Da tempo Shamina Begum è al centro delle cronache inglesi. Si tratta di una delle tre ragazzine allora quindicenni fuggite in Siria per unirsi all’Isis. Adesso 19enne, ha perso due figli per la malnutrizione e l’impossibilità di curarli dopo essersi sposata con un olandese che era giunto anche lui in Siria per unirsi all’Isis. E’ incinta del terzo figlio e dopo essere fuggita dall’ultimo avamposto del califfato, la città di Baghuz, si trova in un campo profughi. Da qui ha lanciato diversi appelli al suo paese perché la raccolgano a casa in modo da far nascere in modo sano il figlio, ma le autorità inglesi, che hanno questi problemi con diverse altre loro cittadine che si erano unite all’Isis, non sembrano voler accettare la sua richiesta. Tra l’altro se tornasse in patria potrebbe essere condannata ad almeno dieci anni di galera.



LA SPOSA JIHADISTA

Adesso la Bbc ha rintracciato anche il marito, l’olandese Yago Riedik che nel corso di una intervista ha detto anche lui di voler tornare a casa, in Olanda, con la moglie, Shamina.  L’uomo dice di aver ripudiato l’ideologia estremista dell’Isis (così come la moglie ha definito il califfato islamico violento e corrotto). Descrive tutti gli orrori di cui è stato testimone: donne lapidate per fornicazione, montagne di morti ammucchiati. Anche lui però se tornasse in patria verrebbe sicuramente processato e rischierebbe almeno sei anni di carcere per sostegno al terrorismo. A proposito del matrimonio con l’allora minorenne, dice che in effetti era un po’ giovane da sposare, ma che lei  lo voleva. Questo è il problema che si trovano ad affrontare diversi paesi europei tra cui anche l’Italia adesso che l’Isis è stato definitivamente sconfitto, il ritorno dei foreign fighters. Le autorità dei vari paesi però sono divisi: in Inghilterra c’è un dibattito in corso tra il governo, che non ha intenzione di raccoglierli, e il leader del partito laburista che contesta questa decisione. Altri ritengono che raccoglierli e rieducarli sia la scelta migliore.

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