Sono tempi difficili, tempi di terza guerra mondiale a pezzetti, come ha detto papa Francesco. Tempi dove menti fragili possono essere influenzate da qualunque cosa, anche sciocchezze, anche canzoni per bambini. Succede così che una canzone scritta nel lontano 2008 e che viene cantata in diverse scuole francesi alla fine dell’anno, rischi adesso di essere censurata. “Perdersi la scuola”, non andare a scuola, fa parte di alcuni brani scritti da Guillaume Aldebert appositamente per le scuole ed entrate nel programma educativo. Il problema è che frasi allora innocenti suonino oggi possibili incitamenti al terrorismo. Così la pensa un genitore di un alunno e così la pensa anche il sindacato francese di polizia. Ecco i versi incriminati: “Per perdere la scuola, vorrei andare a … Vai in giro per casa In pigiama, per prendere freddo Mangia panini al catrame con catrame Avere mal di pancia Fai il servizio militare Attraversa il canale come una boa Solletico una pantera Fai pipì su un poliziotto”. E ancora: “Fare pipì su un poliziotto, rapire la mia sorellina, far esplodere la classe con la dinamite”. Sono evidentemente versi scherzosi, ma quel fare pipì su un poliziotto, dopo i fatti recenti in cui terroristi islamisti hanno ucciso dei poliziotti, sembrano oggi offensivi.
LA PROTESTA
Ha scritto il papà: “Non ho niente contro l’artista. Come parte della rete Canopé (editore pubblico di risorse educative), insegnanti di musica di Lunéville hanno fatto uno studio su Aldebert riconoscendo l’utilità educativa di alcuni suoi testi, ma “Perdersi la scuola”, non ne fa parte. Quando sento le parole, penso all’agente Beltrame, che ha sacrificato la sua vita per salvare un ostaggio, a quella coppia di poliziotti uccisa davanti ai loro figli, di quella poliziotta municipale uccisa a sangue freddo da un terrorista”. Il genitore l’ha avuta vinta: “Per preservare ciascuno degli attori e consentire un ritorno alla calma nella scuola Jacques Prévert, è stato deciso di non cantare la canzone” Perdersi la scuola “durante lo spettacolo di fine anno” ha comunicato il rettorato. E’ intervenuto anche il sindacato di polizia presentando una denuncia contro la scuola e il ministero dell’istruzione per “incitamento al terrorismo, provocazione di minorenni a commettere crimini o reati”. Per il sindacato, “lasciare che la scuola della Repubblica diventi una scuola di odio testimonia il livello di decadimento delle nostre istituzioni e il grado di responsabilità o irresponsabilità dei nostri politici”. Non ha torto il sindacato: come detto, non siamo più nel 2008 e la Francia soprattutto ha subito attentati terroristici devastanti. E’ quello che succede in ogni guerra, censurare certe frasi, certi programmi, certe canzoni. Il problema è che non molti hanno ancora capito le parole del papa: quella che stiamo vivendo è la terza guerra mondiale.