La scomparsa della piccola Madeleine McCann è uno dei maggiori casi mediatici degli ultimi anni. La sua storia, in particolare quella della sua sparizione nel maggio 2007 da un residence estivo in Portogallo, dove la famiglia era in vacanza, è diventata un documentario. Si chiama “La scomparsa di Maddie McCann” ed è disponibile dal 15 marzo su Netflix. La serie di otto puntate è stata duramente criticata dai genitori, Kate e Gerry McCann, secondo cui potrebbe ostacolare l’inchiesta della polizia. Perché? Nel documentario c’è ad esempio la testimonianza di Goncalo Amaral, ex capo della polizia che chiarisce come Maddie McCann sia morta e che i genitori ne abbiano falsificato il rapimento. «Qualcuno vicino alla famiglia conosce cosa è successo, ma non parla». Un alto funzionario di polizia che ha preso parte all’inchiesta invece ha spiegato che il mistero «sarà risolto nei prossimi anni». C’è grande speranza nel progresso tecnologico. «Anno dopo anno l’esame del Dna sta migliorando. Anno dopo anno altre tecniche, incluso il riconoscimento facciale, stanno migliorando».



MADDIE MCCANN, DOCUMENTARIO NETFLIX SU SCOMPARSA

Il documentario “La scomparsa di Maddie McCann” è stato commissionato nel 2017. Raccoglie le interviste di oltre 40 collaboratori in 120 ore di girato. Ci sono video di archivio e ricostruzioni del caso, interviste con investigatori, giornalisti e amici della famiglia McCann. Ma non c’è alcun contributo dei genitori della piccola, che non hanno voluto prendere parte al progetto. Tra le ipotesi che emergono nella serie anche quella che la piccola sia «ancora viva», dopo essere stata «rapita e venduta da alcuni trafficanti di organi». «La bambina potrebbe essere stata rapita da una “bestia del sesso” che indossa una maschera chirurgica», scrive il Mirror. Pare che nei dintorni di Praia Da Luz – il luogo della scomparsa – alcune bambine inglesi, le cui famiglie avevano affittato delle villette per l’estate come quella di Maddie, siano state avvicinate da un uomo travestito da chirurgo. Intanto Scotland Yard, che da danni cerca Madeleine, ha chiesto al Ministero dell’Interno britannico ulteriori fondi per continuare la ricerca, costata finora oltre 11,7 milioni di sterline (quasi 14 milioni di euro). Le autorità locali hanno poi chiarito che la richiesta è stata presa in considerazione.

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