Padre Paolo Dall’Oglio sarebbe ancora vivo. Stando a quanto rivelato stamane dall’autorevole tabloid britannico, Times, il prete gesuita rapito in Siria nel 2013, è vivo e nelle mani dell’Isis. Le ultime rivelazioni raccontano di una trattativa in corso fra lo Stato Islamico e le forze curde per consegnare alcuni ostaggi (fra cui appunto il nostro connazionale), in cambio di un passaggio sicuro. Peccato però che al momento non vi siano conferme in merito alle rivelazioni del Times, e all’agenzia Ansa delle fonti qualificate del Vaticano affermano: «Non abbiamo riscontri». Il direttore della Sala stampa vaticana, Alessandro Gisotti, ha aggiunto: «L’unica cosa che possiamo dire in questo momento è che continuiamo a pregare perché padre Paolo Dall’Oglio sia vivo. Mi associo alle parole di speranza pronunciate questa mattina dal nunzio apostolico in Siria, card. Mario Zenari (che trovate qui sotto ndr), che abbiamo avuto modo di sentire». Nessuna conferma quindi, ed è anche probabile che a quasi sei anni dal rapimento, e dopo numerose indiscrezioni mai verificate, anche la Chiesa voglia andarci con i piedi di piombo prima di sbilanciarsi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PADRE DALL’OGLIO È VIVO: IL COMMENTO DEL CARDINALE ZENARI
C’è speranza per padre Paolo Dall’Oglio, il prete gesuita rapito in Siria a luglio del 2013. Fonti curde citate dall’autorevole Times, assicurano che il nostro connazionale sarebbe vivo e vegeto, e che l’Isis starebbe cercando di utilizzarlo per “scambiarlo” di modo da ottenere un corridoio sicuro per scappare. «Niente è da escludere ma bisogna aspettare: certo, sarebbe una bellissima notizia». A parlare è il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, che intervistato dai microfoni di Askanews.it ha voluto appunto commentare le indiscrezioni della stampa britannica di queste ultime ore. Zenari non sembra volersi sbilanciarsi più di tanto: «Da cinque anni siamo stati come su un’altalena con le voci su padre Dall’Oglio, rapito a luglio 2013: una volta di qua, una di là». E di notizie ufficiali, invece, davvero poche. «Proprio in questi giorni pensavo – ha proseguito cardinale Zenari – sentendo il presidente Usa Trump dire che in una settimana tutto sarà finito, che se sarà così allora verrà fuori anche un sì o un no per Padre Paolo, per gli ostaggi». Per ora si tratta solo di supposizioni, ribadisce il nunzio apostolico, ma sarebbe davvero una “bellissima notizia”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PADRE DALL’OGLIO È VIVO E IN MANO ALL’ISIS
Sarebbe vivo padre Paolo Dall’Oglio. Il 64enne prete italiano rapito nel 2013 in Siria, precisamente a Raqqa, sarebbe ancora nelle mani dei suoi rapitori ma fortunatamente in vita. A riportare la notizia è il Times, uno dei più autorevoli quotidiani della Gran Bretagna, secondo cui il nostro connazionale sarebbe nelle mani dello Stato Islamico assieme ad altri due ostaggi occidentali. Dall’Oglio sarebbe infatti detenuto dall’Isis con John Cantlie, giornalista di origini britanniche, e un’infermiera della croce rossa nata in Nuova Zelanda. Secondo il Times l’Isis sarebbe ormai accerchiato, e starebbe cercando di inserire i tre ostaggi in una trattativa con le forze dell’ordine, in cambio di un addio alle zone al momento presidiate. In particolare lo Stato Islamico sarebbe in trattativa con le forze arabe curde appoggiate dall’esercito degli Stati Uniti: gli estremisti dell’Islam sono pronti a rilasciare i tre ostaggi in cambio di un passaggio sicuro.
PAOLO DALL’OGLIO È VIVO
Sono quindi quasi sei anni (29 luglio 2013) che i tre occidentali, (compreso il padre gesuita) sono nelle mani dell’Isis, e la loro cattura risale ai primi giorni di ascesa al potere del noto gruppo terroristico. La notizia è stata anticipata da fonti curde al quotidiano britannico Times, e non è ancora stata confermata, ma la sensazione è che la notizia sia reale. Tra l’altro tale articolo giunge due giorni dopo le recenti dichiarazioni del sottosegretario britannico all’Interno, Ben Wallace, che durante un briefing alla stampa ha dichiarato che il giornalista John Cantlie sarebbe ancora vivo. L’ultima sua apparizione risale al 2016, e spesso e volentieri il collega inglese è apparso in numerosi video propagandistici dello stesso Stato Islamico. Nell’ultimo filmato mostrato, si vedeva il britannico a Mosul nel nord dell’Iraq. Di Dall’Oglio, invece, non si hanno notizie ufficiali dal 2017, da circa due anni. Per la sua liberazione si è speso tanto il Vaticano, con Papa Francesco che negli ultimi anni e mesi ha lanciato numerosi appelli chiedendo appunto il suo rilascio e quello degli altri due occidentali rapiti.