Non regge la tregua tra Hamas e Israele e dopo la provocazione con il missile lanciato su Tel Aviv tre giorni fa, la reazione dello Stato Ebraico è stata durissima: nella notte appena passata due razzi partiti dalla Striscia di Gaza hanno colpito la vicina città israeliana di Ashqelon. Il sistema di difesa li ha intercettati ma la tensione rimane altissima con l’aviazione israeliana che in tutta risposta ha colpito in mattinata un campo di addestramento militare di Hamas a Rafah, a sud di Gaza. «La resistenza armata ha dimostrato di essersi comportata con saggezza nel confronto con Israele», titola il quotidiano Falastin, citando il parere del dirigente di Hamas Osama Hamdan. Il tentativo è quello di destabilizzare Netanyahu nel momento di massima tensione interna per le imminenti Elezioni Politiche, scatenando una risposta immediata e dimostrando come i sistemi di difesa sono tutt’altro che imperdonabili nonostante le moderne tecnologie dell’Air Drome americano.



MORTO INFERMIERE PALESTINESE

Intanto però la gente muore dietro alle strategie degli opposti schieramenti: è notizia di oggi della morte di un ragazzo palestinese di 18 anni, Sajed Abed al-Hakim Mizher. Era un infermiere volontario e – secondo l’AnsaMed – è stato colpito a morte stamane nel campo profughi di Deheishe (presso Betlemme, in Cisgiordania) durante scontri con l’esercito israeliano: elevatissima la tensione interna, convocato il Consiglio di Sicurezza Onu per provare a dirimere una ennesima strategia dietro allo scontro senza fine sulla Striscia di Gaza. Il premier israeliano ieri ha fatto sapere «Hamas sappia che Israele non esiterà ad entrare nella Striscia e a fare tutti i passi necessari collegati ai bisogni di sicurezza del Paese». L’inviato delle Nazioni Unite Nikolay Maldenov ha fatto invece sapere «i razzi sparati da Gaza nell’area di Tel Aviv, in Israele, sono un’escalation molto seria e una provocazione. Si sta attraversando un’escalation molto preoccupante a Gaza, gli ultimi giorni hanno portato ancora una volta sull’orlo della guerra». Secondo il Ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, «Seguiamo con grande attenzione e affermiamo il nostro sostegno al pieno diritto allo stato di Israele alla sua sicurezza».

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