Il killer della Nuova Zelanda, Brenton Tarrant, si è mostrato spavaldo in tribunale durante l’udienza di convalida del fermo. Il 28enne australiano, che nella giornata di ieri ha ucciso 49 persone, ha sorriso al fotoreporter ed ha poi fatto il gesto dei suprematisti bianchi, “l’ok” con la mano che viene utilizzato su internet anche dai troll razzisti. Lo ha rivelato il New Zealand Herald con tanto di foto che testimonia l’accaduto. Intanto sono state identificate due delle 49 vittime delle due moschee di Christchurch. Si tratta di Haji Daoud Nabi, afgano emigrato con i suoi due figli nel 1977, e Khaled Mustafa, rifugiato siriano sbarcato in Nuova Zelanda assieme alla sua famiglia soltanto qualche mese fa. Alla preghiera di ieri avrebbe dovuto partecipare anche il figlio di Haji, Yama Nabi, ma è giunto in ritardo, praticamente dieci minuti dopo la strage, trovando la moschea sotto attacco e riuscendo a mettersi in salvo. Per quanto riguarda i feriti, sette sono stati dimessi dall’ospedale, mentre 39 rimangono ricoverati nelle strutture locali, di cui 11 in terapia intensiva a seguito delle loro condizioni fisiche ancora gravi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



NUOVA ZELANDA: L’ULTIMA BEFFA DI TARRANT

Si muove veloce la giustizia in Nuova Zelanda e il giorno dopo la strage nelle due moschee che ha provocato la morte di 49 persone innocenti, si è tenuta la prima udienza in tribunale per Brenton Harrison Tarrant, il 28enne australiano responsabile delle uccisioni di cui sopra in quel di Christchurch. Tarrant ha voluto umiliare fino in fondo le proprie vittime, comparendo presso il tribunale distrettuale locale in abiti bianchi da detenuto, ammanettato e a piedi nudi, ma sogghignando al foroteporter presente in aula, e facendo con la mano il gesto dei suprematisti bianchi. Tarrant è stato rinviato in custodia cautelare al 5 aprile, e nel frattempo è uscita allo scoperto la premier neozelandese Jacinda Ardern, che ha annunciato una stretta sull’uso delle armi: «Sarà necessario rivedere le leggi per il controllo delle frontiere e il porto d’armi – le sue parole – il livello di allerta rimane alto, verranno potenziate le misure di sicurezza relative al traffico aereo e alla frontiera». In merito alla strage, il primo ministro della Nuova Zelanda ha spiegato che Tarrant: «Era in possesso di una licenza per il possesso di armi e ha utilizzato cinque armi nell’attacco, compreso due armi semi-automatiche». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



NUOVA ZELANDA, STRAGE NELLE MOSCHEE: PARLA LA MERKEL

Ha ricevuto una condanna unanime il terribile attacco alle due moschee di oggi, avvenuto in Nuova Zelanda. Dopo Donald Trump si è esposta anche la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, condannando aspramente la strage e commentando, come riferisce Euronews: “Questo è un perfido attacco alle persone che pregano e ai loro luoghi di culto. Questo è un attacco ai musulmani. Si tratta quindi di un attacco alla democrazia neozelandese e alla sua società aperta e tollerante. Condividiamo questi valori con la Nuova Zelanda. E, quindi, condividiamo anche l’orrore e condanniamo questo terribile atto”. Per il presidente turco Erdogan si è trattato di una escalation di violenza per nulla inaspettata al punto da dichiarare: “Con questo attacco, l’islamofobia, la cui ascesa nel mondo intero è stata a lungo osservata e addirittura incoraggiata, ha superato il livello di persecuzione individuale e ha raggiunto la dimensione di un massacro”. L’intero popolo turco ha espresso la sua vicinanza alla comunità islamica neozelandese e lo stesso leader degli affari religiosi turchi, Ali Erbas, ha definito gli attacchi di oggi “incidenti provocatori”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



SINAGOGHE CHIUSE “PRIMA VOLTA NELLA STORIA”

