Una condanna pressoché unanime nei confronti dei Gilet Gialli, che nella giornata di ieri, 18esimo sabato di proteste, hanno devastato Parigi con la complicità dei temuti Black Bloc. Non mancano comunque coloro che continuano ad appoggiare i “jaunes” francesi, leggasi l’onorevole della Lega Mario Borghezio, che uscendo allo scoperto in queste ore, ha cercato di difendere il movimento transalpino, distinguendolo dai facinorosi di ieri: «Sarò presente oggi, a titolo personale al grande convegno di ‘Riposte Laïque’ sui gilets jaunes anche dopo i vergognosi atti di violenza di ieri. Concordo infatti con chi, in Francia come in tutta Europa, considera il fenomeno dei gilets jaunes come una delle più importanti novità politiche che impensieriscono i vecchi poteri. Non mi stupisce che vi siano infiltrazioni teleguidate di violenti che non rappresentano certamente l’anima di questo importante movimento spontaneo ed autogestito». Nel frattempo ha commentato la vicenda anche Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti, che nelle scorse ore ha pubblicato un tweet provocatorio all’indirizzo “dell’amico” Macron: «L’accordo di Parigi sull’ambiente come sta funzionando per la Francia? Dopo 18 settimane di disordini da parte dei gilet gialli, immagino non così bene! nello stesso tempo gli Usa sono andati in cima a tutte le liste sull’ambiente». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GILET GIALLI, PARIGI DEVASTATA
Diminuiscono i Gilet gialli ma aumenta la violenza. Ieri è andato in scena il 18esimo sabato di proteste da quando esiste il movimento, ed è stato probabilmente quello più violento da novembre ad oggi. Ai “jaunes” si sono uniti i Black bloc, gruppi di anarchici noti per le loro devastazioni in numerose piazze del mondo, e Parigi è stata messa letteralmente a ferro e fuoco. Durissima la condanna del presidente transalpino Emmanuel Macron, che ha parlato di “decisioni fori”, aggiungendo che non “succederà più” una cosa del genere. Il governo ha convocato un’unita di crisi per capire come procedere e per farsi trovare pronto in vista di eventuali nuove devastazioni come quelle avvenute ieri. Condanne anche da parte della politica italiana, a cominciare dal Movimento 5 Stelle, che nelle scorse settimane sembrava quasi volesse tendere la mano ai Gilet Gialli, ma che ha fatto un decisivo passo indietro: «Siamo e sempre saremo contro la violenza – dice Sergio Battelli, deputato del Movimento 5 Stelle e presidente della commissione Politiche Ue – per questo motivo condanniamo senza alcuna esitazione gli assurdi episodi di Parigi. Violenza e saccheggi non possono essere tollerati, ci sono strumenti democratici e civili per protestare e farsi sentire. Il cambiamento non si ottiene attraverso guerriglie e scontri con la polizia». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GILET GIALLI: PARIGI BRUCIA, MACRON È UNA FURIA
Emmanuel Macron opta per il pugno duro dopo la giornata infernale vissuta dalla Francia a causa dei gilet gialli. Al termine del vertice a Parigi, il presidente transalpino ha affermato: «Bisogna prendere delle decisioni chiare affinchè tutto ciò non si ripeta: quello che è avvenuto sugli Champs Elysees non si chiama manifestazione. Tutti coloro che erano là sono complici di quanto è accaduto, non ricapiterà più». Intervistato da Le Parisien, il portavoce del governo Benjamin Griveaux ha commentato: «La Francia non ce la fa più: affrontiamo una minoranza di rabbia. Ho visto nelle strade anche persone che hanno manifestato, anche giovani, per il clima e per me quella è la Francia: una Francia repubblicana e democratica che ama il dibattito. Ciò che abbiamo visto sugli Champs Elysees non è la Francia: non ci sono scuse da cercare quando si incoraggia o si applaude la violenza, gli incendi e i saccheggi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
237 ARRESTI E 60 FERITI
