Il colmo di questa terribile tragedia è che il padre era riuscito a togliere alla madre la custodia della loro figlia accusandola di fare uso di marijuana. A quel punto, si era trasferito dalla California al New Mexico per vivere con la piccola, 5 anni. Ma a ucciderla in modo orribile è stato lui, il padre, non la madre “consumatrice di cannabis”. Probabilmente se assistenti sociali e polizia avessero indagato maggiormente sui due genitori, avrebbero scoperto che forse non era il caso di affidarla a lui. Brandon Reynolds, 36 anni, ha massacrato la piccola Sarah DuBois-Gilbeau, la figlia, di 5 anni, perché non voleva fare i compiti. L’uomo, chiamati i soccorsi nel cuore della notte perché resosi conto che la bambina aveva difficoltà a respirare, aveva detto che si era limitato a sculacciarla perché faceva i capricci.
“RIFIUTAVA CHE LA FIGLIA FOSSE AUTISTICA”
Ma la scena non ha lasciato dubbi agli investigatori su quanto successo veramente. Sangue sulle pareti e su un tappeto, lividi su tutto il corpo della piccola. Si è poi trovata una scarpa che ha provato che il padre aveva picchiato brutalmente la figlia fino a quando, qualche ora dopo, il suo cuore si è fermato. Reynolds ha poi descritto quanto successo: l’ha picchiata con una scarpa fino a quando è svenuta, l’ha quindi distesa sul pavimento e le ha applicato del ghiaccio sui lividi e messa a letto senza controllare le sue reali condizioni. Quattro ore dopo il cuore di Sarah ha smesso di battere. Ma c’è di più. La bambina, ha spiegato la madre, soffriva di autismo, cosa che spiegherebbe il suo rifiuto di fare i compiti che ha mandato in furia il padre. Sempre secondo la donna, il padre aveva sempre rifiutato l’idea che la figlia avesse questo tipo di problemi, considerandoli capricci, “l’ha uccisa perché non in grado di affrontare la situazione di cui soffriva”. Una tragedia dell’ignoranza.