Nuova proroga per la Brexit: l’uscita dalla Gran Bretagna dovrà giungere entro e non oltre il 31 ottobre prossimo, così come stabilito dai 27 leader degli stati membri dopo apposita riunione. La May ha altri sei mesi di tempo per trovare un accordo con il proprio parlamento, uscendo così in maniera “ordinata” dall’Unione Europea. Numerose le reazioni politiche alla notizia, a cominciare da quella del presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, che ha voluto rivolgere un messaggio “agli amici britannici: per favore non sprecate questo rinvio”. Per Macron, uno dei più duri oppositori della Brexit, si tratta invece di “una buona soluzione”, mentre Donald Trump usa la carota nei confronti della Gran Bretagna e il bastone verso l’Ue: «Peccato che l’Unione europea – le parole del presidente degli Stati Uniti sul proprio profilo Twitter – sia così dura con il Regno Unito sulla Brexit. L’Unione Europea è allo stesso modo un brutale partner commerciale per gli Stati Uniti, cosa che cambierà. A volte nella vita devi far respirare le persone prima che tutto ti si ritorca contro». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BREXIT, PROROGA AL 31 OTTOBRE

Ora è ufficiale, la Brexit è stata posticipata al 31 ottobre. Dopo la riunione dei 27 stati membri di ieri sera, l’Unione Europea ha deciso di rimandare di altri sei mesi l’uscita della Gran Bretagna, fino appunto alla notte di Halloween. Una magra consolazione per la premier Theresa May, che avrebbe voluto un rinvio più breve, fino al 30 giugno, convinta di poter trovare un accordo bipartisan con il “nemico” Corbyn. Ma i tempi erano troppo ristretti per l’Ue, con la Merkel e altri leader (Conte compreso), che proponevano invece il 31 dicembre 2019 o il 30 marzo 2020. La questione era legata alle elezioni europee, a cui la Gran Bretagna dovrà obbligatoriamente partecipare, votando di fatto da paese extra Ue. Macron è stato molto duro in tal senso, proponendo che Londra non nominasse un suo rappresentante nella prossima Commissione europea, ma alla fine è stata trovata una soluzione a metà, ovvero, un’estensione fino al 31 ottobre, il giorno in cui si insedierà il nuovo esecutivo comunitario, e che potrà così iniziare i lavori senza alcun britannico al suo interno.



BREXIT AL 31 OTTOBRE

La proroga è considerata flessibile, nel senso che se la Gran Bretagna dovesse trovare un’intesa sul noto accordo May-Ue, a quel punto potrà uscire immediatamente dall’Europa, cosa però tutt’altro che semplice visto che fino ad ora Westminster ha bocciato il “deal” per tre volte. Non senza fatica alla fine la May ha accettato la proroga d’uscita, commentando: «Voglio che il Regno Unito lasci l’Ue il prima possibile e questo può avvenire anche prima del 31 ottobre se Westminster approverà l’accordo di ritiro. Ora dobbiamo lavorare tutti per ottenere la maggioranza in Parlamento e per dare seguito al risultato del referendum». Il primo ministro britannico ha fatto quindi sapere che: «Se l’accordo sarà approvato nelle prime tre settimane di maggio, il Regno Unito potrà lasciare la Ue il 1 giugno».

Leggi anche

CAOS LIBANO/ "Meglio ritirare Unifil, all'Italia non servono vedove di pace"