Da qualche ora a questa parte il governo degli Stati Uniti ha messo una taglia su Hamza bin Laden, il figlio dell’ex numero uno di Al-Qaeda, Osama. E sulla gazzetta ufficiale del Regno, l’Arabia Saudita ha privato lo stesso 30enne della cittadinanza, così come già accaduto nel 1994 con il padre. La Cia lo vuole vivo o morto, così come le forze speciali americane e quelle britanniche, ma lui non si fa trovare e probabilmente è in Pakistan, pronto a prendere le redini del noto movimento terroristico islamico. Del resto, con un padre come Osama e con una madre come Khairia, da sempre devota alla Jihad, Hamza non poteva che divenire uno degli uomini di spicco degli autori dell’attentato dell’11 settembre. Come riferiscono i media internazionali, il figlio di Bin Laden si troverebbe lungo il confine con il suo Afghanistan, e la prossima mossa, anche se Al-Zawahiri si è sempre rifiutato, potrebbe essere l’alleanza con l’Isis. Lo Stato Islamico è stato praticamente sconfitto in Siria e chissà che non possa trovare nuova linfa vitale proprio dall’unione con gli ex adepti di Bin Laden, sotto la guida di Hamza… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BIN LADEN, TAGLIA DA UN MILIONE SUL FIGLIO HAMZA
Un milione di dollari: questo il valore della taglia messa dagli Stati Uniti su Hamza bin Laden, figlio di Osama. Considerato il principe ereditario della jihad, Hamza è finito nel mirino degli americani: Usa pronti a pagare profumatamente qualsiasi indicazione che possa rivelarsi utile a rintracciarlo. Il dipartimento di Stato ha spiegato che «Hamza è il figlio del defunto leader di al Qaeda Osama e si sta affermando come leader», successore dell’attuale capo Ayman al-Zawahiri. A conferma di ciò il messaggio lanciato quattro anni fa per unire i jihadisti in Siria e per combattere al fine di liberare la Palestina, mentre nel 2016 ha lanciato un appello a detronizzare la leadership dell’Arabia Saudita. Ricordiamo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha aggiunto bin Laden jr alla lista dei personaggi oggetto di sanzioni: «Il Comitato ha approvato l’aggiunta del figlio del terrorista Osama alla lista di persone ed entità soggette al congelamento dei beni, al divieto di viaggio e all’embargo sulle armi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TAGLIA SU HAMZA BIN LADEN
Tale padre, tale figlio: cominciamo con un’ovvietà, ci perdonerete, per raccontare la storia di Hamza Bin Laden il figlio del più (tristemente) famoso Osama, mente di Al Qaeda e responsabile degli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Gli Stati Uniti hanno messo in questi giorni una taglia da un milione di dollari per informazioni sul figlio di Osama ritenuto dai servizi segreti la figura dell’estremismo islamico di Al Qaeda e non solo. Di fatto, come rilancia l’Ansa, la ricompensa è destinata per chi possa fornire possibili indicazioni su dove viva e dove possa organizzare le “missioni” terroristiche dei suoi adepti jihadisti. Dall’Iran alla Siria, dall’Afghanistan fino al Pakistan: i luoghi dove Hamza Bin Laden si è spostato negli anni sono parecchi, specie dopo la cattura e misterioso omicidio del padre nel 2 maggio 2011. Stando a quanto riportato dalla Bbc sarebbero diversi i messaggi audio e video che invitavano i seguaci militanti ad attaccare gli Stati Uniti e l’intero Occidente, nella più fedele “tradizione” di famiglia.
LE LETTERE DEL PADRE E LA “CARRIERA” DEL TERRORISTA
Nella foto qui sopra è ancora un bambino ma al momento dovrebbe avere sui 30 anni e da qualche anno è sposato con la figlia di Mohammed Atta, terrorista egiziano anche lui celeberrimo e noto per aver dirottato uno dei quattro aerei commerciali utilizzati negli attacchi alle Twin Towers e Pentagono. La notizia fece parecchio scalpore anni fa con il rilancio di Al Qaeda che passava proprio dalle nozze dei giovanissimi “eredi” del terrorismo pre-Isis: «Pensaci due volte prima di ripercorrere i passi di tuo padre. Stai entrando in zone orribili della tua anima», disse lo zio di Hamza riferendosi al nipote, avvisandolo di come sarebbe divenuta la sua vita se avesse percorso le stesse orme del padre. Ecco che ora, con la taglia fissata dagli Usa, si “conferma” il piano diabolico di Osama che voleva lasciare al figlio l’eredità economica ma soprattutto di gestione del potere jihadista “alternativo” allo Stato Islamico. In un filmato del 2005, lo si vede, appena adolescente, partecipare a un assalto contro forze di sicurezza pachistane nel Waziristan: la Cia tra l’altro dopo aver ucciso il padre Osama trovò diverse lettere nel rifugio di Abbottabad dove la mente dell’11 settembre cercava di indirizzare il figlio alla jihad e all’eredità in Al Qaeda. Da oggi (ma non solo) comincia una nuova ricerca serrata che probabilmente impiegherà anni, esattamente come avvenuto con il tremendo terrorista OBL.