Una notte di fuoco che ha minacciato di distruggere i simboli di due delle tre religioni monoteiste al mondo. Fiamme che attaccano al cuore la religiosità, ma niente complotti, pura e tragica fatalità, coincidenze, che ci dicono quanto questi luoghi millenari evidentemente non sono custoditi come meriterebbero. Patrimoni delle religioni certo, ma dell’umanità in quanto tali. Mentre a Parigi bruciava la cattedrale di Notre Dame, a Gerusalemme, prendeva fuoco quella che è la terza moschea per importanza del mondo islamico, quella di al Aqsa, Sheikh Azzam al-Khatib.



FIAMME A GERUSALEMME

L’incendio è stato spento in poco tempo, non si registrano danni all’interno della struttura, il rogo sarebbe divampato nella guardiola sul tetto della sala di preghiera Marwani conosciuta anche come Stalle di re Salomone. La causa sarebbe da additare ad alcuni bambini che erano stati visti giocare nelle vicinanze, cosa che dice della scarsità di controlli adeguati. Già nel 1969 la moschea era stata colpita dalle fiamme, ma quella volta si era trattato di un vero e proprio attentato ad opera di un turista estremista ebreo. Allora le operazioni di soccorso furono più difficoltose, la gente formò catene umane portando secchi d’acqua per spegnere le fiamme, andò distrutto il pulpito, il cosiddetto Minbar di Saladino e l’intero tetto. Ieri notte fortunatamente i pompieri hanno risolto l’incendio in poco tempo evitando danni più gravi.

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