Ormai nessun Boeing 737 Max-8 vola più nei cieli. Dopo l’Europa, l’Asia, l’Australia e l’Africa, anche gli Stati Uniti hanno bloccato il velivolo in questione, troppo pericoloso dopo i due incidenti avvenuti ad ottobre in Indonesia, e domenica scorsa in Etiopia. Alla base dei due disastri, un problema di software, con il sistema anti-stallo che di fatto funzionerebbe in modo contrario, facendo abbassare il muso dell’aereo all’improvviso subito dopo il decollo. Numerose le testimonianze di piloti che hanno riscontrato problemi con il 737 Max-8, fra cui anche alcuni italiani: «Ho avvertito la netta sensazione – racconta un comandante aereo ai microfoni del Corriere della Sera – che l’aereo mi stesse sfuggendo di mano: è una cosa che capita di solito agli inizi, e che magari non è nemmeno vera, ma mi ha fatto sentire molto meno sicuro. E se non mi sento io tranquillo là dentro perché devono esserlo i passeggeri?». Sembra che subito dopo il decollo il 737 della Boeing abbassi improvvisamente il muso, facendo di fatto schiantare il mezzo nei peggiori dei casi. «Questi giorni – prosegue il pilota italiano – nei nostri gruppi WhatsApp tra piloti ricorda molto la sorte del DC-10», altro modello che in passato ha avuto svariati problemi tecnici. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BOEING 737 MAX 8, TUTTI I VELIVOLI A TERRA
Dopo che l’Etiopia e la Germania si sono rifiutati di avere a che fare con le scatole nere del volo Ethiopian Airlines – precipitato fuori da Addis Abeba domenica scorsa nella tremenda tragedia aerea dove 157 persone hanno perso la vita – sarà la Francia a prendersi l’onere di analizzare quel che resta del materiale registrato di quei 6 terribili minuti dal decollo fino al disastro. Lo ha reso noto questa mattina la stessa compagnia aerea dopo che ieri l’Etiopia aveva scelto di affidare alla Germania le scatole nere del Boeing 737 Max, salvo che l’ente federale tedesco per gli incidenti aerei aveva sostanzialmente declinato la richiesta per «mancanza del software necessario ad analizzarle». Sono danneggiate ma riportano al loro interno, forse, la spiegazione esatta di cosa sia successo a bordo e di perché il volo ultramoderno è crollato a terra pochi mesi dopo il simile incidente aereo dello stesso modello sotto accusa in Indonesia.
NON CI SONO PIÙ BOEING 737 MAX 8 IN VOLO
Intanto dopo l’annuncio fatto ieri dal Presidente Usa Donald Trump e il ritiro dai cieli anche dei modelli delle compagnie americane, da oggi 13 marzo non esistono più voli su Boeing 737 max 8 in attesa che venga capito il perché di quei 2 terribili incidenti aerei nel giro di pochi mesi. «Non ci sono le basi per ordinare la messa a terra», aveva spiegato la Federal Administration Aviation americana dopo l’incidente di domenica ma le posizioni sono cambiate rapidamente dopo che messo mondo, l’intera Europa e parte dell’Asia avevano ordinato la sospensione immediata di tutti i modelli identici a quello precipitato in Etiopia. «Dopo consultazioni con le autorità americane e nel mondo, Boeing ha raccomandato alla Faa, per abbondanza di precauzione e per rassicurare il pubblico, la temporanea sospensione dell’intera flotta di 371 velivoli 737 Max». Intanto in Italia Air Italy ha deciso di sostituire un aereo B737 con un Airbus A319 della Bulgaria Air: come spiega all’Ansa la compagnia di Olbia, «La compagnia bulgara, con la quale è stato recentemente siglato un accordo di code-share, noleggerà ad Air Italy il velivolo per un periodo di tempo con l’obiettivo di coprire alcune rotte del network».