Il primissimo commento in arrivo dall’Olp – Organizzazione per la Liberazione della Palestina – non è certo entusiasta della vittoria di uno dei politici maggiormente “osteggiati” nella lunga faida israeliani-palestinesi che non accennerà a finire neanche dopo le Elezioni Politiche in scena ieri: «purtroppo gli israeliani hanno in maggioranza votato per candidati impegnati ad arroccarsi nello status quo di oppressione, occupazione, annessione ed esproprio in Palestina» fa sapere in una nota l’esponente dell’Olp Hanan Ashrawi. Rincarando ancora il commento al veleno contro il leader del Likud (sempre più vicino ai risultati ufficiali verso il proprio quinto mandato da Presidente), Ashrawi aggiunge «Israele ha scelto un parlamento di destra razzista e xenofobo. L’agenda estremistica e militaristica, guidata da Netanyahu, è stata incoraggiata dalle politiche sconsiderate e dal cieco sostegno dell’amministrazione Trump». Proprio dal commento del Presidente Usa giunge il primo dei sostegni internazionali al voto israeliano (assieme a Salvini, ndr): «La vittoria di Netanyahu è un buon segnale per la pace in Medio Oriente. Ho sentito che ha vinto e ha vinto in bello stile. E’ un grande alleato e un amico», scrive Trump su Twitter. (agg. di Niccolò Magnani)
NETANYAHU “UNA VITTORIA IMMENSA”
«Vittoria immensa»: così Benjamin Netanyahu, premier uscente e leader di Likud, commenta il successo ottenuto alle elezioni in Israele. Superato l’avversario Benny Gantz, capo politico del partito Blu e Bianco, con la coalizione di destra che vanta una maggioranza che può arrivare fino a 65 seggi sui 120 della Knesset: oltre ai 35 seggi del suo partito, ci sono gli 8 dei partiti religiosi Shas e Torah Unita, i 5 di Ysrael Beiteinu, i 5 dell’Unione della Destra, i 4 di Kulano. Sulla tornata elettorale in Israele èp giunto pochi minuti fa il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che si è congratulato con il premier uscente: «Buon lavoro all’amico Bibi Netanyahu e un abbraccio al popolo di Israele». Una chiave della vittoria di Likud è legata alla scarsa affluenza degli elettori arabi, con il partito arabo Raam-Balad ha ottenuto 4 seggi. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GANTZ: “NON MI TIRO INDIETRO”
Corre ormai verso la vittoria alle elezioni il premier di Israele Benjamin Netanyahu. Dopo lo spoglio elettorale quasi completato, il primo ministro ha ottenuto il 29% dei voti, la stessa percentuale totalizzata dallo sfidante Benny Gantz, ma il Premier in carica ha maggiori chance di ottenere il mandato da parte del presidente di costituire un esecutivo che possa governare. Non vuole comunque deporre le armi il leader del partito “Blu-Bianco”, che commentando gli ultimi risvolti ha spiegato: «Sembra desolante, ma i risultati non sono ancora quelli finali – le sue parole riportate dall’agenzia Ansa – è possibile che ci siano cambiamenti elettorali e che possiamo mettere in campo alcune manovre politiche». Al momento lo spoglio dei voti è al 97%, e la coalizione guidata da Netanyahu ha una maggioranza di 65 seggi sui 120 presenti in Parlamento, mentre il partito di Ganz ne ha totalizzati 35 (gli stessi del Likud, il partito del premier): «Ho il pubblico dovere di rappresentare oltre un milione di gente – ha aggiunto il leader dell’opposizione – che ha chiesto qualcosa di differente. é una vittoria storica senza precedenti. Dobbiamo essere orgogliosi». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ELEZIONI ISRAELE, LA VITTORIA DI NETANYAHU
Le elezioni in Israele sono state vinte dal primo ministro già in carica. Benjamin Netanyahu, grazie al 29 per cento dei voti degli elettori, si è aggiudicato il suo quinto mandato sconfiggendo il rivale Benny Gantz. Quello di Netanyahu è il quarto mandato consecutivo, anche se l’ultima vittoria è arrivata sul filo di lana. “Il Blu e il bianco”, il principale partito avversario del Likud (il movimento guidato appunto da Netanyahu), ha ottenuto la stessa percentuale di voti, il 29%, ma secondo quanto riferito dai media locali, la coalizione guidata dall’attuale premier ha maggior chance di arrivare ad ottenere i 65 seggi presso il Knesset, il Parlamento unicamerale israeliano, e governare, tenendo conto che in totale vi sono 120 “poltrone”. Nonostante la vittoria risicata, Netanyahu è comunque felice del risultato ottenuto anche perché nelle scorse elezioni, quelle tenutesi nel 2015, il Likud aveva ottenuto il 23 per cento dei voti e 30 seggi. «Una magnifica vittoria», le parole del primo ministro, mentre Gantz, il principale sfidante, ha rivendicato a sua volta la vittoria dicendo: «Siamo quelli che hanno vinto».
ISRAELE: NETANYAHU VINCE
A questo punto il presidente israeliano Reuven Rivlin inizierà le consultazioni con i partiti i cui membri sono stati eletti in parlamento, affidando poi ad un leader di una coalizione l’incarico di costituire un governo: non è scontato, come ricorda Il Post, che si tratti del partito che ha ottenuto più voti, ma verrà scelto quello che avrà maggior chance di costituire un esecutivo, con grande probabilità appunto, il Likud. Netanyahu gode infatti del sostegno di diverti partiti di centrodestra con cui aveva governato fino ad oggi, e di conseguenza sembra avere la vittoria in tasca. Da segnalare la netta sconfitta della sinistra, un po’ come successo in Italia e in altre nazioni del mondo occidentale, con il Partito Laburista che ha ottenuto solo il 5 per cento dei voti.