Un palazzo in fiamme, scontri con la polizia, diversi negozi saccheggiati (tra cui la gioielleria Bulgari sugli Champs Elysees) e circa 240 arresti: l’atto XVIII dei gilet gialli ha fatto tornare in auge la violenza. Le Monde riporta che il numero dei feriti è salito a 60: quarantadue manifestanti, diciassette poliziotti e un vigile del fuoco. Un nuovo focolaio di violenza che ha costretto il presidente Emmanuel Macron ad accorciare il suo soggiorno nella stazione sciistica di La Mongie, nei Pirenei, per unirsi al tavolo di unità di crisi istituito al Ministero dell’Interno e in programma alle 22.30. E si teme un’escalation: come evidenzia il quotidiano transalpino, a differenza di quanto accaduto nei primi sabati di proteste, nessun gilet jaunes si è scagliato contro saccheggiatori e violenti. Anzi, spiega il 28enne John: «Non ci hanno ascoltato per 18 settimane, i black bloc abbiamo scoperto che sono un vantaggio: loro fanno progredire la situazione, noi siamo troppo pacifisti». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
VIOLENTI SCONTRI A PARIGI
Aumenta il numero delle persone fermate a Parigi a seguito della nuova protesta dei Gilet gialli. Stando ai dati forniti dalle forze di sicurezza, sarebbero ben 94 gli arrestati, a seguito delle violenti proteste scoppiate in centro città. Nonostante il numero di manifestanti sia passato dai 280mila del 17 novembre (primo storico sabato di proteste), ai 28mila dello scorso weekend, la violenza non sembra voler trovare la parola fine. Parigi sta bruciando, visto che il palazzo dove si trovava la sede di una banca è stato dato alle fiamme e undici persone sono rimaste ferite, anche se non in maniera grave. Scene di panico quando una donna e il suo bambino sono rimasti intrappolati al secondo piano dello stesso edificio, salvati poi all’ultimo momento dai vigili del fuoco. A complicare ulteriormente la giornata delle forze dell’ordine, i circa 1500 Black bloc che si sono uniti ai Gilet Gialli, e che stanno devastando tutto ciò che incontrano sul proprio cammino: «Hanno risposto all’appello alla violenza di alcuni leader dei gilet gialli – il commento del ministro dell’interno Castaner – hanno deciso, come canto del cigno, di venire ad attaccare Parigi ma noi li abbiamo anticipati e rispondiamo colpo su colpo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GILET GIALLI: PALAZZO IN FIAMME, 11 FERITI
Sta andando in scena il 18esimo sabato di proteste dei Gilet gialli in Francia, e Parigi è teatro come al solito di accesi scontri fra manifestanti e forze dell’ordine. Già dalle 11 di questa mattina, come riferisce RaiNews, si sono verificati tafferugli fra i Black bloc e la polizia, sugli Champs-Elysees. Ne consegue che sono già a decine le persone fermate dalle autorità, nel sabato che è stato definito dai manifestanti come “ultimatum a Macron”. Disordini a place des Ternes, ma anche Place de l’Etoile, dove i manifestanti hanno lanciato ciottoli e pietre contro la polizia in tenuta anti-sommossa. Nei giorni precedenti la manifestazione odierna, i gilet gialli parlavano di oggi come della giornata cruciale, forse per attirare ancora più partecipanti alle proteste visti i numeri in calo costante degli scorsi sabati, ma al momento non sono stati ancora rese note le cifre ufficiali relative alle persone che sono scese in piazza. Numerosi coloro che hanno tentato di aggirare i blocchi della polizia per raggiungere l’Eliseo, e durante la loro avanzata hanno saccheggiato e devastato negozi e automobili in sosta.
GILET GIALLI E BLACK BLOC: PARIGI BRUCIA
Preso d’assalto anche il celebre ristorante di lusso Fourquet’s, che è stato completamente devastato al suo interno nel giro di pochi minuti. Diversi i negozi che sono stati distrutti e svuotati della merce, e più che una manifestazione è apparsa una rapina a tutti gli effetti. Una filiale di una banca è stata invece bruciata, e al momento sono ancora in corso le operazioni di spegnimento dei vigili del fuoco, subito occorsi dopo la chiamata. «Gli individui che hanno commesso questo atto non sono né dimostranti né casseur: sono assassini», le parole del ministro dell’interno francese, Christophe Castaner, riferendosi all’episodio dell’incendio, durante una visita al quartier generale della polizia parigina «Sono circa 1.500 – ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo gli ultra-violenti che sono venuti per distruggere e fare guerriglia». La sensazione è che sarà una giornata molto lunga dalle parti di Parigi.