Padre uccide la figlia a martellate perché «obbligato dal governo»: dramma a Orange, in Texas, con una bimba di appena due anni ammazzata dal genitore. Come riporta la stampa americana, il 26enne Yovahnis Roque si è giustificato così davanti ai giudici per il crimine commesso: «il governo mi ha obbligato a farlo». Il corpo senza vita della piccola è stato rinvenuto dalla nonna, madre dell’uomo, che ha allertato le forze dell’ordine della tragedia. La bambina giaceva in una pozza di sangue all’interno di un armadio e, una volta giunti nell’appartamento, la polizia ha trovato l’uomo ancora sporco di sangue mentre urlava delle frasi deliranti.
UCCIDE LA FIGLIA A MARTELLATE: “OBBLIGATO DAL GOVERNO”
Una tragedia che ricorda molto da vicino quanto accaduto recentemente in Italia a Catania e a Vicenza, con l’uomo che è apparso in evidente stato di alterazione mentale. E si è scatenata la polemica: come sottolinea Fanpage, le autorità sono state aspramente criticate per aver lasciato la piccola in custodia all’uomo dopo il brutto incidente che lo ha coinvolto e in cui ha perso la moglie. Dopo lo scontro automobilistico Yovahnis ha palesato evidenti segni di malesseri psichici, con un amico che ha rivelato di aver ricevuto dei messaggi strani dall’uomo: «Mi ha inviato dei messaggi strani in codice sulla fine del mondo, prima lui non era così». Giorni prima del tragico ritrovamento le forze dell’ordine erano state contattate dai vicini per le urla provenienti dall’abitazione.