Il dramma delle fosse comuni illegali in Messico non accenna a concludersi: dopo le scoperte macabre fatte lo scorso anno, è ancora il piccolo stato centroamericano a presentare il “conto” terribile dei “desaparecidos” ritrovati questa volta in due diverse fosse negli stati di Sonora e Jalisco. Nelle scorse ore le autorità messicane hanno confermato il rinvenimento di 45 persone da tempo considerate, per l’appunto, scomparse: secondo quanto riportato dall’agenzia statale Notimex, il primo ritrovamento di 30 corpi cadaveri è stato realizzato venerdì scorso presso il municipio di Cajeme a Sonora grazie al lavoro di un tema formato dall’Associazione delle donne guerriere cercatrici (che operano per la ricerca di vittime dei narcos, ndr) con l’aiuto dell’Agenzia Ministeriale di indagini criminali. Qualche ora dopo, Gerardo Octavio Solís Gómez – titolare della Procura generale dello Stato di Jalisco – ha reso noto che una denuncia anonima ha aiutato a rinvenire altri 15 corpi (una donna e 14 uomini) in una fattoria della colonia El Colli del municipio di Zapopan.



LE FOSSE COMUNI IN MESSICO

Desaparecidos chissà da quanto tempo e chissà in che condizioni, i 45 nuovi corpi ritrovati rappresentano l’ennesimo rinvenimento in Messico di vittime disperate, dimenticate e per molto tempo scomparse quasi da farci l’abitudine per i cittadini delle aree più povere del Messico (quelle stesse aree che tentano poi la traversata del confine verso gli Usa per poter trovare la fortuna). È ancora il procuratore Gomez ha spiegare che «l’ispezione di tutto il terreno della fattoria richiederà ancora una settimana e non è escluso che si possano realizzare nuovi ritrovamenti». Dalla sua fondazione, l’Associazione delle donne cercatrici hanno già ritrovato i resti di 48 persone delle circa 800 scomparse negli anni solo nell’area di Guaymas y Empalm. Lo scorso settembre 2018 vennero ritrovate 166 persone morte in altre fosse comuni nello Stato di Veracruz: in quel caso però riguarderebbero vittime di almeno due anni prima in una delle zone dove i cartelli della droga spesso utilizzano quel sistema disumano per seppellire in massa le proprie vittime.

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