultimo, Cohen dopo una deposizione di oltre 9 ore a porte chiuse ha sentenziato su tutti i presunti reati che Trump avrebbe commesso per vincere le elezioni ed eliminare possibili “ostacoli” alla sua ascesa alla Casa Bianca: la replica secca e pronta di Donald Trump arriva ovviamente da Twitter, «Michael Cohen era uno dei molti avvocati che mi ha rappresentato (sfortunatamente). Aveva anche altri clienti. È appena stato radiato (dall’albo degli avvocati) dalla corte suprema per falso e frode. Ha fatto brutte cose non legate a Trump. Sta mentendo per ridurre la sua condanna in carcere».