Lo scenario di un no deal per la Brexit non sembra più così improbabile, anzi, e il Regno Unito sta finalmente preparandosi ad un’uscita “disordinata” dall’Unione Europea. Lo stesso vale per la Regina Elisabetta e la Royal Family che saranno coinvolti dal cosiddetto “piano Whitehall”, il ministero dell’Interno britannico, che doveva rimanere segreto ed invece è stato reso noto dal Times. Stando a quel che si apprende, la sovrana e la famiglia reale verranno trasferiti in una località segreta seguendo un piano di evacuazione messo a punto dal governo britannico che ha evidentemente giudicato concreti i rischi di scontri, tumulti e tafferugli in caso di mancato accordo con Bruxelles. Il Times ha detto di aver appreso il luogo in cui i reali verranno trasferiti ma ha deciso di non divulgarli per ragioni di sicurezza. Oltre ad Elisabetta II e al marito Filippo ad essere evacuati saranno anche Carlo e la moglie Camilla, oltre che William ed Harry e le rispettive famiglie. (agg. di Dario D’Angelo)



OSTACOLO BACKSTOP

Il backstop irlandese è l’ultimo argomento di scontro che separa la Gran Bretagna dalla Brexit. Come ben si sa, l’Irlanda è divisa in due parti: a nord l’irlanda del nord, e a sud la repubblica d’Irlanda. La prima fa parte della Gran Bretagna mentre la seconda è nazione a se stante, e quindi facente parte a tutti gli effetti dell’Unione Europea. Secondo l’accordo siglato con l’UE a novembre del 2018, il confine fra le nazioni dovrà essere libero, ma ciò va contro le intenzioni di Londra, che invece vuole che il mercato della nord Irlanda non rimanga assoggettato alle regole di Bruxelles a vita. Nel contempo, è praticamente impensabile ricostituire il confine rigido fra le due zone, visti i sanguinosi scontri fra nord e sud terminati 21 anni fa, durante il famoso “buon venerdì di Pasqua”. Difficile quindi capire come possa evolvere tale situazione spinosa, anche perché non sembra esservi una soluzione: l’Ue vuole che venga lasciato “tutto aperto”, e lo stesso vorrebbe Londra ma con regole mercantili differenti. Secondo Il Fatto Quotidiano molte persone che vivono a nord e a sud dell’Irlanda, sono convinte che il backstop potrebbe essere vantaggioso per una riunificazione della stessa: «Per gli inglesi – scrive il giornale – questo sarebbe l’esito più scioccante della Brexit». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BREXIT, NUOVE PAROLE DELLA MAY

Lunga intervista sulla Brexit rilasciata quest’oggi dalla premier britannica Theresa May, al Sunday Telegraph, noto tabloid britannico. Il primo ministro inglese si è detto determinato a rispettare i tempi dell’uscita dall’Unione Europea, il cui termine ricordiamo scadrà il prossimo 30 marzo, e si dice pronto a tornare a Bruxelles per siglare un nuovo accordo, con «un mandato nuovo, nuove idee e rinnovata determinazione». Fino ad oggi i vertici dell’Ue hanno fatto chiaramente capire che quella siglata è fino ad oggi l’unica intesa possibile, e nessuno ha mai aperto ad una nuova negoziazione, ma la May si dice sicura di poter ottenere un nuovo lasciapassare da parte di Bruxelles, che modifichi la spinosa questione del Backstop, il confine fisico, fra Belfast e Dublino. La premier May ha invocato a riguardo il sostegno di Jeremy Corbyn, leader dei laburisti nonché storico oppositore dello stesso primo ministro.



BREXIT, THERESA MAY “SCADENZE OK MA CON UN NUOVO ACCORDO

Quella che porta a Bruxelles, spiega il massimo rappresentante britannico, è una «battaglia per la Gran Bretagna». Stando a quanto sostiene la May, Corbyn starebbe pensando che sia giusto rivedere il nodo del backstop, anche se ufficialmente lo stesso non ha mai sostenuto pubblicamente. L’idea della leader dei Tory è quella di individuare un’alternativa valida al confine fisico, definendo dei limiti di tempo o negoziando un nuovo accordo di uscita che non obblighi la Gran Bretagna a rimanere di fatto intrappolata nei meccanismi di mercato dell’Unione Europea a tempo pressoché indeterminato. Peccato però che come detto sopra, Bruxelles abbia già respinto le due opzioni appena elencate, e di conseguenza non è ben chiaro su quali basi la stessa May sia così ottimista. Se, come sembra, l’Ue respingerà ogni nuovo “deal”, tre potrebbero essere gli scenari possibili, a cominciare dall’uscita senza accordo, che però sembra totalmente improbabile viste le gravi conseguenza che comporterebbe. La seconda opzione è quella di una posticipazione dell’uscita, ma anche in questo caso cambierebbe ben poco, e infine il terzo scenario, un nuovo referendum sulla Brexit.