La strage di Christchurch poteva essere ancora più devastante: secondo quanto ha spiegato oggi il capo della polizia di Nuova Zelanda, l’autore della strage nelle due moschee lo scorso venerdì era pronto a compiere un terzo attentato. Secondo Mike Bush «si stava recando sul luogo del terzo previsto attentato quando è stato arrestato» ma il poliziotto non ha voluto, per ora, rivelare quale fosse il terzo obiettivo di Brenton Tarrant visto che l’inchiesta è ancora in corso. Sono intanto iniziati i funerali di due delle 50 vittime del massacro andato in scena per volere del 28enne fascista e suprematista bianco con centinaia di persone della comunità di Christchurch, anche non musulmane, presenti alla funzione. La polizia nel frattempo ha diffuso i primi nomi di cinque vittime dell’attacco, tutti maschi, morti nella moschea di Al Noor: come spiega l’Ansa, tra di loro anche un bambino di 3 anni. Finora le autorità della Nuova Zelanda hanno restituito alle famiglie i corpi di 21 vittime della strage.
ARRESTATO CHI CONDIVISE IL VIDEO DELLA STRAGE
L’aveva “giurata” la Premier di Nuova Zelanda il giorno dopo l’attentato avvenuto nella cittadina di Christchurch e ora le indagini portano al primo arresto: ha condiviso su internet il video della strage nelle moschee e per questo è stato messo in carcere un 44enne, in attesa della prima udienza che dovrà decidere in merito alle accuse presentate. Si chiama Philip Arps, riporta il Fatto Quotidiano, ed sarebbe proprietario di un’azienda che ha furgoni decorati con stemmi neonazisti; avrebbe diffuso le immagini su Facebook della “diretta” fatta da Tarrant nel suo massacro e per questo rischia 14 anni di carcere. Durante il primo interrogatorio è rimasto inespressivo e il giudice Stephen O’Driscoll gli ha negato la cauzione.