L’attentato in Nuova Zelanda ha ovviamente scatenato la reazione del mondo politico a livello mondiale, tra cui in Italia, dove in tanti si sono espressi sulla strage assurda che ha causato l’uccisione di 49 persone. A reagire all’attacco alle due moschee è stata anche la Comunità ebraica neozelandese che ha deciso di chiudere le sue sinagoghe come atto di solidarietà con la Comunità musulmana locale e non solo colpita nel suo cuore questa mattina. E’ quanto riferisce l’agenzia di stampa Ansa citando il tweet scritto da Isaac Herzog, capo dell’Agenzia ebraica per Israele che recita: “Per la prima volta nella storia le sinagoghe in Nuova Zelanda sono chiuse per shabbat a seguito dello scioccante massacro di musulmani a Christchurch. Siamo uniti nella lotta all’odio e al razzismo”. Un gesto di estrema solidarietà che conferma l’unione contro il razzismo dopo i nuovi fatti di oggi che hanno sconvolto il mondo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

SALVINI: “DISPREZZO PER INFAMI ASSASSINI”

Condanna unanime del mondo politico per la strage di Christchurch, in Nuova Zelanda. Ecco le parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Strage in Nuova Zelanda, condanna e disprezzo assoluti per gli infami assassini, preghiere per le vittime innocenti, compassione per quelli che “è sempre colpa di Salvini”». Questo il tweet di Giorgia Meloni: «Siamo vicini al popolo neozelandese in questa giornata di lutto e dolore. La nostra preghiera per le vittime degli attentati terroristici di Christchurch e la nostra ferma e intransigente condanna di ogni forma di razzismo e odio ideologico». Il commento di cordoglio di Giovanni Toti: «Dolore e cordoglio per le vittime degli attacchi di Christchurch in Nuova Zelanda. Qualsiasi forma di violenza è intollerabile e va condannata». Infine, segnaliamo le parole dello storico Nicolas Lebourg, intervistato da Le Parisien: «L’autore dell’attacco di Christchurch in Nuova Zelanda è parte di un movimento di estrema destra e ha un’ossessione, la globalizzazione come un’orientalizzazione». Citando altri attentati, come quello di Utoya o di Pittsburgh, ha evidenziato che «tutti hanno in comune l’idea che l’immigrazione sia un trauma per orientare il mondo bianco». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

ATTENTATO CHRISTCHURCH, CONTE: “SGOMENTO PER QUANTO ACCADUTO”

Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha commentato attraverso la propria pagina Twitter la strage avvenuta nelle scorse ore in Nuova Zelanda, dove un commando armato ha assaltato due moschee uccidendo 49 persone innocenti. «Sgomento per quanto accaduto in Nuova Zelanda – cinguetta il primo ministro italiano – il mio cordoglio per le vittime e il mio partecipe pensiero ai feriti dei vili attacchi di Christchurch. Persone inermi colpite mentre erano in un luogo di preghiera. E’ inaccettabile – ha aggiunto e concluse – qualunque forma di intolleranza, odio e violenza». Così invece il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, che a margine dell’apertura del 50esimo anno accademico dell’Università Politecnica di Ancona, ha spiegato: «Quanto avvenuto dall’altra parte del mondo, in Nuova Zelanda è un segnale d’allarme gravissimo. Cancellare e rifiutare la storia significa cancellare la civiltà». Anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha fermamente condannato l’attentato di Chirstchurch: «Orribile massacro, 49 innocenti sono stati uccisi senza senso, e molti altri sono stati seriamente feriti. Gli Stati Uniti sono a fianco della Nuova Zelanda». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

NUOVA ZELANDA, STRAGE NELLE MOSCHEE

Sono 49 i morti provocati da un attacco avvenuto a due moschee di Christchurch, fino a poche ore fa pacifica cittadina della Nuova Zelanda. Un commando composto da tre uomini e una donna ha colto di sorpresa i fedeli mentre erano raccolti in preghiera facendo una strage. A rendere ancora più raccapricciante l’intera vicenda, il fatto che uno dei responsabili dello scempio, il 28enne di origini australiane, Brendon Tarrant, abbia filmato l’intera azione sanguinaria, postandola poi su Facebook attraverso un video in diretta. Un filmato choc che in breve tempo ha fatto il giro del web e che potete trovare, in una sua parte, anche in fondo a questa pagina. Le immagini mostrano i fedeli che cadono a terra come se fossero in un videogioco, ma si tratta purtroppo di nuda e cruda realtà. Intanto arrivano i primi commenti dagli esponenti della politica italiana, a cominciare dal neo segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, che attraverso Twitter scrive: «Ci stringiamo alle famiglie delle vittime di Christchurch in Nuova Zelanda. Ecco dove l’odio e il razzismo rischiano di condurre l’umanità. Nella storia è già avvenuto, non ci arrenderemo mai alla violenza». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

