Sta al telefono per quasi 50 minuti, mentre nella vasca da bagno si trovano le due figlie, due gemelline di 13 mesi. Dice anche che durante la telefonata faceva spesso capolino in bagno a vedere che tutto andasse bene. Ma quella telefonata con un’amica è costata cara, perché Rosie, una delle due bambine, è morta annegata. E’ successo in Inghilterra, dove la madre, Sarah Morris, lo scorso luglio del 2015, aveva messo nella vasca le due bambine, evidentemente troppo piccole per restare da sole anche qualche minuto. Adesso, dopo quattro anni di indagini, la donna è accusata di omicidio preterintenzionale e è iniziato il processo a suo carico. La sua difesa: “Pensavo che non potesse accadere nulla di male”, ha detto alle autorità.



OMICIDIO PRETERINZIONALE

Ha detto anche che lo aveva già fatto in passato, con l’acqua molto bassa nella vasca, di lasciare sole le gemelline. Ma quel giorno, rientrata in bagno, ha scoperto che il tappo era stato tolto dalla sorella mentre l’altra giaceva sulla schiena, morta, nella vasca ormai senza acqua. Forse la sorellina aveva cercato di salvarla, togliendo il tappo della vasca per far uscire l’acqua, ma era troppo tardi. Nega l’’accusa di omicidio la madre e anche di crudeltà su minori eppure nelle settimane precedenti le era stato detto due volte di non lasciare le bambine da sole nella vasca. L’accusa sostiene che la donna, mentre parlava al telefono girando per la casa, aveva perso completamente il senso del tempo.

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