Per secoli è stata largamente diffusa la diceria che gli europei giunti nell’America latina avessero perpetrato stragi di massa, un genocidio delle antiche popolazioni che qui vivevano da secoli. Civiltà definite illuminate, dove le popolazioni indigene vivevano in pace, distrutte dalla malvagità dei cattolici spagnoli. Se è vero che questo genocidio ci fu nell’America del nord (dove non furono i cattolici a conquistare le terre dei nativi, ma i protestanti e i calvinisti dell’Europa del nord, provocando oltre 20 milioni di morti, uno dei peggiori genocidi della storia) non fu così in America del sud. Ma soprattutto, come aveva raccontato brillantemente Mel Gibson nel suo film Apocalypto, le popolazioni indigene vivevano in un clima orribile di stragi, sacrifici cruenti in cui venivano massacrati anche donne e bambini. Le recenti scoperte archeologiche hanno mostrato, alle basi delle piramidi azteche, i resti di cumuli di morti sacrificati. Adesso dal Perù giunge la prova del più grande ritrovamento di un sacrificio di massa avente come vittime dei bambini: sono stati infatti ritrovati i resti di circa 140 corpi il cui cuore veniva strappato in rituali precedenti la scoperta dell’America, una scoperta che permise a questi popoli una vita, seppur povera, ma decisamente migliore.



SACRIFICIO DI BAMBINI

E’ stata la grande alluvione provocata dall’uragano El Nino a permettere che questi resti tornassero in superficie: più di 140 tra bambini e bambine di età compresa tra i 5 e i 14 anni con il cuore strappato mentre erano ancora vivi in sacrifici agli dei locali. Tra i resti anche quelli di circa 200 lama, il caratteristico animale del Perù, datati all’incirca al 1450, 40 anni prima dell’arrivo di Cristoforo Colombo. La zona del ritrovamento si trova a pochi chilometri dall’antica capitale della popolazione Chimu, la capitale Chan Chan, sito dell’Unesco. Il territorio da loro controllato si estendeva per quasi mille chilometri lungo la costa del Pacifico e nelle valli interne vicino all’attuale confine tra Perù ed Ecuador e fu poi conquistato dagli Inca. Secondo gli archeologi che hanno condotto uno studio durato sei anni, non ci sono analogie al mondo con una simile strage di bambini usati per sacrifici umani in tale quantità. Studiando gli scheletri, si è potuto notare il taglio dello sterno che significa che venne loro estratto il cuore.

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