NUOVA ZELANDA, 49 MORTI DOPO ASSALTO ALLE MOSCHEE

Peggiora il bilancio delle vittime in Nuova Zelanda, dopo i due attentati alle moschee. L’ultimo bollettino parla di 49 morti, ma c’è il rischio che il numero aumenti ulteriormente visti i diversi feriti, alcuni gravissimi. «Sentivo le urla strazianti dei tanti colpiti a morte – la testimonianza choc di uno dei sopravvissuti, ai microfoni dell’agenzia Afp – sono rimasto immobile, pregando Dio di essere risparmiato. I killer hanno ucciso alla mia destra e alla mia sinistra. Poi si sono spostati nella stanza dove pregavano le donne e da lì sono arrivate altre urla che non riesco a dimenticare. Siamo fuggiti in massa, coperti di sangue…». I killer hanno prima attaccato la sezione maschile della moschea di Al Noor, e poi si sono spostati in quella femminile. Successivamente, l’assalto alla moschea di Masjid, dove si sono verificate altre vittime. E’ stato intanto identificato il capo del commando, il 28enne Brenton Tarrant, bianco e australiano, che rivendicando l’atto ha spiegato: «Mi sono ispirato alla strage compiuta ad Utoya, in Norvegia, da Anders Breivik nel 2011. Voglio uccidere gli stranieri invasori». Le forze dell’ordine temono che oltre ai tre uomini e alla donna fermati, vi siano altri complici. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

NUOVA ZELANDA, STRAGE NELLE MOSCHEE: 49 MORTI

Strage in Nuova Zelanda dove quattro folli sono entrati in due moschee aprendo il fuoco sui fedeli. Il bilancio, ancora provvisorio, è di quaranta morti e di decine di feriti (almeno 20). L’agguato si è verificato precisamente nella città di Christchurch alle ore 13:40 locali quando in Italia erano le 1 e 40 della notte fra giovedì 14 e venerdì 15 marzo. Il primo attacco è stato portato a termine presso la moschea di Al Noor, dove vi erano almeno 300 persone in preghiera, successivamente, gli spari presso la moschea di Masjid, situata nella zona di Linwood. A sparare, tre uomini e una donna, che a conferma della loro follia, hanno pubblicato l’intero video dell’assalto in diretta Facebook (17 minuti di orrore), poi successivamente oscurato dallo stesso social network. «La polizia della Nuova Zelanda – le parole della portavoce di Facebook in Nuova Zelanda, Mia Garlick – ci aveva allertato relativamente al video su Facebook poco dopo l’inizio dello streaming live e noi abbiamo velocemente rimosso sia il video e sia gli account Facebook e Instagram dell’attentatore». Una vera e propria operazione militare quella portata a termine dal commando, visto che oltre a mitragliatori automatici, il gruppo ha utilizzato anche degli esplosivi, poi ritrovati dalla polizia neozelandese. Poco prima dell’assalto uno dei 4 killer aveva postato sui social un documento di 87 pagine “anti-immigrati e anti-musulmani”, poi cancellato come il video.

NUOVA ZELANDA, ATTENTATI A 2 MOSCHEE: 40 MORTI

Stando alle prime indiscrezioni emerse, uno dei 4 assalitori è di nazionalità australiana, bianco, e di età compresa fra i 30 e i 40 anni. Al momento dell’attacco indossava una divisa militare a conferma di quanto fossero serie le intenzioni del gruppo. Un aggressione decisamente social, visto che il commando ha pubblicato su Twitter anche una foto in cui si vedevano i caricatori delle armi automatiche usate, con le dediche ad alcuni terroristi o malviventi, e fra questi anche Luca Traini, famoso per il raid contro gli immigrati avvenuto a Macerata a febbraio di un anno fa. Il primo ministro neo-zelandese, Jacinta Arden, ha parlato così alla nazione: «Un atto di violenza senza precedenti. E’ uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda, si tratta di un evento significativo». Di seguito il video di quanto accaduto

IL VIDEO DELL’ASSALTO ALLA MOSCHEA